A diversi mesi dalla decisione di una giuria del Messico che ha ordinato ad Apple di pagare 532,9 milioni di dollari alla Smartflash per violazione di brevetti, in appello il giudice ha radicalmente ribaltato la decisione, dichiarando che le istruzioni errate date alla giuria hanno impropriamente influenzato la valutazione dei danni.
Smartflash è una delle cosiddette società “patent troll“, i cui affari girano sull’acquisizione e la registrazione di brevetti discutibili che poi vengono utilizzati per fare causa ad aziende molto più importanti.
Dopo la decisione in appello, ora bisognerà rivalutare i datti e il nuovo processo inizierà il 14 settembre. La decisione iniziale che obbligava Apple a pagare oltre mezzo miliardo di dollari nasceva dalla violazione di un brevetto che l’azienda di Cupertino avrebbe usato su iTunes Store, App Store, Mac App Store e iAd per memorizzare i dati d’accesso e la gestione dei pagamenti.
Inizialmente, la Smartflash aveva chiesto 852 milioni di dollari, poi la giuria ha abbassato queste pretese dando comunque ragione al “patent troll”. Per Apple, questa discutibile azienda non fa altro che “sfruttare il nostro sistema di brevetti, visto che si tratta di una società che non ha prodotti, non ha dipendenti e non crea posti di lavoro”.