Apple vieta la “tassa di reclutamento” alle fabbriche che producono gli iDevice

Apple ha pubblicato il Supplier Responsability Report, l’annuale rapporto sulle condizioni delle fabbriche che collaborano con l’azienda per la produzione di iPhone e iPad. Nel nuovo report, Apple parla anche del divieto per queste fabbriche di chiedere la cosiddetta “recruitment fees” ai dipendenti.

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La “tassa di reclutamento” è stata a lungo oggetto di contesa tra le aziende che collaborano con Apple per la produzione dei vari dispositivi, in quanto va ad incidere in modo significativo sulla retribuzione annuale dei singoli lavoratori. Da due anni, Apple ha vietato a queste fabbriche di far pagare la tassa ai lavoratori, obbligandole anche di restituire quanto già preso nel corso dell’anno precedente.

Nel nuovo report, l’azienda ha pubblicato per la prima volta i dati relativi a questa “recruitiment fees”: nel 2014, i partner Apple hanno rimborsato 3,96 milioni di dollari ai lavoratori, contro i 3,9 milioni del 2013.

Apple fa poi sapere che le aziende che nel 2014 hanno chiesto di far pagare questa tassa erano tutte nuovi partner, mentre nessuna società che già in passato collaborava con Apple  ha continuato con questa pratica.

Dal report emerge che molte di queste fabbriche hanno protestato per tale divieto, ma Apple non ha fatto e non farà marcia indietro.

Dal report scopriamo i miglioramenti che Apple sta attuando per garantire i diritti di tutti i lavoratori in Cina, e per avere anche un maggiore controllo sulle miniere dove si estraggono le materie prime per iPhone e iPad.

Apple fa sapere che uno dei problemi più gravi riguarda le ore dei turni di lavoro, visto che è difficile avere un controllo puntuale sul rispetto delle regole. In ogni caso, la situazione in Cina è nettamente migliorata rispetto al 2013.

Dal report emergono anche tutti i miglioramenti che Apple ha fatto per il rispetto dell’ambiente, con i vari programmi di riciclaggio fatti attuare dalle fabbriche terze che collaborano con l’azienda. E’ stato poi istituito un programma Education per tutti i dipendenti, con 48 aule in 23 stabilimenti. Ben 379.000 lavoratori vi hanno partecipato nel corso del 2014.

Apple ha anche informato oltre 2,3 milioni di lavoratori sui diritti di cui godono, specificando quali sono le strade per chiedere giustizia in caso di violazioni.

Nel 2014 sono aumentati i controlli, con decine di stabilimenti che sono finiti sotto la lente di Apple.

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