Chi possiede un iPhone è, nella maggior parte dei casi, anche un appassionato di tecnologia, come lo siamo noi di iPhoneItalia. Proprio per questo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica, denominata “7 notizie per 7 giorni”, nella quale verranno riassunte le 7 notizie di tecnologia più interessanti e curiose della settimana, ma non riguardanti propriamente il mondo iPhone. Un modo per discutere insieme di tecnologia e non far mancare nulla ai nostri lettori! Eccoci arrivati ad un nuovo appuntamento.
KAYAK pubblica la guida agli aeroporti più “easy”
Quante volte ti è capitato di dover mettere alla prova le tue “doti di resistenza e di velocità” per non rischiare di perdere il tuo volo? Solo una volta arrivato in aeroporto ti sei reso conto che il tuo gate non era poi così vicino come avevi immaginato e ti sei quindi ritrovato a correre contro il tempo percorrendo alla velocità della luce gli ultimi metri per arrivare all’imbarco…
Un’ulteriore conferma che, per programmare alla perfezione il proprio viaggio, occorre sempre prevedere tutto nei minimi dettagli, “mappando” ogni tappa del proprio itinerario… aeroporto compreso! Per questa ragione il motore di ricerca viaggi smart KAYAK.it ha condotto un’analisi con il principale obiettivo di determinare quali sono gli aeroporti più easy d’Europa, basandosi sui tempi di percorrenza tra i controlli di security e il gate d’imbarco. I risultati hanno mostrato che i tempi medi di percorrenza del tragitto variano dai 3 minuti dell’aeroporto Tigel di Berlino ai 20 minuti dell’aeroporto Domodedovo di Mosca. Lo studio è stato effettuato dividendo gli aeroporti in 3 gruppi, in base al numero annuo di passeggeri.
Gli aeroporti che gestiscono un traffico passeggeri compreso tra 10 e 20 milioni, mostrano tempi di percorrenza medi compresi tra i 10 e i 3 minuti. L’aeroporto di Milano Malpensa è quello che ha il tempo di percorrenza più lungo, mentre gli aeroporti di Nizza e Varsavia hanno un tempo di percorrenza di 5 minuti. In questo gruppo l’aeroporto più comodo è quello di Tegel a Berlino che ha un tempo di percorrenza, tra i controlli di sicurezza e il gate d’imbarco, di 3 minuti. Negli aeroporti in cui il numero di passeggeri annui varia da 20 a 40 milioni, i tempi di percorrenza variano da 5 a 20 minuti. L’aeroporto di Vienna è quello più veloce, con tempi di percorrenza di 5 minuti. È seguito dall’aeroporto El Prat di Barcellona con 7 minuti, mentre il terminal D dell’aeroporto di Zurigo ha un tempo di percorrenza di 11 minuti, nel terminal E i tempi sono di 16 minuti.
Il secondo gruppo include anche gli aeroporti di Fiumicino a Roma e di Orly a Parigi che hanno lo stesso tempo di percorrenza, pari a 13 minuti. Per quanto riguarda l’aeroporto Barajas di Madrid il tempo di percorrenza dei terminal 1, 2 e 3 è di 15 minuti mentre il terminal 4 ha un tempo di percorrenza di 20 minuti. L’aeroporto Domodedovo di Mosca ha un tempo stimato di 20 minuti.
Il terzo gruppo di aeroporti è quello che ha un numero di passeggeri annui maggiore di 40 milioni: l’aeroporto Heathrow di Londra e l’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi. Nei terminal 1,2,4,5 dell’aeroporto Heathrow di Londra i tempi di percorrenza sono pari a 4 minuti mentre il terminal 3 ha un tempo di percorrenza medio di 5 minuti. Nei terminal 1, 2 (A-G) e 3 dell’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi i tempi di percorrenza sono di 12 minuti.
L’appello di Biderman agli italiani: “Proteggete la vostra privacy dalle doppie spunte blu!”
Un tempo era Facebook la causa primaria della fine di un matrimonio su tre. Poi è toccato a Twitter, tacciato dall’Università del Missouri di indurre gli utenti più attivi nell’arte del cinguettare a conflitti sentimentali, tradimenti e divorzi. Negli ultimi giorni, l’introduzione di una notifica di lettura condanna WhatsApp a portare sul petto la lettera scarlatta di sfasciafamiglie digitale sbattendo il caso tra le carte degli avvocati matrimonialisti.
I numeri sulle nozze tricolore naufragate a causa di una notifica di troppo – quattro su dieci – sono arrivati fino a Toronto, nel quartier generale di AshleyMadison.com, dove Noel Biderman, CEO e fondatore del sito di incontri extraconiugali, mette in guardia sui limiti sul fronte della riservatezza per i programmi simili: “In tempi non sospetti, avevamo già considerato il ruolo che le comunicazioni elettroniche avrebbero ricoperto nell’infedeltà – spiega Biderman – Facebook, Twitter e WhatsApp rappresentano, per molti utenti, delle piattaforme neutrali per comunicare e questo errore di valutazione li espone al rischio di compromettere pubblicamente la loro reputazione. La situazione si aggrava quando diventano corsie preferenziali anche solo per innocenti flirt perchè le impronte digitali che lasciano sono facilmente reperibili e possono portare allo scoperto il misfatto velocemente”.
Uno studio condotto ad aprile dagli analisti di Ashleymadison.com su un campaione di 3.542 membri intervistati, assolse i social network dalla gogna mediatica giungendo alla conclusione che i sistemi di condivisione e messaggistica cosiddetti “neutrali” non sono diretti responsabili delle crisi e dei problemi di coppia, ma piuttosto ne rappresentano l’effetto. In sintesi, se il partner è un social flirter è già insoddisfatto del rapporto.
“Cominciando dalla geolocalizzazione e finendo con le notifiche di lettura di Facebook Messenger e WhatsApp, quello che conta al giorno d’oggi è proteggere la privacy facendo un uso attento e oculato della tecnologia e affidando le proprie comunicazioni a sistemi in grado di garantirne la discrezione – continua Noel Biderman – AshleyMadison fa della segretezza delle informazioni il suo vessillo. Abbiamo quasi 30 milioni di membri in tutto il mondo e se c’è una cosa che ciascuno di essi potrà confermare è la completa tutela dell’anonimato: ogni comunicazione viene cancellata quando l’utente lascia il sito e a differenza di Facebook, Twitter, WhatsApp eliminiamo anche tutti i loro messaggi dalle caselle di posta dei destinatari. Nessuna traccia di ‘rossetto digitale’ potrà essere scoperta, una chat interna permette di scambiare messaggi in modo sicuro, senza notifiche push e con una password a protezione non solo dell’account ma anche dell’app. Perciò, italiani, proteggete la vostra privacy dalle impronte digitali e non rischiate di veder naufragare il vostro matrimonio o le vostre relazioni sociali a causa di una doppia spunta blu”.
Affidare, dunque, a social network non specializzati la riservatezza delle proprie comunicazioni è un gesto fallimentare. Meglio nascondere i propri segreti e le proprie scappatelle in un luogo sicuro per non essere scoperti e, magari, giovare degli effetti positivi che un peccatuccio può regalare alla salute della coppia.
Jabra: il futuro della wearable technology è nelle applicazioni
L’insaziabile domanda di nuove funzionalità favorisce lo sviluppo della tecnologia in generale e dell’intelligenza digitale in particolare. Ma oggi il problema fondamentale è quello di valutare l’impatto di questa intelligenza digitale sulle future innovazioni. “Prossimamente le cuffie serviranno a fare molto di più che gestire le chiamate telefoniche”, afferma Jesper Glad, Direttore Innovazione e R&S tecnologico di Jabra. “Permetteranno di centralizzare le interazioni vocali di vari apparati di comunicazione, ma anche di fornire informazioni contestuali sull’utente e il suo ambiente. Questi dispositivi audio saranno completamente portatili, discreti e miniaturizzati e offriranno tutto il comfort indispensabile sia per un utilizzo professionale che privato.”
Dire che le cuffie non servono solo a prendere le chiamate è un eufemismo. Le cuffie possono già “leggere” l’ambiente, e alcuni dispositivi come l’auricolare Jabra Motion Office UC, integrano dei sensori di movimento utilizzati per interpretare i movimenti e rispondere alle chiamate in maniera ottimizzata. L’integrazione di software in dispositivi non è un fenomeno nuovo in sé. Ciò che è veramente innovativo invece è il fatto di includere delle applicazioni nei dispositivi audio. “Le applicazioni stanno trasformando gli apparecchi standard in dispositivi intelligenti”, spiega Peter Mossner, CEO di GN Store Nord.
GN Store Nord, società madre di Jabra, ha incorporato il GPS così come sensori di prossimità nelle sue cuffie per fornire informazioni sulla posizione e l’ambiente. L’integrazione di tali applicazioni in questi dispositivi apre un vasto campo di possibilità per l’utente, ma anche per gli sviluppatori, che potranno creare infinite nuove esperienze audio. Le applicazioni audio 3D e le applicazioni GPS si stanno rivelando molto utili per esempio in termini di aiuto contestuale e di realtà aumentata: consentono alle persone ipovedenti di muoversi più facilmente in luoghi che non conoscono.
Applicazioni immersive
Tra le applicazioni ancora in fase di sviluppo e collaudo, ma prossime al lancio, ad esempio l’app Musée. Il suo obiettivo? Disegnare una mappa dei conflitti nel mondo. Sviluppata in collaborazione con un giornalista americano che ha percorso molte zone di guerra, l’applicazione Musée presenta in modo dettagliato e imparziale tutti gli aspetti dei conflitti attuali.
“Le applicazioni trasformano un dispositivo standard in un dispositivo intelligente”, commenta Peter Mossner. “L’esperienza audio infonde impegno. L’utente ha l’impressione di trovarsi di fronte ad una situazione reale e questa “tecnologia del reale” può avere un’influenza positiva per rafforzare la nostra coscienza sociale”.
L’aumento della domanda di comunicazioni video porta anche allo sviluppo di applicazioni di teleconferenza 3D. “Con questo tipo di applicazioni, i partecipanti potranno beneficiare di un audio Surround a 360 gradi. È come se organizzassero riunioni… senza dover spostarsi!”, spiega Claus Holmbeck-Madsen, Responsabile prodotti di Jabra. “Ora più che mai, le aziende cercano di ridurre i costi operativi, contribuendo nel contempo alla salvaguardia dell’ambiente. Di conseguenza, si rivolgono sempre più verso soluzioni di videocomunicazione, e noi faremo in modo di offrire loro dispositivi per soddisfare tali requisiti”.
Lo sviluppo delle soluzioni digitali intelligenti si può spiegare in gran parte dalla crescente domanda dei consumatori, ma anche da alcune delle principali tendenze strutturali:
- La globalizzazione implica che interagiamo di più con i nostri familiari, amici e colleghi – ovunque si trovino nel mondo e, pertanto, abbiamo bisogno di strumenti adeguati e affidabili “, osserva Glad. “La teleconferenza e la videoconferenza favoriscono le comunicazioni in tempo reale. Come risultato, siamo più produttivi e perdiamo meno tempo a trattare le nostre innumerevoli mail.”
- Ovunque nel mondo, l’urbanizzazione porta allo sviluppo di città enormi, le cui economie sono paragonabili a quelle di nazioni. L’urbanizzazione offre nuove opportunità, ma allo stesso tempo esercita una forte pressione sulle infrastrutture di trasporto e favorisce un aumento dei prezzi immobiliari.
- Per risparmiare sui costi e ridurre i tempi di spostamento, le aziende incoraggiano i loro dipendenti a lavorare da casa, o comunque a distanza, introducendo nuovi metodi di lavoro.
L’integrazione di funzionalità di intelligenza contestuale nei dispositivi è in forte crescita. In questa prospettiva, la “Wearable Technology” si distingue per la sua grande usabilità. “La tecnologia indossabile continuerà a svolgere un ruolo chiave per l’innovazione”, commenta Holmbeck-Madsen.
Trend Micro, sempre più sicurezza per Amazon
Nel momento in cui l’adozione delle tecnologie cloud continua a crescere, Trend Micro, leader globale nella sicurezza, annuncia la disponibilità della sua soluzione Deep Security per Amazon Web Services (AWS) all’interno del AWS Marketplace.
“In Trend Micro siamo costantemente alla ricerca di nuovi modi per migliorare la sicurezza, riducendo allo stesso momento l’impatto operativo per gli sviluppatori e per tutti quelli che lavorano su AWS” – Ha affermato Mark Nunnikhoven, vice president, cloud & emerging technologies, Trend Micro – “Fornire Deep Security attraverso AWS Marketplace è un ulteriore passo avanti nella nostra offerta di servizi per la sicurezza degli Amazon Web Services”.
Deep Security offre una sicurezza cloud automatizzata su AWS, che include prevenzione dalle intrusioni, anti-malware con web reputation, monitoraggio delle integrità, log inspection e host firewall, all’interno di un’offerta integrata. Deep Security automatizza il provisioning della sicurezza, per una protezione rapida dalle minacce che tiene conto dei workload, ed è integrato con strumenti di gestione come Chef, Puppet, SaltStack, AWS CloudFormation e AWS OpsWorks.
“Siamo molto contenti di offrire Trend Micro Deep Security all’interno del Marketplace AWS, fornendo ai nostri clienti ancora più strumenti di sicurezza per i loro carichi di lavoro sul cloud AWS” – Ha affermato Terry Hanold, Vice President, AWS Platform and Marketplace, Amazon Web Services, Inc – “I nostri clienti vogliono soluzioni che abbiano un processo di acquisto e di deployment semplice, complementare all’agilità e alla flessibilità del cloud. Deep Security risponde a tutte queste esigenze”
Il modello AWS di sicurezza condivisa definisce ruoli distinti per la sicurezza. AWS è responsabile per la messa in sicurezza delle infrastrutture, le organizzazioni sono responsabili per la protezione dei sistemi operativi, applicazioni e dati. In qualità di Advanced Technology Partner della AWS Partner Network (APN), Trend Micro aiuta i clienti ad adempiere alle loro responsabilità di sicurezza, grazie alla protezione garantita di Deep Security.
Gli esperti di sicurezza cloud di Trend Micro sono all’evento AWS re:Invent, in corso a Las Vegas dall’11 al 14 novembre, per dimostrare come mettere in sicurezza i progetti AWS.
Ulteriori informazioni sulle soluzioni di sicurezza Trend Micro per AWS sono disponibili a questo link
Expedia rivela le abitudini dei viaggiatori italiani
Expedia.it, uno dei leader mondiali dei viaggi online, ed Egencia, il brand del Gruppo Expedia, Inc. specializzato in viaggi d’affari, presentano i risultati del Mobile Index 2014 Expedia / Egencia, uno studio globale sul comportamento e sulle preferenze dei viaggiatori di Nord America, Sud America, Europa e Asia – Pacifico per quanto riguarda l’utilizzo di dispositivi mobili. Lo studio rivela la grande importanza che hanno per i viaggiatori moderni i loro dispositivi mobili – smartphone, tablet, e-reader o laptop. In tutto il mondo, il 94% delle persone porta con sé almeno un dispositivo mobile quando viaggia per piacere, il 97% quando viaggia per lavoro; in Italia le percentuali sono ancora più alte e raggiungono il 97% per i viaggi di piacere e il 98% per i viaggi di lavoro. Il Mobile Index 2014 Expedia / Egencia è stato commissionato da Expedia e condotto online da Northstar, che si occupa di ricerche e consulenza in tutto il mondo. Lo studio ha preso in esame 8.856 adulti in 25 paesi.
“Viviamo in un’era in cui ci si destreggia senza problemi tra desktop, telefono, tablet e ora persino tecnologia indossabile, nel momento in cui si sogna, pianifica, prenota e infine parte per un viaggio” commenta Fabrizio Giulio, Managing Director di Expedia.it. “I viaggiatori non si limitano a cercare e prenotare viaggi in mobilità, ma commentano le esperienze che vivono, si rallegrano di ciò che stanno mangiando, oppure si lamentano, catturando ogni dettaglio del viaggio. È ormai questa la normalità quando si viaggia. Abbiamo deciso di dare un’occhiata più approfondita alle abitudini multi-device nei viaggi di piacere e in quelli di lavoro, in tutto il mondo, per capire meglio in che modo venga usata la tecnologia, in modo da permettere ai nostri clienti di organizzare il viaggio perfetto, con i migliori strumenti a loro disposizione.”
“Quando si viaggia per lavoro, i dispositivi mobili sono già una necessità: l’utilizzo in mobilità è in crescita. I dispositivi mobili e le app rendono i viaggi di lavoro più semplici e produttivi. Il nostro studio dimostra chiaramente che chi viaggia per lavoro integra le funzionalità mobili nei suoi viaggi; questa ricerca ci aiuta a sviluppare la migliore esperienza possibile, indipendentemente dal dispositivo utilizzato” commenta Rob Greyber, Presidente di Egencia.
Concierge, guida e compagno di viaggio – gli italiani si affidano allo smartphone
I viaggiatori si affidano al loro smartphone o ad altri dispositivi in ogni momento del loro viaggio. Il 75% dei viaggiatori italiani pensa che lo smartphone sia “molto importante o fondamentale” nella vita quotidiana. Il 71% dice lo stesso del computer portatile e il 54% dei tablet. Gli indiani sono i più dipendenti da smartphone, con il 95% che considera il dispositivo come “molto importante o fondamentale”; all’opposto i norvegesi: solo il 57% gli da questa importanza.
L’importanza del Galateo in Mobilità
Il Mobile Index 2014 di Expedia rivela che i viaggiatori prestano molta attenzione alla buona educazione in mobilità. Cortesia e attenzione al rumore sono particolarmente importanti, così come la privacy. “Fotografare o filmare persone a loro insaputa” è considerato un comportamento offensivo dal 36% dei viaggiatori italiani, anticipato solo da “fare chiamate in vivavoce” (58%), “ascoltare musica, giocare o guardare video senza auricolari” (46%) e “fare telefonate al ristorante” (38%).
I comportamenti tecnologici considerati offensivi dagli italiani includono:
- Fare chiamate in vivavoce (58%)
- Ascoltare musica, giocare o guardare video senza auricolari (46%)
- Fare telefonate al ristorante (38%)
- Fotografare o filmare persone a loro insaputa (36%)
- Approfittare di video call, Facetime o Skype (25%)
- Mandare messaggi o email durante spettacoli (21%)
- Avvisi sonori ad alto volume (18%)
- Fotografare il cibo durante i pasti (16%)
Il WiFi gratis è il servizio più importante in un hotel
Accedere a reti wifi durante i viaggi è fondamentale: secondo il 50% dei viaggiatori italiani, la disponibilità di reti wifi e il loro costo ha un impatto sulle decisioni di acquisto durante la scelta di volo e hotel. Quando viene richiesto di dare un ordine di priorità ai servizi di un hotel legati alla mobilità, chi viaggia per piacere mette al primo posto “wifi gratis”, prima dell’accesso a internet ad alta velocità, connettività con cavo in camera e business center con computer e stampanti. Chi viaggia per lavoro ritiene il wifi gratis ancora più importante: l’86% dei viaggiatori lo considera molto o piuttosto importante quando prenota un hotel per un viaggio di lavoro.
Email, mappe e meteo: in viaggio, l’importante è essere organizzati
Gli italiani in viaggio usano funzioni e applicazioni che li aiutano a non perdersi e ad organizzare al meglio le proprie giornate, anche se lo scambio di email e messaggi resta comunque al primo posto.
Le attività più frequenti in mobilità sono:
- Email e messaggistica (60%)
- Utilizzo di mappe e navigatori (56%)
- Video e foto (53%)
- Meteo (51%, contro una media mondiale del 38%)
- Social media (49%)
- Utility come sveglia e calcolatrice (36%)
- Prenotazione e recensioni di ristoranti (19%)
- Divertimento (18%)
Se i computer sono ancora il modo più comune per prenotare viaggi, l’81% degli italiani che viaggiano per lavoro ha usato lo smartphone per attività legate alla pianificazione di un viaggio e l’80% ha usato il tablet. Gli italiani si concentrano in particolare sulla ricerca di destinazioni (52% per chi viaggia per piacere, 44% per chi viaggia per lavoro) e sulla gestione degli itinerari (35% di chi viaggia per piacere e 37% per chi viaggia per lavoro). Altre attività comuni sono la ricerca e prenotazione degli hotel, i flight alert e la prenotazione di voli e relativo check-in. In Italia, più del 25% di chi possiede un dispositivo mobile ha prenotato un hotel utilizzando smartphone o tablet.
Perdere il passaporto è l’incubo numero uno, ma perdere il proprio smartphone è tra le cinque peggiori paure dei viaggiatori
Al primo posto tra le cause di ansia dei viaggiatori italiani c’è lo smarrimento del passaporto, citato dal 54% dei rispondenti, seguito da perdere il denaro, e infine il bagaglio. Solo il 32% ha considerato perdere il proprio compagno di viaggio come prima paura. La palma dell’indipendenza va comunque agli spagnoli: solo il 2% si preoccupa di rimanere solo. Perdere il proprio dispositivo mobile è nella lista delle cinque paure più diffuse tra chi viaggia.
“Perdere tutte le mie informazioni personali” è la maggiore fonte di ansia associata alla perdita del telefono durante il viaggio, citata dal 63% dei rispondenti italiani. Il 40% cita anche la preoccupazione relativa al costo per rimpiazzare il dispositivo, mentre il 38% si preoccuperebbe della difficoltà a chiamare
Anche all’estero, smartphone e internet sono imprescindibili
Gli italiani non possono fare a meno di internet e si connettono in mobilità anche dall’estero. Secondo il 34% degli italiani è possibile evitare di usare lo smartphone, ma solo per poche ore. Il 19% indica come “soglia di tolleranza” un giorno, e qualche coraggioso, poco più del 19%, riuscirebbe a rinunciare allo smartphone per qualche giorno. Solo il 6% riesce a rinunciare alla tentazione della connessione continua solo per qualche minuto.
Navigare in mobilità e accedere ai social network è fondamentale perché semplifica il viaggio e aiuta a non sentirsi troppo lontano da casa. In particolare, le motivazioni più diffuse per navigare in mobilità sono:
- Trovare nuove idee e ottenere consigli durante la vacanza (indicato da quasi il 58% degli italiani)
- Restare in contatto con gli amici a casa (quasi il 48%)
- Essere più flessibili e cambiare i piani quando si vuole (quasi il 40%)
Tanto è il desiderio di restare connessi durante il viaggio, che ben il 42% dei viaggiatori italiani acquista un piano dati / roaming per l’estero, contro una media europea del 27% e mondiale del 35%.
Più del 73% degli italiani si è connesso in roaming durante le vacanze: per il 28% di questi, il costo medio è tra 11€ e 20€ alla settimana. Nonostante la necessità di connettersi anche durante il viaggio, più del 62% degli italiani non sa che l’Unione Europea ha fissato un tetto massimo di spesa per il roaming internazionale.
Il 18% dei viaggiatori italiani porta sempre con sé un cavo per ricaricare il dispositivo mobile nel momento stesso in cui la batteria si scarica. Il 53%, al contrario, ricarica il telefono solo in hotel, e l’11% porta con sé un battery pack.
TrekStor presenta il primo tablet con Android Lollipop
A pochi giorni dalla presentazione ufficiale di Android 5.0 Lollipop, TrekStor annuncia Xintron i 7.0, il primo tablet aggiornabile con il nuovo sistema operativo per smartphone e tablet di casa Google.
Trekstor si presenta alla partenza con Xintron i 7.0, il primo tablet frutto del programma IRDA (Intel Reference Design for Android) che permetterà di godere in anticipo rispetto alla concorrenza dell’aggiornamento alla nuova versione Android 5.0 Lollipop. Tra le caratteristiche più attese della nuova versione Android 5.0 ci sono di certo il design rinnovato, una più intuitiva gestione delle notifiche e della sincronizzazione fra dispositivi, e l’innovativa visualizzazione multitasking.
Funzionalità che di certo richiedono un maggiore impegno di risorse e grande affidabilità. Trekstor accetta la sfida con Xintron i 7.0, il nuovo tablet 7″ con processore Intel® Atom™ Z 3735G quad core che offre prestazioni di velocità fino a 1.83 GHz, una memoria di archiviazione di 8GB espandibili via micorSD e 1 GB di RAM. Se al nuovo sistema Android 5.0 e alla potenza Intel aggiungiamo la qualità del display HD 7 pollici (1280 x 800 pixel), la connettività wifi, Bluetooth 4.0 e GPS e la camera sia frontale che posteriore (5 MP), si può affermare senza dubbi che il nuovo Xintron i 7.0 rappresenti una perfetta soluzione per ogni tipo di esigenza mobile e multimediale. In altre parole con TrekStor Xintron i 7.0 è possibile inviare post, navigare su Internet, visualizzare video in streaming o divertirsi giocando a piacere! Ma anche sbizzarrirsi con le app preferite senza problemi di velocità, lasciarsi incantare dall’eccezionale grafica 3D e riprodurre video HD con un flusso continuo e senza interruzioni.
TrekStor SurfTab Xintron i 7.0 è disponibile al prezzo consigliato di soli 139,90 euro.
LG e Google stipulano un accordo per la condivisione dei brevetti
LG Electronics e Google hanno stretto un accordo a lungo termine che copre una vasta gamma di prodotti e tecnologie. L’accordo riguarda i brevetti esistenti in possesso delle due società, nonché quelli che verranno depositati nel corso dei prossimi 10 anni. “Siamo lieti di avere stretto un accordo con LG, un’azienda leader a livello globale nel campo della tecnologia “, afferma Allen Lo, Deputy General Counsel for Patents di Google.
“Lavorando insieme ad accordi di licenza come questi, le aziende possono focalizzarsi nella realizzazione di grandi prodotti e servizi per i consumatori di tutto il mondo.” Questo accordo si basa sulla forte alleanza di lunga data tra Google e LG Electronics. “LG valorizza il suo legame con Google e questo accordo sottolinea l’impegno per lo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie che possano migliorare le vite dei consumatori” – sostiene J.H. Lee, Executive Vice President and Head of the LG Electronics Intellectual Property Center.