TestFlight con iOS 8: il nuovo beta testing secondo Apple

Il beta testing delle applicazioni è sempre stato uno dei pochi punti deboli dello sviluppo su iOS, quindi non sorprende il fatto che l’integrazione di TestFlight in iOS 8 sia stata accolta con molto clamore al WWDC 2014. Da quando Apple ha acquisito la Burstly, azienda che ha creato TestFlight, in molti si chiedevano come questa piattaforma di beta testing sarebbe stata utilizzata in modo nativo per gli sviluppatori iOS. Ora lo sappiamo…

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Chi sviluppa applicazioni iOS – e ha l’esigenza di far testare un’app – può creare le distribuzioni “Ad hoc”. Ogni iPhone ha un codice identificatore univoco (UDID) che può essere aggiunto ad un account sviluppatore per predisporre il dispositivo alla distribuzione “Ad hoc”. Questo consente agli stessi sviluppatori di distribuire le applicazioni per il beta testing, senza che il titolo debba essere per forza disponibile pubblicamente. Gestire le distribuzioni ad hoc significa creare e mantenere i profili di provisioning necessari per far testare l’app sui vari dispositivi di cui si conosce l’UDID. Tale processo non è molto immediato e spesso induce ad errori dovuti alla confusione nel gestire il tutto; inoltre c’è un limite di soli 100 dispositivi da poter collegare ad un account dev.

TestFlight cambia tutto questo, perchè non richiede agli sviluppatori o ai tester di dover condividere gli UDID e di creare profili particolari. Attualmente, per poter aggiungere un nuovo dispositivo, il flusso è il seguente:

1. Lo sviluppatore chiede l’UDID al tester (e spesso deve anche spiegargli come fare per conoscere questo identificatore univoco)

2. Il tester trova l’UDID del suo dispositivo

3. Il tester manda l’UDID allo sviluppatore

4. Lo sviluppatore entra nel portale Dev di Apple

5. Lo sviluppatore aggiunge il dispositivo al proprio account (sempre con il limite di 100)

6. Lo sviluppatore aggiunge il nuovo dispositivo al profilo di provisioning appropriato

7. L’app viene aggiornata con il nuovo profilo

8. Lo sviluppatore distribuisce l’app per i test

Il flusso esatto può variare a seconda degli strumenti utilizzati dallo sviluppatore, ma questo è quello che grosso modo accade quando si vuole far testare un’app. TestFlight, invece, renderà tutto più veloce:

1. Il tester dà allo sviluppatore il suo Apple ID

2. Lo sviluppatore entra in iTunes Connect

3. Lo sviluppatore invia una email di invito al tester

4. Il tester accetta l’invito

5. Il tester può installare l’app tramite TestFlight

Molto più semplice e veloce. Apple chiede comunque che le app in beta testing vengano inviate così da essere controllate prima di poter passare su TestFlight.

Un altro cambiamento presentato al WWDC è che ora il limite dei dispositivi per il beta testing è passato da 100 a 1000. Gli sviluppatori potranno quindi contare su un numero notevolmente maggiore di tester, così da poter scovare più facilmente eventuali bug. Lo sviluppatore può anche avere fino a 25 tester interni. I tester interni non solo dovranno essere invitati via email, ma avranno bisogno anche di un account specifico che lo sviluppatore creerà in iTunes Connect. Il vantaggio dei tester interni è che non dovranno attendere la beta che Apple deve approvare, in quanto potranno testare l’app non appena lo sviluppatore pubblica una nuova build. La versione di prova rimane attiva per 30 giorni, superati i quali lo sviluppatore deve caricare una nuova build, altrimenti i tester non potranno più testare l’app.

 

Tra l’altro, i tester potranno installare solo l’ultima beta disponibile e non altre versioni e avranno la possibilità di segnalare i crash.

Insomma, ora il beta testing di iOS è ancora più maturo.

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