Stati Uniti: un giudice concede una class action contro Apple e Google nel caso “anti-poaching”

Un giudice statunitense ha acconsentito a consegnare la certificazione per una class action contro Apple e Google nel caso “anti-poaching”, in cui le due aziende avrebbero stretto degli accordi per non assumere i rispettivi dipendenti.

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Un giudice statunitense ha concesso una class action ad un gruppo di 64.000 lavoratori secondo cui Apple e Google avrebbero illegalmente mantenuto bassi gli stipendi come parte dell’accordo “anti-poaching”, in cui le aziende acconsentivano a non “rubarsi” i rispettivi dipendenti.

Il giudice Lucy Koh ha scelto di permettere la class action in base alle prove raccolte dai querelanti durante la fase preliminare; prove che avrebbero permesso di rafforzare le accuse contro i due colossi. Il medesimo giudice aveva negato la richiesta della class action al gruppo di querelanti in quanto non in grado di dimostrare di aver subito penalizzazioni a causa del suddetto accordo.

In questo caso la class action potrebbe coinvolgere 64,626 potenziali membri, comprensivi di lavoratori specializzati in diversi settori tra cui ingegneri hardware e software, animatori e digital artist. L’accusa rivolta alle aziende coinvolte afferma che fosse stato raggiunto un accordo illegale per eliminare la competizione nella ricerca di lavoratori specializzati e talentuosi mediante l’implementazione di metodi “anti-poaching” che includeva liste “do not call”, email ed altre corrispondenze. Per quanto riguarda i dirigenti coinvolti parliamo di Steve Jobs, che nel 2007 chiese in un’email inviata a Eric Schmidt di non “rubare” altri dipendenti ad Apple.

La disputa coinvolge in totale 5 colossi del settore tecnologico, tra cui Apple, Intel e Google e lo stesso Tim Cook è stato chiamato a testimoniare dal giudice Koh per chiarire la sua posizione e le sue conoscenze sulle suddette pratiche. Sembra inoltre che i legali dei querelanti abbiano stimato danni pari a centinaia di milioni di dollari, una cifra sicuramente non indifferente.

Fonte: AppleInsider

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