7 notizie per 7 giorni: nuovo appuntamento con la rubrica hi-tech di iPhoneItalia – Appuntamento 09/12

Chi possiede un iPhone è, nella maggior parte dei casi, anche un appassionato di tecnologia, come lo siamo noi di iPhoneItalia. Proprio per questo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica, denominata “7 notizie per 7 giorni”, nella quale verranno riassunte le 7 notizie di tecnologia più interessanti e curiose della settimana, ma non riguardanti propriamente il mondo iPhone. Un modo per discutere insieme di tecnologia e non far mancare nulla ai nostri lettori! Eccoci arrivati ad un nuovo appuntamento.

Il Papa su Twitter: @Pontifex

Il Papa sbarca su Twitter e apre una nuova finestra di comunicazione verso i fedeli. In questa settimana è stato infatti creato l’account ufficiale del Papa Benedetto XVI: si tratta di @Pontifex, e sarà un ulteriore canale usato dal Pontefice per comunicare verso i giovani. A pochi giorni dal lancio siamo vicini al milione di follower, anche se non sono mancate le prese in giro da parte di migliaia di utenti. Tanti gli hastag provocatori, ma tanti anche i messaggi di affetto da parte di migliaia di fedeli. Di sicuro, un passo importante verso la modernizzazione della Chiesa cattolica.

PayPal e la ricarica telefonica facile

PayPal diventa partner anche per i gestori telefonici e offre soluzioni mobile che semplificano e favoriscono la ricarica online, soprattutto “fuori login” via smartphone e tablet. La diffusione dei dispositivi mobili offre un’ulteriore possibilità per gli utenti di navigare in rete quando sono in movimento o non hanno a disposizione un computer – sul treno, al supermercato, aspettando un amico. In questo contesto, PayPal risponde all’esigenza dell’utente di avere un sistema rapido, semplice e sicuro anche per effettuare le proprie ricariche telefoniche online via mobile. Con più di 117 milioni di conti attivi in 190 Paesi e 25 valute accettate nel mondo, PayPal continua a innovare nell’ambito del mobile commerce, un settore trainato dall’incremento di vendite di dispositivi mobile che l’azienda e gli analisti considerano fondamentale per le aziende che vogliono essere competitive sul mercato. E’ per questo che sin dal 2008 PayPal è disponibile come metodo di pagamento per le ricariche effettuate su Vodafone.it dai clienti registrati. Da settembre 2012, in particolare, Vodafone ha ulteriormente ampliato la disponibilità di PayPal, rendendolo utilizzabile anche dai clienti non registrati al sito e attraverso l’app Ricarica Vodafone presente su Facebook. PayPal consente ai clienti di ricaricare le proprie SIM Vodafone in modo rapido e affidabile;  funzionalità efficace soprattutto in contesti mobile quali il sito mobile e l’app My 190 per iOS e Android. Le soluzioni PayPal per il mobile, grazie alla loro semplicità, consentono l’aumento della percentuale del tasso di conversione del carrello via mobile, ovvero di utenti che portano a termine positivamente il processo di acquisto del credito. I dati di vendita PayPal più recenti evidenziano che la conversion rate mobile su Vodafone.it è superiore di circa il 13% rispetto a quella PC/web. PayPal ha contribuito al successo della Promo ricarica online punti Vodafone YOU realizzata in agosto 2012 : gli utenti Vodafone che hanno ricaricato la SIM su Vodafone.it hanno raddoppiato i “punti” Vodafone; in particolare chi ha effettuato la ricarica via PayPal li ha triplicati. Si tratta di una iniziativa promozionale che ha fatto registrare un “boom” di ricariche su Vodafone.it. Nello specifico e’ stato registrato un incremento delle ricariche PayPal del 25 % rispetto allo stesso mese del 2011 e un ampliamento del valore di ricariche pari al 38% rispetto al mese precedente (luglio 2012). Dal 13 Novembre 2012 Vodafone ha integrato PayPal anche su eshop  – http://eshop.vodafone.it/

Blue Coat: il circolo vizioso delle Malnet

Blue Coat Systems, noto fornitore di soluzioni di sicurezza Web e ottimizzazione della WAN, riflette sulle infrastrutture malnet in continua crescita. Queste reti malware sono create in Internet dai cyber criminali per raggiungere e infettare quanti più utenti possibili e sono responsabili di più dei due terzi di tutti gli attacchi verificatosi nel 2012. La comparsa di queste infrastrutture ha dato il via ad un ciclo auto-alimentante, nel quale gli utenti colpiti dal malware diventano essi stessi vettori di nuovo malware per raggiungere altri sistemi. L’arresto di queste reti risulta molto problematico proprio perché è difficile arrivare alla fonte dell’attacco e spesso si tende a bloccare i componenti infetti, lasciando tuttavia in vita l’organismo principale.

I cinque stadi del ciclo sono:

1. Costruzione dell’infrastruttura Malnet di base
2. Stalking degli utenti
3. Lancio dell’attacco
4. Infezione del sistema della vittima
5. Il sistema contaminato diventa parte della malnet

Il fine primario di questi attacchi è perlopiù di tipo economico. I cyber criminali inducono solitamente le vittime a condividere informazioni personali e dati sensibili o cercano di arrivare direttamente alla fonte, entrando nei sistemi attraverso Trojan nascosti in file eseguibili dall’utente, apparentemente utili.

Secondo il report annuale sulle minacce condotto da Blue Coat Systems, più del 35% degli attacchi nocivi sul Web proviene dai risultati dei motori di ricerca più utilizzati. Questo dato è calato di circa il 5% dall’inizio dell’anno, mostrando una progressiva consapevolezza da parte degli utenti dei rischi a cui sono sottoposi ogni giorno durante una ricerca web. Gli hacker utilizzano questi mezzi per colpire i visitatori che, fiduciosi dell’affidabilità del motore di ricerca, non prestano attenzione ai risultati ottenuti. A poche persone potrebbe infatti venire in mente che, ad esempio, il colosso Google fornisca involontariamente alcuni siti nocivi tra i primi risultati. I link a siti fasulli prescelti dai cyber criminali non sono, però, collegati a grandi eventi e notizie rilevanti, ma tendono a comparire per le ricerche casuali, dove risulta più semplice posizionare il proprio sito tra i più attendibili della lista presentata dal motore. Il fine di questi attacchi non è quello di colpire milioni di persone con un singolo termine, ma di colpirne altrettante con milioni di differenti risultati di ricerca.

L’utilizzo di email e pornografia come vettori di attacchi sono rispettivamente circa l’11% e il 4%, percentuale rimasta stabile dall’inizio dell’anno. Un grande cambiamento si è riscontrato invece per gli attacchi tramite i social network, che da circa il 6% sono scesi all’ 1% quest’anno. Le ragioni non sono del tutto chiare, ma sono da attribuire prevalentemente alla grande consapevolezza che si è creata attorno a questi strumenti e all’introduzione di policy sempre più robuste.

Una volta infettato, l’utente diventerà egli stesso un nodo del botnet, ricevendo istruzioni dai server delle malnet, che utilizzeranno i sistemi infetti per uno dei due seguenti scopi:

– Per ospitare e diffondere il malware o lanciare nuovi attacchi.
– Per mandare informazioni sensibili che sono state acquisite dal sistema dell’utente.

Esistono diverse malnet presenti in internet; la più famosa e estesa è Shnakule, presente dal 2011 nel panorama Web. Questa rete comprende una grande varietà di attacchi, tra cui Antivirus, codec e aggiornamenti Flash e Browser fasulli, pornografia, gioco d’azzardo e truffe. Per aumentare la portata necessaria ad ospitare tutti questi attacchi, gli operatori di questa rete portano continuamente online nuovi server e domini infetti. Nel corso degli ultimi mesi, Blue Coat Systems ha registrato globalmente dai 50 ai 5.005 domini unici utilizzati al giorno da Shnakule.

Queste reti malware continueranno a dominare il panorama delle minacce Web poiché risulta virtualmente impossibile cancellarle. Le tradizionali soluzioni di sicurezza sono focalizzate sull’identificare e bloccare gli attacchi malware ma non le infrastrutture che li originano. Rompere questo ciclo vizioso delle malnet richiede un nuovo approccio che consiste nel localizzare queste reti e bloccare gli attacchi nocivi alla fonte, prima ancora che vengano sferrati. Questo nuovo approccio alla cyber-difesa rappresenta il futuro della sicurezza Internet.

Blue Coat Systems sta sperimentando questo metodo proattivo alla sicurezza con la difesa Negative Day. Bloccando il meccanismo di diffusione della minaccia, piuttosto che lo specifico attacco, la difesa Negative Day di Blue Coat protegge gli utenti prima ancora che il malware inizi a diffondersi. Considerando che questo approccio blocca tutto ciò che è associato alle malnet conosciute, le aziende sono anche protette da qualsiasi comunicazione con i server di controllo e comando di queste infrastrutture.

Questo metodo rappresenta un nuovo passo per il mondo della sicurezza informatica e per i fruitori di rete; un nuovo tipo di sicurezza in grado di sfatare il “mito” dei cyber-criminali sempre un passo avanti al mercato IT.

Premio Dona: l’eCommerce fa sistema contro la contraffazione

Esiste un eCommerce sano e in salute, con oltre 12 milioni di clienti italiani, che comprano con fiducia su siti sicuri e trasparenti. Questi consumatori colgono come acquistare online sia un vero e proprio risparmio in periodi di difficoltà economica e congiuntura negativa. La crescita del 30% degli eShopper rispetto allo scorso anno è spia di comportamenti che non si possono arrestare, ma della cui tutela dobbiamo farci carico con senso di responsabilità. Per questa ragione, Netcomm ha nel tempo promosso un “Sigillo di qualità” e i siti che lo espongono, dopo un iter di certificazione, si impegnano ad offrire un servizio facile, conveniente, trasparente e sicuro. E oltre a questa garanzia, abbiamo recentemente affiancato il primo “Codice di Autoregolamentazione”, relativo alle modalità di comunicazione e di diffusione degli sconti e della comparazione dei prezzi online. Il Codice, primo di una serie che stiamo promuovendo in questi mesi, naturalmente, non è un’alternativa alle norme che regolano questo settore, ma è un impegno serio e vincolante a garantire correttezza e trasparenza a tutti i clienti.

L’eCommerce debba essere considerato una esternalità positiva, in un periodo di crisi che da un lato riduce le uscite delle famiglie italiane e dall’altro è un volano di crescita delle PMI, che, vendendo online, possono offrire merci e prodotti ai consumatori di tutto il mondo. In un periodo così difficile è, infatti, cruciale poter offrire agli imprenditori del nostro “Made in Italy” delle piattaforme logistiche e di comunicazione su scala globale, per dare loro una ulteriore e concreta chance di competizione internazionale. Vale, poi, la pena sottolineare come nel giro di tre anni la ‘internet economy’ registrerà una crescita annua tra il 13% e il 18%, raggiungendo un valore di 59 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto ai 31 miliardi del 2010. Il contributo che il web fornirà all’economia dell’Italia nel 2015 oscillerà tra il 3,3% e il 4,3% del Pil. Negli ultimi tre anni “le Pmi attive su internet hanno infatti registrato una crescita media dell’1,2% dei ricavi, rispetto a un calo del 4,5% di quelle ‘offline’, e un’incidenza di vendite all’estero del 15% rispetto al 4% di quelle non presenti in rete”. Secondo lo studio inoltre, in un ipotetico paese medio, l’aumento della diffusione di internet del 10%, comporta un aumento dell’occupazione dello 0,44% e dell’1,47% per quella giovanile (fonte: Boston Consulting Group e Google).

Le ultime rilevazioni condotte da Netcomm con Human Highway descrivono in continua crescita il numero di acquirenti online sul suolo italico. Gli eShopper che hanno comprato sulla rete negli ultimi tre mesi sono, stando a ottobre 2012, il 43,4% dell’universo dei navigatori internet, pari a 12,3 milioni di individui (erano 9,2 milioni un anno fa). Gli acquirenti online attivi dichiarano una frequenza media di acquisto pari a 3,5 transazioni per trimestre, poco più di una al mese. Tra gli ultimi acquisti effettuati troviamo al primo posto i libri (16,5% del campione), seguiti dai capi di c (12%), dai biglietti di viaggio (11,3%), dalle ricariche telefoniche (8,2%). E proprio l’acquisto di prodotti emblema del Made in Italy, il “fashion”, è fra i più gettonati dai consumatori, che interrogati in proposito rivelano di aver comprato almeno una volta un capi di vestiario per il 43,7%, un paio di scarpe per il 34%, accessori per il 31,6% e borse da donna per il 18%.

Da Logitech alcuni segreti per utilizzare l’energia verde tutto l’anno

Nonostante le giornate si accorcino e diventino sempre più buie, il sole mantiene ancora un grande potere e resta la più importante risorsa di energia attualmente disponibile. Partendo da questo principio, il team di ingegneri che ha sviluppato Logitech Wireless Solar Keyboard K760 e Logitech®Solar Keyboard Folio ha realizzato un’infografica che evidenzia alcuni particolari aspetti del solare e illustra le ragioni che rendono il sole una forza su cui contare, anche durante i mesi invernali.

Forse non tutti sanno che in un secondo il sole produce abbastanza energia da soddisfare il fabbisogno energetico dell’intero pianeta per 500.000 anni o che la luce solare, che risplende sulla Terra ogni ora, sarebbe sufficiente a soddisfare la domanda energetica di tutto il mondo per un anno intero. L’energia rinnovabile occupa un ruolo sempre più centrale nella vita delle persone soprattutto in paesi come Germania, Spagna e Italia, che rappresentano i tre maggiori produttori di energia sostenibile.

Alcune statistiche legate al sole:

  • in un secondo il sole produce abbastanza energia da soddisfare il fabbisogno energetico dell’intero pianeta per 500.000 anni, l’equivalente di 4 trilioni di lampadine da 100 Watt
  • la luce solare che risplende sulla Terra ogni ora sarebbe sufficiente a soddisfare la domanda energetica di tutto il mondo per un anno intero
  • un’area pari circa alla grandezza della Svezia (0,3% della superficie terrestre mondiale) basterebbe a soddisfare il fabbisogno energetico delle persone sfruttando l’energia solare
  • Germania, Spagna e Italia rappresentano i tre maggiori produttori di energia sostenibile. In Europa ci sono 9 dei 15 maggiori mercati solari nel mondo e i pannelli solari installati nel vecchio continente lo scorso anno hanno generato quasi il 30% dell’elettricità prodotta da tutti i nuovi impianti realizzati in questa area geografica
  • spesso i dispositivi a energia solare non hanno bisogno della luce del sole per funzionare, infatti è sufficiente la luce prodotta dallo schermo del computer per alimentare i modelli Logitech Solar Keyboard K750 o K760 senza che occorra un’ulteriore fonte di luce, per ricaricare circa il 10% della batteria

Il mercato europeo del gaming cresce più che negli Stati Uniti

 Il 2012 vede una crescita del 3% nella spesa dei consumatori di videogiochi in Europa Occidentale rispetto al 2011. Oggi Newzoo, nota società di ricerche di mercato ha rilasciato una serie di rapporti e di infografiche relativamente a sette nazioni europee: Inghilterra, Germania, Francia, Italia, Spagna, Olanda e Belgio, che rappresentano approssimativamente tre quarti dei 20 miliardi di dollari del mercato europeo del gaming. La crescita dell’intera Europa è più alta del 3%, supportata da mercati come la Russia e la Polonia. Nei prossimi anni la crescita in Europa occidentale, così come negli Stati Uniti, è destinata ad accelerare poiché molti più giocatori hanno cominciato a spendere: rispettivamente, + 17% e + 36%. Quando la spesa media di questi giocatori crescerà, il prossimo anno, i mercati occidentali torneranno a cifre davvero considerevoli, ma le dinamiche dettagliate che stanno dietro a questo fenomeno cambiano significativamente da nazione a nazione.

In breve, il contenuto digitale distribuito, i giochi online, gli smartphone e i giochi tablet, compensano il declino delle vendite retail. A partire dall’esplosione dei tablet e degli smartphone in qualità di accessori per il gaming, i consumatori ora hanno a disposizione ben quattro layout grafici per poter accedere al loro divertimento preferito. E i consumatori stanno destinando i budget che hanno a disposizione distribuendoli su queste quattro modalità e, in questo modo, mettono pressione sui guadagni di giochi “individuali” facendo pressione sulle società di sviluppo in modo che l’offerta di entertainment abbracci tutte e quattro le modalità di accesso. Il PC detiene ancora il primo posto per le preferenze in termini di tempo e di denaro, ma già il 22% degli americani e il 21% dei giocatori europei utilizzano tutti e quattro le tipologie di accesso al gaming.

Le dinamiche di ciascun mercato europeo sono molto diverse tra loro a seconda delle abitudini sociali e culturali di ogni nazione. Di seguito riportiamo alcuni dati significativi direttamente dalla nostra ricerca:

  • Le azioni dei giocatori a pagamento sono cresciute del 59% in Europa Occidentale, del 55% negli Stati Uniti.
  • Il mercato del gaming nei social network è inferiore al 7% negli Stati Uniti. La crescita maggiore che si registra in Europa è in Germania.
  • La Germania vanta la più grande crescita in termini di denaro speso in portali di gaming online “casuali”.
  • La Spagna rappresenta il mercato MMO che sta crescendo più velocemente in Europa occidentale.
  • L’Inghilterra domina in assoluto l’Europa nella spesa per il mobile gaming, in termini di numeri e di crescita.
  • La spesa per il gaming su console è abbastanza stabile nella maggior parte dei Paesi, ma la Spagna e l’Italia mostrano una crescita a due cifre.
  • Le vendite di PC Boxed sono scese in ogni nazione, in maniera più evidente in Italia, Spagna, Francia e Germania.
  • Le spese per PC Download sono scese nella maggior parte delle nazioni, eccezion fatta per la Germania e per l’Italia.

ReVita: il caricabatterie in grado di rigenerare e ricaricare anche le normali batterie alkaline “usa e getta” da 1.5V

E’ finalmente disponibile sul mercato ReVita, una nuova linea di caricabatterie destinata a cambiare per sempre le abitudini dei consumatori. Con ReVita è infatti possibile rigenerare e ricaricare in totale sicurezza e semplicità anche le normali batterie alkaline stilo e ministilo “usa e getta” da 1.5V. Quelle che tutti noi, dopo averle utilizzate, gettiamo nella spazzatura e che sono una importante causa di inquinamento ambientale! Si tratta di una innovazione che non passerà certamente sotto silenzio e che porterà indubbi vantaggi anche sul piano del rispetto per l’ambiente.

A differenza dei comuni caricabatterie ReVita dispone di una circuiteria molto complessa divisa in quattro sezioni. Ogni batteria è caricata individualmente ed ogni circuito è controllato da un apposito microprocessore il quale verifica la temperatura e la tensione durante tutto il ciclo di carica. Questo sistema garantisce efficacia e sicurezza di utilizzo. La tecnologia alla base di ReVita è coperta da brevetti internazionali già attribuiti in USA, Cina, Giappone, Taiwan, Germania, Australia, Germania ed Italia. Sono già state presentate le domande di registrazione di brevetto in molti altri importanti mercati mondiali.

La linea ReVita è composta attualmente da 3 modelli: il modello RV1, di rete 220V, con spazio per ricaricare contemporaneamente fino a 4 batterie, il modello RV2 sempre a 4 spazi ed alimentabile direttamente da una porta mini USB, o dall’alimentatore di uno smartphone mini USB, ed il modello più compatto RV3, anch’esso USB, con scomparti per sue sole batterie.

Ogni caricabatterie ReVita permette di ricaricare anche una sola batteria alla volta oppure batterie diverse anche di differenti produttori. Il sistema intelligente di ReVita testa immediatamente la batteria e verifica subito se questa possa essere ricaricata o meno in quanto compromessa chimicamente. ReVita ricarica ovviamente anche le batterie ricaricabili da 1.2 V NiMh o NiCd e lo fa in tempi molto rapidi. ReVita è sicuro in quanto si “spegne” automaticamente al termine del processo di ricarica, o al termine del “tempo massima di ricarica” (4 ore) o qualora la batteria si riveli danneggiata dopo l’inizio della carica.

Maggiori informazioni, schede prodotto, immagini, consigli e suggerimenti sulla linea ReVita sono disponibili sul sito ufficiale www.revitacharger.com

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