7 notizie per 7 giorni: nuovo appuntamento con la rubrica hi-tech di iPhoneItalia – Appuntamento 17/06

Chi possiede un iPhone è, nella maggior parte dei casi, anche un appassionato di tecnologia, come lo siamo noi di iPhoneItalia. Proprio per questo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica, denominata “7 notizie per 7 giorni”, nella quale verranno riassunte le 7 notizie di tecnologia più interessanti e curiose della settimana, ma non riguardanti propriamente il mondo iPhone. Un modo per discutere insieme di tecnologia e non far mancare nulla ai nostri lettori! Eccoci arrivati ad un nuovo appuntamento.

Booster Brolly, l’ombrello che ricarica lo smartphone e ne migliora il segnale

Vodafone ha presentato Booster Brolly, prototipo di ombrello capace di ricaricare uno smartphone e di migliorarne il segnale. Sul tessuto superiore di questo ombrello troviamo 12 cellule fotovoltaiche in grado di ricaricare qualsiasi dispositivo mobile in meno di 3 ore, tramite collegamento USB. Inoltre, tale ombrello integra un’antenna capace di migliorare il segnale del dispositivo collegato. A completare la dotazione di serie, troviamo anche una luce a LED che può tornare utile in diverse occasioni.

Al momento non sappiamo se questo Brolly verrà mai commercializzato. L’idea, però, ci piace!

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E-Waste Lab, il nuovo progetto di Remedia e Politecnico di Milano per il riciclo di dispositivi tecnologici

Nell’ambito di Hi Tech & Ambiente, convegno annuale di ReMedia, sono stati presentati i primi risultati di E-Waste Lab, laboratorio creato dal Consorzio insieme al Politecnico di Milano e Stena Technoworld, patrocinato da Regione Lombardia, in collaborazione con Assolombarda e Amsa. L’accessibilità ai metalli preziosi e alle terre rare, materiali su cui si sono concentrate le ricerche del laboratorio, è stato il focus del dibattito che ha coinvolto personaggi chiave nello scenario nazionale e internazionale, il mondo dell’università e delle imprese ReMedia – fra i principali Sistemi Collettivi italiani no-profit per la gestione eco-sostenibile dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), pile e accumulatori esausti e impianti fotovoltaici – e il Politecnico di Milano hanno presentato , nell’ambito del convegno annuale del Consorzio, Hi Tech & Ambiente, i primi risultati di E-Waste Lab, un progetto nato per lo sviluppo dell’industria del riciclo verso la valorizzazione di materie prime, come terre rare e metalli nobili, componenti essenziali dei moderni beni industriali ma il cui approvvigionamento sta diventando sempre più critico.

Innovazione Green per un’Italia che sa vincere. Dalle parole ai fatti con E-Waste Lab” ha chiamato al confronto personaggi chiave nello scenario nazionale e internazionale, mondo delle aziende e della ricerca che hanno animato il dibattito, moderato da Daniela Vergara, giornalista RAI del TG2. “In una situazione di stagnazione economica come quella che stiamo vivendo è più che mai fondamentale che realtà importanti investano nella ricerca per generare nuove opportunità e sostenere, quindi, la crescita. Il settore del riciclo dei rifiuti tecnologici rappresenta una risorsa da coltivare, visto l’aumento della domanda di metalli preziosi e terre rare a cui l’Europa dovrà far fronte”, afferma Walter Rebosio, Presidente di ReMedia. “E-waste Lab affronta un tema, la progettazione di soluzioni tecnologiche e gestionali per il recupero di materie prime strategiche, che è pienamente coerente con la missione del nostro Ateneo. Da un lato, infatti, le innovazioni che verranno generate sono importanti sia dal punto di vista sociale sia ambientale. Attraverso di esse, quindi, il Politecnico contribuisce, con la propria ricerca, a migliorare la qualità e la sostenibilità della vita del Pianeta. Dall’altro lato, esse rappresentano occasioni per lo sviluppo di un rapporto strategico con il sistema delle imprese operanti nel nostro Paese e potranno sviluppare crescita economica e occupazione, obiettivi particolarmente importanti nel contesto in cui ci troviamo ad operare”, aggiunge Giovanni Azzone, Rettore del Politecnico di Milano.

L’accessibilità alle risorse e in particolare a metalli preziosi e terre rare rappresenta un tema nodale per l’Europa e per l’Italia ed è sempre più attuale a causa delle problematiche di approvvigionamento. I numeri sono esplicativi: oggi la produzione globale di terre rare è di circa 133.600 t/anno e la domanda globale potrebbe raggiungere 210.000 t/anno entro il 2015. Anche sul fronte metalli preziosi si assiste a una crescita: nel 2011 la domanda globale di oro è aumentata del 6% – salendo a 4.067,1 tonnellate – per un valore stimato di 205,5 miliardi di dollari, mentre quella di argento ha superato tutti i metalli preziosi in termini di aumenti di prezzi medi annui. Il laboratorio E-Waste Lab – che vede tra i suoi partner anche Regione Lombardia, Amsa, Stena e Assolombarda – è una risposta concreta a una sfida importante in un settore, quello del riciclo, che può essere di sostegno alla crescita economica. Scopo del laboratorio, che si è concentrato sul recupero e riciclo di terre rare e metalli preziosi dai RAEE, è quello di orientare gli investimenti dei soggetti della filiera verso obiettivi di efficacia e di integrazione. Dalle analisi e valutazioni svolte in questa prima fase del progetto, i RAEE risultano essere, infatti, i rifiuti di riferimento per il recupero di questi materiali.

ReMedia crede fortemente in questa iniziativa che mette in risalto il potenziale valore del mercato dei RAEE”, spiega Danilo Bonato, Direttore Generale di ReMedia. “Se prendiamo ad esempio cellulari e pc, pari 2,3 milioni di pezzi raccolti in Italia nel 2011, ci accorgiamo che con le tecnologie esistenti il tasso di recupero dei materiali si attesta al 30%. E’ quindi importante investire sul potenziamento tecnologico per arrivare a un recupero molto più consistente, posto che ciò avvenga nella massima tutela ambientale.”

Un cellulare, infatti, contiene 250 mg di argento, 24 mg di oro, 9 mg di palladio, 9 g di rame. La batteria a ioni di litio racchiude circa 3.5 g cobalto, 1.0 g terre rare (Nd, Eu, Ce e Tb). Se si potenziassero le tecnologie arrivando ad un tasso di recupero pari a 100% e si considerasse il rifiuto generabile pari al 60% del venduto, si potrebbe raggiungere un valore pari a 117 milioni di euro. Se si recuperassero tutti i cellulari venduti in un anno, pari 35 milioni di pezzi, il valore economico salirebbe a 195 milioni di euro.

Mobile Internet, i ricavi delle app raddoppiano


Nel 2011 la spesa degli utenti per navigare in Internet dal cellulare e dallo smartphone esplode: con un +52%, sono stati superati gli 800 milioni di euro. È boom anche di ricavi da Mobile Apps (che raddoppiano) e di vendite di contenuti tramite Mobile Web agli utenti che possiedono gli Smartphone (+190%).
Grazie a questi nuovi contenuti, finalmente, dopo 3 anni di contrazione, il mercato dei Mobile Content&Apps (Pay e Advertising) torna a crescere del 4%, toccando quota 530 milioni di euro, con i ricavi pay a farla da padrone (90%). Trainano Giochi (+44%), Musica (+39%) e Video (+30%). Crescono anche i ricavi complessivi da mobile ADV (+50%, 56 milioni di euro) grazie agli investimenti in Display Advertising all’interno di Applicazioni e Mobile site e in Keyword Advertising.

Le Mobile Apps scaricabili dagli Application Store, raddoppiando in valore assoluto nel corso del 2011, valgono 75 milioni di euro, a maggioranza ricavi pay (circa 85%) e con ruolo crescente dei ricavi da in-app billing. Apple domina nel mercato della vendita di Apps: oltre l’85% del mercato è nelle sue mani.

I Giochi guidano la classifica delle 50 applicazioni più redditizie (ovvero quelle che generano maggiori ricavi a pagamento da parte del consumatore) sia su App Store che su Google Play, con un peso di oltre il 50%. Sono poche (intorno al 10%) le realtà italiane che riescono a entrare nella classifica delle Top 50 app più redditizie, ma tra queste ci sono anche giovani sviluppatori indipendenti che riescono a ottenere ritorni economici estremamente interessanti.

Questo quanto emerge dalla ricerca condotta dall’Osservatorio Mobile Internet, Content&Apps,promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano

La rapida diffusione degli Smartphone, la proliferazione delle Applicazioni e dei siti Mobile, lo sviluppo delle reti cellulari di nuova generazione (LTE), stanno creando un nuovo incredibile ecosistema di business che ci piace chiamare Mobile Economy. Anche in Italia la Mobile Economy sta crescendo bene e può dare nuova linfa allo sviluppo economico del nostro Paese: a livello infrastrutturale, infatti, gli investimenti per la rete cellulare di nuova generazione possono avere un impatto positivo sulla crescita del PIL che abbiamo stimato compreso tra lo 0,2% e lo 0,4% – anche se devono essere affiancati da adeguati investimenti sulla rete fissa (Next Generation Network); a livello di business, l’ecosistema Mobile – creando un nuovo potente canale di relazione tra aziende, pubbliche amministrazioni e consumatori/utenti – sta spingendo un’ampia gamma di nuovi mercati – Mobile Internet, Content & Apps, Marketing, Service, Commerce, Payment, ecc.; a livello imprenditoriale, infine, assistiamo anche in Italia alla nascita di molteplici nuove imprese (Start-up) in ambito Mobile e a un nuovo impulso a operazioni di acquisizione e fusione.

Il Mobile Internet (ovvero la spesa degli utenti in connettività dati da cellulari e smartphone) ha registrato una decisa “impennata” (+52%), superando quota 800 milioni di euro e per il 2012 si preannuncia un trend di crescita quasi analogo. Mobile Internet in forte aumento, dunque, grazie a ricavi generati da tariffe flat (+88%) che arrivano a pesare poco meno della metà del mercato complessivo, mentre continua comunque anche la crescita dei ricavi da tariffe pay per use (+30%).

Il mercato dei Mobile Content&Apps (Pay e Advertising) torna finalmente a crescere del 4% nel 2011, dopo 3 anni di contrazione, arrivando a quota 530 milioni di euro, con una crescita di oltre il 15% prevista per il 2012. A farla da padrone sono i ricavi Pay: quasi il 90%, infatti, deriva dalla vendita di Mobile Content e Apps al consumatore finale e il restante 10% dalla Pubblicità per contenuti free. Il mercato dei Mobile Content&Apps a pagamento è stabile nel 2011, per effetto di due dinamiche contrapposte: da un lato, un calo dei contenuti più tradizionali (come loghi e suonerie, sms informativi in abbonamento, televoting, ecc.), dall’altro un forte boom della vendita di Mobile Apps scaricate dagli Application Store (+89%) e di contenuti veicolati tramite il Mobile Web agli utenti che possiedono uno Smartphone (+200% circa). I contenuti che maggiormente trainano la crescita sono i Giochi (+44%), grazie soprattutto ai risultati ottenuti sugli Application Store, ma anche a un aumento delle vendite tramite il Mobile Internet. Crescono con tassi interessanti anche Musica (+39%) e Video e (+30%), anche se continuano ad avere un peso ancora limitato sul mercato complessivo.

A livello di sistemi di pagamento, domina il credito telefonico: nonostante la crescita del mondo Application Store, l’85% del mercato rimane nelle mani degli Operatori telefonici, che abilitano la vendita di contenuti tramite il conto telefonico. Anche il Mobile Advertising ha registrato una crescita cospicua nel 2011 (+50%), raggiungendo quota 56 milioni di euro, un valore che ci si attende raddoppi nei prossimi due anni, arrivando a pesare quasi il 10% del totale mercato della Pubblicità su Internet. In termini di formati pubblicitari, crescono a 3 cifre gli investimenti in Display Advertising all’interno di Applicazioni e Mobile site e in Keyword Advertising.

Focalizzando l’attenzione sul mercato delle Mobile Apps scaricabili dagli Application Store, si registra un raddoppio in valore assoluto nel corso del 2011, per un valore complessivo di 75 milioni di euro. Anche in questo caso si tratta prevalentemente di ricavi Pay (circa l’85%), mercato in cui ha giocato un ruolo determinante la fortissima crescita dei ricavi da in-app billing.

A guidare la classifica delle 50 applicazioni più redditizie (ovvero quelle che generano maggiori ricavi a pagamento, sia sotto forma di pay per download che di in-app billing) sia su App Store che su Google Play sono i Giochi, con un peso di oltre il 50%. Sono poche (intorno al 10%) le realtà italiane che riescono a entrare nella classifica delle Top 50 app più redditizie, ma tra queste ci sono anche giovani sviluppatori indipendenti e start-up che hanno compreso bene come sfruttare al meglio gli Application Store e hanno così ottenuto risultati molto significativi dal lancio delle proprie Applicazioni (con ricavi pari a diverse migliaia di euro al mese, prevalentemente dalla vendita di Applicazioni e/o in app-billing).Relativamente al modello di ricavo, su entrambi gli Store è cresciuta in maniera molto significativa la componente di Applicazioni free con in-app billing (arrivata, ad esempio, a pesare su App Store il 49% a maggio 2012 rispetto al 17% di dodici mesi prima).

Ma qual è il comportamento del consumatore nei confronti delle Mobile Apps? Da una indagine condotta in collaborazione con Doxa, emerge che il 31% degli utenti che usano Applicazioni ha meno di 5 App, il 34% tra 6 e 20 e il 35% oltre 21. In particolare, gli utenti Apple hanno mediamente 52 applicazioni contro le 30 degli utenti Android. Gli utilizzatori sono per la maggioranza uomini (60%) e hanno prevalentemente tra i 25 e 44 anni (62%).

Tra costoro è stato però registrato due atteggiamenti distinti nei confronti delle Apps onclude Guido Argieri Telco & Media Director di Doxa – da un lato i SOCIAL FUN, veri appassionati delle App che scaricano e provano di tutto (soprattutto gratis), dall’altro coloro che abbiamo definito ALL CONSCIOUS e che pur scaricando meno dei primi sono però disposti a pagare per avere un livello di servizio ed experience superiore e alternativa al www.

Le categorie di Applicazioni maggiormente utilizzate sono quelle Social e di community, seguite da quelle pensate per la mobilità/in viaggio, dalle applicazioni di utilità e produttività personale, dai Giochi e, infine, dalle News. Quasi un terzo delle App possedute viene usata almeno una volta del mese e circa il 20% ogni settimana.

Nuance annuncia Dragon ID, la soluzione di biometria vocale per dispositivi mobili

Nuance Communications ha annunciato il rilascio di Dragon ID, la tecnologia di biometria vocale che consente di offrire il massimo nell’utilizzo dei dispositivi mobili ed elettronici semplicemente con l’ausilio della voce. Dragon ID permette infatti ai produttori di device mobili di fornire accesso sicuro e personalizzato a cellulari, tablet, app e PC, pronunciando semplicemente una parola o una frase.

Sono sempre di più gli utenti che utilizzano dispositivi mobili e tablet per gestire dati, SMS, email, annotazioni, immagini e documenti. Per accedere ai dispositivi, gli utenti sono costretti ad utilizzare password e codici PIN. In alcuni casi, accedono senza servirsi di alcuna protezione. Un sondaggio recente, condotto da Nuance, ha rilevato che il 96% degli utenti commette errori durante l’inserimento dei pin o delle password.

Con Dragon ID, gli utenti potranno evitare di digitare password, creando semplicemente un codice da utilizzare con la propria voce. In questo modo, potranno contare su di un metodo sicuro e comodo per attivare i dispositivi e accedervi. Ad esempio, è sufficiente pronunciare “Ciao Dragon” per accedere ad un dispositivo e avviare una schermata principale personalizzata con le app e i contenuti preferiti, persino su dispositivi condivisi come tablet e PC.

Dragon ID offre ulteriori funzionalità avanzate: è sufficiente profilarlo con la propria voce o, ancora più specificamente, con la propria impronta vocale. La tecnologia di autenticazione biometrica di Nuance, infatti, viene largamente utilizzata dai principali operatori, società, enti statali e istituti finanziari, con oltre 20 milioni di impronte vocali registrate a livello globale.

Dragon ID è disponibile per OEM di dispositivi elettronici. Attualmente è disponibile su Android ed altre piattaforme in: italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, cinese, giapponese e coreano. Verranno sviluppate altre lingue durante il 2012.

SportXtreme presenta MOTOACTV di Motorola

Sarà presentato ufficialmente all’evento SportXtreme in programma a fine settembre, il nuovissimo MOTOACTV firmato Motorola, il primo sistema di rilevamento fitness GPS all’avanguardia con lettore MP3 intelligente, un unico piccolo dispositivo da polso, elegante e resistente all’acqua.

MOTOACTV è uno dei primi prodotti sviluppati da Motorola dopo l’acquisizione della società da parte di Google e indica una nuova strategia di proposta di prodotti alternativi alla classica telefonia cellulare, utilizzando l’enorme quantità di brevetti posseduti da Motorola. MOTOACTV è molto più di un personal trainer: è un sistema di allenamento rivoluzionario, progettato per tenere alta la motivazione e ottimizzare il potenziale; registra i dati relativi agli allenamenti, permette di organizzare, grazie al calendario, il tempo libero programmando online le attività sportive, memorizza i brani musicali che massimizzano il rendimento fisico, misurando le prestazioni in base alle canzoni che lo sportivo ascolta e monitora tutti gli allenamenti con estrema precisione.

La tecnologia Accusense e il GPS di cui MOTOACTV è dotato, permettono di registrare tutti i dati di allenamento, quali tempo, distanza, velocità, calorie bruciate e frequenza cardiaca e di monitorare allo stesso tempo le prestazioni durante la corsa o la bicicletta, direttamente sul dispositivo. Inoltre, si può effettuare la sincronizzazione automatica, anche wireless, dei dati di allenamento con il sito web, dedicato all’allenamento, motoactv.com.

Prezzo al pubblico: € 299

SixthContinent, il social network economico made in Italy

Un social network di consumatori che, grazie ad una app, saranno in grado di indirizzare i propri acquisti verso le aziende che operano in equilibrio tra i profitti generati e la ricchezza diffusa nella comunità. Questo è Sixtchcontinent, il progetto che verrà presentato sabato 23 giugno 2012 a Milano dal suo fondatore, Fabrizio Politi. L’iniziativa nasce dall’analisi della crisi economica degli ultimi anni ed ha l’intento di modificare i flussi finanziari ottenendone una ripartizione più equa: a tale scopo Politi e il suo team hanno dedicato gli ultimi tre anni a mettere a punto il sistema di classificazione Mo.Mo.Sy. (Moderate Monetary System) ed a comporre ed aggiornare un database comprendente le oltre 500 mila più importanti aziende al mondo. Mo.Mo.Sy. funziona basandosi su un complesso algoritmo proprietario che insiste innanzitutto sul rapporto tra utili netti e numero dei dipendenti, genera un rating che classifica l’azienda verso la quale il consumatore sta indirizzando il proprio acquisto e la classifica, in una vasta gamma di gradazioni, verde o rossa, ovvero generatrice di ricchezza anche per le comunità nella quale vive ed opera o meno.

La classificazione è il cuore di un app gratuita per smartphone e tablet (sia Apple che Android) che sarà disponibile dal 23 Giugno per tutti coloro che aderiranno al social network Sixthcontinent (o più precisamente Economic Social Network, come lo definisce Politi). Il network, mutuando l’esperienza di Wikipedia, è aperto e in continua evoluzione: gli aderenti potranno procedere essi stessi a classificare le aziende, eventualmente per verificare l’opera compiuta sinora dagli sviluppatori ma anche, e soprattutto, per ampliare il database. Nelle intenzione dei promotori orientare i consumi verso le aziende verdi contribuirà in misura crescente ad equilibrare in misura più equa i flussi finanziari, poiché le aziende con una classificazione negativa saranno incentivate, per attrarre nuovamente i consumatori, a destinare maggiori risorse alla base lavorativa e ad opere di utilità sociale.

Fabrizio Politi, nato a Milano e toscano di adozione, 40 anni, ha iniziato il suo percorso imprenditoriale nel settore dell’informatica per poi approdare alla nautica di diporto. “Tre anni fa – afferma – ho iniziato a coltivare questo sogno. Ho sempre avuto una grande passione per i temi macroeconomici ed assistendo agli sfaceli che l’attuale sistema sta producendo mi sono chiesto come potevo dare un contributo a superare questo momento. Avuta l’intuizione che non era impossibile re-orientare i consumi verso le aziende più consapevoli ed eque, mi sono buttato a capofitto, insieme a dieci collaboratori, nell’impresa di creare un efficiente e trasparente comunità, grazie anche al grande aiuto che Internet e i vari device mobili possono offrire”.

Politi sta procedendo a cedere la proprietà del cuore del sistema, ovvero il sistema di classificazione Mo.Mo.Sy., ad una Fondazione no-profit. “Ritengo infatti che un sistema di questa natura non possa essere posseduto da un singolo o da una singola azienda e quindi mi sto indirizzando a concepire un Ente aperto al contributo ed alla verifica di chiunque”. SixthContinent resterà invece privato e si baserà sul modello tipico dei Social Network.

Sixthcontinent e Mo.Mo.Sy. verranno presentati il 23 giugno a Milano presso il teatro della Scuola Militare Teuliè di Corso Italia, 58 e in quella stessa data il social network (che ha già raccolto alcune centinaia di pre-iscrizioni) andrà in rete. In settembre è prevista una presentazione a New York, nei pressi di Wall Street.

Tokelau, lo strano caso dell’isola di 1300 abitanti e 9 milioni di siti registrati

Al terzo posto al mondo nella classifica dei ccTLD (i top level domani, .it o .us per intenderci) troviamo il .tk. A quale stato si riferisce questo dominio? A Tokelau, una bellissima isola che nonostante i suoi soli 1.300 abitanti e una superficie di 10.000 metri quadrati ospita ben 9 milioni di siti registrati, posizionandosi dietro solo alla Germania (.de) e al Regno Unito (.uk). Il motivo di questo successo è racchiuso nel nome di Joost Zuurbier, un olandese che nel 2000 ha ideato uno dei progetti più prolifici del web. A Tokelau la registrazione dei domini è gratuita e libera, senza alcun tipo di limitazione se non quella che il sito debba avere almeno 25 visite ogni tre mesi. Limite che può comunque essere eliminato pagando un microabbonamento.

Ma in cosa è consistita l’idea di Zuubrier? Nel 2000  stupì tutti con una lungimiranza degna di nota. L’olandese volò da Amsterdam fino a Los Angeles, poi alle Hawaii e da lì alle Isole Samoa Americane, successivamente deviò verso le Samoa Ovest dove attese una settimana una barca che lo traghettò a Tokelau, in 48 ore. Una vera odissea, ma per una grande opportunità commerciale. La sua idea era “Se Hotmail è diventata famosissima  regalando indirizzi email, io potrei fare lo stesso regalando domini“. E così convinse i tokelanesi a creare un servizio mai visto fino a quel momento, e cioè domini gratis con .tk anche come mezzo per promuovere l’isola.  Cosa ci guadagna Zuurbier? Dalle pubblicità e dai domini scaduti: senza 25 visite ogni 90 giorni il sito viene sospeso e il contenuto è sostituito da pubblicità in tono con il contenuto del sito stesso. In cambio, Zuurbier ha anche “noleggiato” un satellite per gli abitanti dell’isola affinché possano connettersi al web.

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