League of Evil 2: il ritorno malvagio – la recensione di iPhoneItalia

Difficilmente la perfezione può essere ancora migliorata. League of Evil era, a tutti gli effetti, il gioco perfetto: il primo platform davvero giocabile ad arrivare su App Store, con una formula “micro” perfetta per le brevi partite dell’iPhone, una grafica retro perfetta per ingolosire il pubblico hard-core e dei controlli semplicemente divini. E dopo mesi di attesa ecco il suo seguito: League of Evil 2 è un gioco importante e ha un’eredità impegnativa da gestire.



La prima cosa che mi ha colpito di questo nuovo titolo, già nei trailer di anticipazione, è stata la nuova grafica: non più retro, ma decisamente moderna e accattivante.
I gusti sono gusti, è vero, ma dopo aver provato il gioco posso dire che una cosa è sicura: abbandonare  il look 8-bit, in questo caso, non è una semplice scelta di art-direction. Dietro a quella poesia di retro-gaming che era il primo League of Evil c’era tutto un mondo, molto specifico e assolutamente definito. Il titolo strizzava l’occhio a Super Meat Boy e faceva di tutto per portare su iPhone un pubblico di gamers hard-core, alla ricerca di partite veloci, si, ma mai scontate e spesso decisamente impegnative. Lo zoccolo duro dei fan di League of Evil era composto da giocatori della prima ora, gente che si era fatta le ossa sui “vecchi” platform della scuola di Super Mario e Metroid: la grafica era un omaggio a quel mondo, a cui tanto fortemente si ispiravano anche l’eccelsa giocabilità del titolo e il non banale livello di difficoltà.

E League of Evil 2? Ecco, è un po’ diverso, e non solo nella grafica: perché la sostanza segue sempre la forma. Intendiamoci, si tratta di un ottimo seguito, che aggiunge carne al fuoco e ricalca un titolo di per sé fantastico, con nuovi livelli, nuovi contenuti, un nuovo stile. C’è tutto quello che tanto era piaciuto del primo titolo, e ci sono altre cose ancora: difficilmente un gioco simile può risultare deludente. Eppure League of Evil 2 non è proprio quello che ci si aspettava e forse rischia di lasciare perplessa proprio quella categoria di giocatori che aveva maggiormente attratto nella sua prima incarnazione.

Il gameplay risulta inalterato: il gioco si struttura in micro-missioni, che durano una manciata di secondi. All’interno di ognuna c’è uno scienziato da eliminare (come obbiettivo primario per superare il livello) e una valigetta da recuperare (come obbiettivo secondario), entrambi posizionati alla fine di un’impegnativa serie di ostacoli assortiti: pozzi pieni di aculei, piattaforme semoventi, pistoni rotanti, laser, nemici armati etc. Esattamente come nel primo, i controlli di gioco sono molto semplici: due frecce in basso a sinistra per spostarsi e due tasti a destra per saltare e sparare. La risposta dei controlli è ottimale… ma leggermente MENO ottimale del primo titolo. La sensazione è che a tratti ci sia qualche scatto e che non sia ancora stata raggiunta l’impressionante fluidità dei controlli iniziali, il che, trattandosi di un sequel, lascia un po’ perplessi.
Da segnalare la possibilità di utilizzare l’iCade sia in modalità landscape che portrait (con somma gioia del nostro Emiliano Contarino, strenuo fan del controller Ion!): un’accortezza che farà la felicità dei possessori del controller blue-tooth, che sembra perfetto per questo titolo.

La curva di difficoltà sale costantemente , anche se non mancano gli scossoni, e le missioni apparentemente impossibili. Uno dei meriti del gioco però è quello di privilegiare la difficoltà degli obbiettivi secondari: se portare a termine i livelli è abbastanza “facile” da evitare di rimanere bloccati per giorni sulla medesima missione, bisogna ammettere che recuperare tutte le valigette e soprattutto farlo nei tempi necessari al raggiungimento del massimo numero di stelline è veramente un’impresa che richiede un sangue freddo e una precisione quasi chirurgici. Peccato che gli achievements disponibili nel GameCenter siano pochi e non regalino grosse soddisfazioni, ma del resto League of Evil 2 rimane un gioco con un livello di difficoltà decisamente superiore alla media dei titoli App Store, e vi darà comunque del filo da torcere, anche grazie all’abbondanza dei contenuti: un centinaio di missioni, articolate in 5 mondi differenti. Gli schemi di gioco si fanno via via più ampi e complessi, mentre emergono percorsi alternativi, scorciatoie e trucchi per ottenere tempi sempre più perfetti… ma solo per i giocatori più abili e pazienti, disposti a limare davvero un decimo di secondo per volta al loro tempo.

Insomma, valutare League of Evil 2 non è per nulla semplice: a voler essere del tutto oggettivi si tratta di un titolo, a tutti gli effetti, eccellente, che delude solo in virtù del suo ancor più eccellente predecessore. L’impressione è che in questo sequel si sia voluto sdoganare quello che era un ottimo prodotto “di nicchia” per il grande pubblico, limandone un po’ quelle asperità che lo avevano reso così eccezionale e fuori dagli schemi. League of Evil 2 è al versione main-stream del suo predecessore: molto meno hard-core, un po’ meno difficile, un po’ meno originale, ne condivide comunque tutti i tratti caratterizzanti. Forse per alcuni di noi, che anno idolatrato il primo, potrebbe essere un po’ una delusione, ma tutto sommato si tratta di difetti di poco conto, se paragonati alla quantità di ore di gioco e di nuovi livelli. Nessuna novità degna di nota (se si eccettuano i costumi del protagonista!), nessun cambiamento degno di menzione: League of Evil 2 è semplicemente un’aggiunta al predecessore, con una grafica nuova… ma la qualità del titolo è la stessa e l’acquisto, se vi piacciono i platform e avete amato il primo, è quasi indispensabile.

League of Evil 2 è un’app universale disponibile su App Store a 0,79 € o in versione lite gratuita

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