Cavern of Minos: discesa nella follia – la recensione di iPhoneItalia

Jeff Minter è un singolare personaggio che sforna, uno dopo l’altro, giochi decisamente bizzarri e forse non proprio “per tutti”. L’ultimo della serie, Cavern Of Minos, porta a tutti gli effetti il suo maschio di fabbrica, ed è un titolo folle e imprevedibile, con una grafica discutibile e una giocabilità particolare: come ogni titolo LLamasoft.

Cavern Of Minos ci vede impegnati a manovrare una navicella spaziale per recuperare dal fondo di una caverna un oggetto, che dovrà poi essere riportato alla nave madre. Se fosse un titolo normale, le premesse sarebbero anche relativamente banali, ma trattandosi di Jeff Minter, ecco che ovunque compare la follia. La nave madre è una pecora, le caverne da esplorare sono invase dei nemici più assurdi e si, ovviamente, ci sono minotauri ovunque, come in Minotron e Minotaur Rescue.

Cercare un filo logico, qui, è come pretendere di far ripetere le tabelline a una scimmia a tre teste che ha appena assunto una dose massiccia di LSD: meglio non farsi troppe domande e badare al gioco, che a dispetto dalla sua follia è sorprendentemente solido nel gameplay. I comandi per controllare la nostra navicella sono abbastanza immediati e assolutamente precisi, anche se non proprio semplicissimi da padroneggiare. Trascinando un dito nella parte bassa dello schermo, potremo infatti regolare la direzione della navetta (che di per se tende, inevitabilmente, a cadere verso il basso); toccando invece la parte alta dello schermo si regolerà l’accelerazione.
Usare con una certa fluidità questi comandi sarà assolutamente essenziale, perché nel gioco ci sono davvero un sacco di cose da fare!

L’oggetto da recuperare sul fondo della caverna è l’elemento fondamentale per risolvere lo schema e proseguire, ma occorre tener presente che, come ogni titolo arcade, Cavern of Minos si basa interamente sul punteggio, e per accumulare punti le strategie sono davvero parecchie. Innanzitutto occorre tenere d’occhio i due indicatori in alto, che monitorano il carburante a disposizione e lo stato di integrità dello scudo. Il punteggio finale è dato soprattutto in base al carburante residuo, quindi bisogna amministrarlo saggiamente. I livelli sono costellati da ogni tipo di bonus, da colpire con i propri cannoni, oltre che da innocui minotauri arcobaleno che vanno fatti salire a bordo per ottenere punti, carburante e rifornimenti di energia.

Manovrare la navicella richiede una discreta dose di precisione e di sangue freddo e ricorda vagamente Lunar Landing, nelle fasi in cui si imbarcano i MInotauri, mentre lo sparare matto e disperatissimo segue le regole del più classico degli shooter: Cavern of Minos è un bizzarro mix di generi diversi, che riesce a soddisfare un po’ tutti grazie ai suoi controlli, forse non perfetti ma decisamente particolari.
L’uso cooperativo di due dita, una nella parte alta e una in quella bassa dello schermo, non è esattamente ottimale: si finisce, a volte, per intralciarsi da soli e ci vuole un attimo per apprezzarne la precisione. I primi momenti di gioco possono risultare frustranti, ma bisogna ammettere che la precisione con cui si guida la navetta (quando finalmente si capisce bene come farlo!) ripaga largamente della fatica. L’unica vera pecca del gioco sono i tasti “Pause” e “Quit” che troppo spesso si finisce per toccare inavvertitamente.
Peccato non sia stato implementato nessun sistema di controllo alternativo: in compenso il gioco supporta l’iCade e trova qui una seconda vita (oltre che a dei controlli, ovviamente, molto più semplici ed immediati).

La grafica del titolo è quella tipica dei giochi Llamasoft ed è, inutile dirlo, decisamente discutibile. Se non amate le cose 8-bit, rischierete di trovare questi titoli semplicemente rigettanti! L’estetica di Jeff Minter è qualcosa tra la psicadelia e il Commodore-64 e non manca di affascinare grazie a dei dettagli tanto assurdi quanto esilaranti (le capre di GoatUp che vi saltano addosso, gli alieni à la Space Invaders, le mine): ma si tratta, senza dubbio, di dettagli per “iniziati”, che saranno apprezzati solo da quel manipolo di game che non si è perso nessun titolo Llamasoft. O che è decisamente fuori di testa, di suo.

Cavern of Minos è un ennesimo esempio di titolo particolare… forse un po’ troppo particolare per essere consigliabile a chiunque. Giocarci è un’esperienza senza dubbio originale, e discretamente impegnativa. Ma se non vi piacciono i titoli retro-funk fareste meglio a guardare altrove: Cavern of Minos è un prodotto allucinato, di quelli che si amano o si odiano ma che difficilmente possono lasciare indifferenti.

Cavern of Minos è un’applicazione universale, disponibile su App Store a 1,59 €

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