L’amministratore delegato della In Icon, Tandy Cheung, fa sapere di voler interrompere la produzione e la commercializzazione della tanto discussa action figure di Steve Jobs, a seguito delle enormi pressioni degli avvocati che rappresentato Apple e la famiglia dello stesso Jobs.
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Inizialmente, Cheung si era detto pronto a voler sfidare i legali Apple, dato che vedeva questo “gadget” come un semplice oggetto utile per onorare la figura di Steve Jobs, che lui stesso ha sempre ammirato. Ma, forse anche a causa dell’enorme somiglianza e realisticità del prodotto, Apple e i suoi legali (che rappresentavano anche la famiglia di Steve Jobs), ne chiesero subito la sospensione delle vendite.
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Secondo gli esperti, nessun giudice, almeno negli Stati Uniti, avrebbe mai bloccato la vendita di tali action figure per motivi legali, ma probabilmente Cheung è stato convinto dalle richieste dirette della famiglia di Jobs, da sempre contraria alla commercializzazione di questo gadget.
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