Shadowgun: è tutto oro quel che luccica? – recensione iPhoneItalia

Da qualche giorno Madfinger ha  rilasciato, in App Store, Shadowgun uno dei titoli più attesi nel panorama ludico mobile e che già dai primi trailer aveva fatto strabuzzare gli occhi per una grafica superba ed un gameplay (sparatutto in terza persona con visuale “sopra la spalla”) promettente che molto ricorda Gears of War.

Nel gioco vestiremo i panni di John Slade, un bruto amante delle armi con il compito di fermare uno scienziato pazzo; per la trama non c’è molto di più da dire, sarà una guerra tra noi e l’intelligenza artificiale dei nemici mentre lo scienziato se la ride alle nostre spalle. Sin dal primo video messo in rete ci sono state parecchie speculazioni sul fatto che Shadowgun fosse un clone di Gears of War ma purtroppo di strada per avvicinarsi al capolavoro Epic Games è molto lunga.

Oltre l’ottima grafica (non si può negare che Shadowgun sia un piacere per gli occhi) sono ben pochi i punti in comune tra i due titoli: è vero che ci troviamo davanti ad un gioco d’azione dove a farla da padrone sono le “coperture” ed i combattimenti con i nemici ma l’assenza di un qualsiasi tipo di compagno/squadra ad accompagnarci rende le meccaniche di Shadowgun molto più semplici, meno strategiche e ripetive. La varietà di armi a disposizione è molto povera: fucile, mitra, lanciarazzi, lanciagranate e non sono per niente fantasiose come il fucile con motosega a baionetta o il mitico “martello dell’alba”.

I controlli sono collaudati e funzionano bene: stick virtuale mobile a sinistra per i movimenti, swipe sulla parte destra dello schermo per guardarsi intorno e due tasti per il fuoco e per ricaricare sulla destra; la copertura viene gestita in modo automatico ed il nostro personaggio si nasconderà ogni volta che si troverà in prossimità di un qualsiasi oggetto che possa ripararci dal fuoco nemico, si sentono a mio parare la mancanza di un tasto per il rotolamento ed uno per il colpo ravvicinato, anche se questa eventualità si verifica rarissimamente data la scarsa intelligenza dei nemici.

I nostri avversari non si muovono molto, la maggior parte appare sul fondo dello schermo, si nasconde e si affaccia ad intervalli vagamente regolari per spararci, incurante del fatto che stiamo scagliando una raffica di mitra nella loro direzione o meno, la restante parte non si nasconde ed è comunque programmata a seguire dei movimenti prestabiliti e prevedibili indipendentemente da ciò che fai. Un’altra cosa che mi ha lasciato perplesso oltre alla scarsa fantasia delle armi e la loro efficacia e non solo perché sarà indifferente se spariate 10 colpi ad un nemico in testa o sul ditone del piede (sempre 10 saranno i colpi necessari ad ucciderlo) ma anche perché su alcuni nemici non noteremo, inspiegabilmente, alcuna differenza di danno tra un lanciagranate ed un fucile a pompa.

Forse il problema principale di Shadowgun è quello di essere poco vario, la maggior parte del gioco segue la stessa formula ripetitiva: entrare in un’area, nascondersi dietro un riparo, mirare ai nemici ed abbatterli; detto questo però dobbiamo riconoscere anche alcuni spunti interessanti all’interno della campagna, come i combattimenti contro i boss, qualche rompicapo da risolvere ed i minigiochi in stile hacking per aprire qualche serratura ma la parte “puzzle” non è abbastanza impegnativa per spezzare un attimo la monotonia dell’azione.

Shadowgun è in sostanza uno sparatutto molto bello da guardare che data la monotonia potremo trovare poco coinvolgente sulla lunga distanza, Madfinger sta comunque lavorando per migliorare il proprio prodotto, ha annunciato una modalità multiplayer in death match singolo ed a squadre ed una più complicata (speriamo più simile a Gears of War) che verrò rilasciata in un secondo momento. Potete scaricare Shadowgun per 5,99€ da questo link.

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