“I Dig It Expeditions”: La Recensione completa di iPhoneitalia di un dig-game eccezionale

In occasione della conversione di entrambi i capitoli della serie per iPad, iPhoneitalia vi propone la recensione del secondo capitolo, uscito per iPhone qualche mese fa.

Il primo capitolo della serie “I Dig It” è senza dubbio uno dei titoli più curati presenti su AppStore. Bello graficamente, semplice e immediato come controlli, coinvolgente, accattivante e longevo, “I Dig It” ha conquistato (più che meritatamente) un gran numero di fan, destinati poi ad essere ulteriormente deliziati dal seguito di questo ottimo gioco, ossia “I Dig It Expeditions” che ci apprestiamo a recensire.

Il titolo in questione è presente su AppStore da qualche mese, e siccome quando venne pubblicato non abbiamo avuto modo di recensirlo, approfittiamo dell’uscita per iPad del primo capitolo, per dare ad “I Dig It Expeditions” tutta l‘attenzione che merita.

Partiamo col dire che chi ha apprezzato “I Dig It”, sicuramente amerà alla follia “I Dig It Expeditions”, per una ragione molto semplice: ne conserva tutti i pregi, li amplifica ed aggiunge molta altra carne al fuoco.

Per chi non conoscesse “I Dig It”, diciamo che si tratta di un dig-game, ossia un gioco in cui lo scopo principale è collezionare oggetti scavando nelle viscere della terra. Più risorse otterremo, maggiori saranno i potenziamenti e gli accessori di cui potremo dotare la nostra scavatrice; questo ci permetterà di poter esplorare profondità sempre maggiori e ottenere minerali sempre più pregiati.

Partiamo come di consueto, analizzando la grafica. Il comparto grafico è decisamente solido e convincente, come del resto lo era già quello del suo predecessore. Ottima definizione, animazioni molto buone, effetti grafici estremamente convincenti (il fumo prodotto dalla nostra trivella è tra i migliori visti finora su un gioco per iPhone). La fluidità di gioco si attesta sugli stessi ottimi livelli delle altre componenti grafiche. Sostanzialmente rispetto al primo capitolo della serie, non sono stati fatti grandi progressi sotto il punto di vista grafico, ma va ricordato che già il primo capitolo poteva contare su una grafica davvero ottima. Esteticamente ciò che cambia notevolmente rispetto al primo episodio è la varietà di ambientazioni, ora molto più numerose.

Il sonoro è davvero ben fatto, con enfasi posta sugli effetti sonori piuttosto che sulla musica. Gli effetti sono realizzati davvero bene e accompagnano l’azione di gioco efficacemente. Sono inoltre molto numerosi, tutti molto ben fatti.

Ad accompagnare un comparto tecnico così ben fatto, troviamo una comparto ludico e contenutistico sontuoso, che rende “I Dig It Expeditions” uno dei titoli più completi visti finora su AppStore.

I comandi di gioco sono infatti molto semplici da imparare e consentono di effettuare ogni tipo di azione permessa con estrema facilità. Come succedeva nel capitolo precedente, troveremo sulla superficie alcuni edifici preposti al potenziamento del nostro mezzo, alla vendita di minerali e dei metalli raccolti e al rifornimento di carburante. Inizialmente, data la scarsità del nostro mezzo, potremo avventurarci in profondità minime; procedendo nell’avventura e potenziando le varie componenti del nostro mezzo, le viscere della terra non saranno più un miraggio, ne tantomeno antichi tesori. La nostra scavatrice potrà essere potenziata sotto diversi aspetti:

-Dimensione serbatoio del carburante;

-Resistenza agli urti;

-Capienza del cargo in cui depositeremo i minerali ed i metalli raccolti;

-Potenza della trivella;

-Dispositivo di raffreddamento del motore;

è particolarmente importante, soprattutto all’inizio quando le risorse economiche scarseggiano, scegliere oculatamente quale parte del nostro mezzo potenziare prioritariamente, in maniera da iniziare a guadagnare il più possibile il prima possibile. Ad aiutarci nelle nostre avventure, troveremo un vasto arsenale (acquistabile nell’apposito negozio) di armi usa e getta: dinamite, bombe e via discorrendo. Ogni tipologia avrà un raggio di detonazione diverso e un moto di propagazione dell’onda d’urto peculiare: distruzione in linea retta, a croce o area circolare intorno al punto in cui l’ordigno esplode.

L’utilizzo di questi ordigni sarà inizialmente non necessario, ma diventerà indispensabile proseguendo nell’avventura, quando ci imbatteremo in pareti rocciose immuni all’azione perforante della nostra trivella. Bisognerà inoltre calcolare con attenzione il raggio di detonazione dell’ordigno che desideriamo utilizzare, in quanto qualora raggiungesse minerali o metalli di nostro interesse, essi verrebbero distrutti dall’esplosione.

La struttura dei livelli è una delle differenze principali rispetto al primo capitolo della serie. Ogni scenario in “I Dig It Expeditions”, presenta una struttura elaborata, per nulla lineare. La mappa messa a nostra disposizione si rivelerà un’inseparabile alleata, al fine di evitare di perdersi negli intricati labirinti sotterranei in cui andremo ad avventurarci.

Le differenze tra il primo capitolo della serie e “I Dig It Expeditions” non si fermano qua: è infatti presente una bellissima modalità story (chiamata per l’appunto “expeditions”), che ci consentirà di affrontare i vari scenari di gioco con obiettivi diversi e più elaborati della semplice raccolta di minerali e metalli. Per farvi alcuni esempi: in alcuni casi dovremo trovare e liberare minatori rimasti intrappolati nelle viscere della terra, in altre occasioni ritrovare antichi artefatti di civiltà dimenticate. Insomma il gameplay rimane sostanzialmente invariato, ma questa modalità di gioco dona senza dubbio più freschezza e varietà.

Oltre alla modalità “Expeditions” appena illustrata sono presenti anche:

-Modalità “Freeplay” in cui potremo scegliere uno scenario e collezionare minerali, metalli, artefatti e via discorrendo liberamente, senza obiettivi particolari;

-Modalità “Money Challenge” in cui il principale obiettivo sarà ottenere più denaro possibile;

-Modalità “Points Challenge” in cui il nostro obiettivo sarà la rincorsa al punteggio più alto.

Sono presenti 4 diverse ambientazioni, tutte molto diverse tra loro, realizzate egregiamente che comprendono:

-La zona occidentale degli Stati Uniti d’America;

-Un’Area della Foresta Amazzonica;

-La Tundra Antartica;

-L’Oceano Indiano;

Ogni zona presenterà risorse minerarie e metallurgiche differenti, ogni risorsa da noi trovata entrerà a far parte del nostro museo personale. Collezionare ogni singola risorsa presente nel gioco rappresenta quindi un’ulteriore sfida (sono davvero numerosissime, suddivise in molteplici categorie: metalli, minerali, gemme preziose, artefatti, oggetti bizzarri e via discorrendo).

I controlli come precedentemente illustrato sono semplici e molto immediati, troveremo in basso a destra la croce direzionale e a sinistra gli indicatori del nostro mezzo (Fuel: carburante; Heat: indica il livello di surriscaldamento del mezzo, portarlo al massimo corrisponderà all’immediata esplosione; Hull: stato del nostro mezzo, anche in questo caso se la barra si riempie il mezzo si distruggerà; Bins: capacità del cargo, quando sarà pieno dovremo tornare in superficie a vendere i materiali raccolti fino a quel momento). Sopra la barra degli indicatori del mezzo troviamo 3 tasti numerati di azione rapida: potremo attribuire ad ognuno di essi un oggetto utilizzando il tasto “I” presente sopra la croce direzionale (per lo più utilizzeremo questi tasti per piazzare ordigni). In posizione opposta al tasto “I” appena menzionato, troveremo il tasto “M”, che ci consentirà un rapido accesso alla mappa: la mappa è molto elaborata e dispone di diverse funzioni, padroneggiarne l’utilizzo non sarà difficile ma richiederà comunque un minimo di attenzione. Infine il tasto “O” in basso al centro dello schermo, aprirà una schermata che ci consentirà di tornare al menù principale e di consultare gli obiettivi della nostra missione.

La longevità di “I Dig It Expeditions” è elevatissima, se penso che prima della sua uscita mi capitava ancora di giocare al primo capitolo della serie, che seppur bellissimo, contenutisticamente è un decimo rispetto ad “I Dig It Expeditions”, non oso immaginare per quanto tempo questo sequel rimarrà installato sui nostri dispositivi.

Concludendo un titolo eccezionale sotto ogni punto di vista, bello da vedere, da ascoltare e bellissimo da giocare. Varrebbe la pena di essere acquistato anche se costasse 10 euro o più. Raramente capita di trovarsi tra le mani un prodotto così completo e soddisfacente sotto ogni punto di vista. L’unica ragione per cui non dovreste acquistarlo è qualora odiaste profondamente questo genere, se invece non conoscete il genere e volete provarlo prima di procedere all’acquisto potete sempre testare la la Lite Version di “I Dig It Expeditions”, disponibile a questo link.

Uno dei titoli più belli e completi visti finora su iPhone. Consigliatissimo.

VOTO

GRAFICA: 8

SONORO: 8

GIOCABILITà: 8

LONGEVITà: 9

TOTALE: 8,5

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