Perché Facebook ha acquistato WhatsApp?

Facebook ha acquistato WhatsApp per 16 miliardi di dollari, più altri 3 potenziali per i dipendenti. Si tratta della più grande acquisizione di una start-up nel mondo della tecnologia, visto che mai nessuno aveva speso tanti soldi per fare propria un’azienda. Piccole grandi soddisfazioni per Jan Koum, fondatore di WhatsApp che 5 anni fa non superò un colloquio per entrare nel team di Facebook: oggi la rivincita, che ha il sapore di un assegno da 16 miliardi di dollari! Perché, allora, Facebook ha deciso di spendere una cifra così importante per acquisire WhatsApp e tutto il suo team?

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La storia, come in un film

La storia di Jam Koum sembra quella di un film. Figlio di emigranti ucraini, a 16 anni si trasferisce negli Stati Uniti con la sua famiglia. I genitori non se la passavano bene, tanto da essere costretti a raccogliere buoni pasti dal mercato di Mountain View per sopravvivere, proprio lì dove oggi sorgono gli uffici di WhatsApp. Jam riesce però a studiare con tanti sacrifici, fa un colloqui con Facebook e non lo passa, allora prova in Yahoo e viene assunto. Quando, a 31 anni, ha racimolato un po’ di risparmi, molla tutto e decide di mettersi in proprio con uno scopo ben preciso: realizzare un’app che consentisse a tutte le persone del mondo di comunicare in modo veloce e semplice, e con costi molto contenuti. Tutto si sarebbe basato su tre concetti: niente pubblicità, esperienza utente semplice e funzionale, nessuna memorizzazione dei messaggi per tutelare la privacy degli utilizzatori.

Il resto è storia, con Whatsapp che è divenuta la più popolare app di messaggistica istantanea per smartphone, con oltre 450 milioni di utenti mensili attivi e una crescita di 1 milione di utenti al giorno. Il tutto, con un personale di 50 elementi, molti di meno rispetto ad Apple per il suo iMessage, o ai team che hanno realizzato app meno utilizzate come Snapchat, LINE, Kik Messegner e Kakao Talk.

L’etica di WhatsApp

Il segreto? La trasparenza, una politica corretta nei confronti degli utenti e della loro privacy, interfaccia super-semplice, funzioni cross-platform per l’utilizzo su iOS, Android, Windows Phone e così via.

Una politica aziendale fatta di etica, insomma, come dissero Koum e il co-fondatore di Whatsapp Brian Acton prima dell’acquisizione da parte di Facebook: “Ci preoccupiamo di cosa potrebbe avvenire con una acquisizione da parte di grandi aziende. Non sappiamo cosa succederebbe alla mole di dati dei nostri utenti, ma noi abbiamo fatto una promessa a tutti coloro che utilizzato Whatsapp: niente pubblicità, niente trucchi, niente giochi. Se qualcuno venisse a proporci un’acquisizione, lo sentiremmo come qualcosa di immorale, che va contro la nostra integrità personale”.

Dichiarazioni, queste, rilasciate solo qualche mese fa, che ora non si sposano con quello che è accaduto ieri. Facebook probabilmente ha offerto più del reale valore dell’azienda, proprio per superare anche questi dubbi “morali” dei due dirigenti di WhatsApp. Insomma, tutto ha un prezzo alla fine, anche l’integrità personale. Certo, WhatsApp ha assicurato che per gli utenti non cambierà nulla, ma molti hanno dubbi in merito…

L’acquisizione, perchè?

Ora rimane da chiarire un ultimo dubbio: perchè spendere 16 miliardi di dollari per acquisire WhatsApp, quando in casa hai già Facebook Messenger?

La prima risposta è abbastanza semplice: gli utenti. WhatsApp potrebbe arrivare ad un miliardo di utenti registrati entro fine anno, molti dei quali non hanno un account Facebook. L’azienda di Zuckerberg conosce l’importanza di avere dati di milioni di utenti e, malgrado le rassicurazioni di WhatsApp, li utilizzerà per incrementare gli iscritti al social network e monetizzare sotto altre forme, magari non collegate direttamente alla pubblicità di tipo classico.

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Il traffico di messaggi su Whatsapp ha superato quello degli SMS in tutto il mondo, e l’app viene utilizzata tantissimo nei paesi in via di sviluppo come India, Brasile, Messico e Sud Africa. Un bacino di utenza che Facebook ha raggiunto in modo ancora marginale, almeno in rapporto ad altri stati, e che è lontano mille miglia dagli utilizzatori di Messenger.

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Lo scopo dichiarato di Mark Zuckeberg è quello di “connettere le persone di tutto il mondo“, ma non si tratta certo di una dichiarazione umanista. Si tratta di affari, e per arrivare a questo scopo, nulla è più facile che acquisire l’azienda che ha iil maggior numero di utenti attivi nel campo della messaggistica.

Con questa acquisizione, Facebook continua il suo percorso di copertura completa. Con il social network ha oltre 1 miliardo di utenti, con Instagram ha l’app più utilizzata per la condivisione delle foto, e ora con WhatsApp controlla anche la più diffusa applicazione per lo scambio dei messaggi tra utenti mobile. Inoltre, WhatsApp ha un approccio più familiare, visto che l’app ha un approccio molto in stile “SMS”, cosa che Facebook Messenger non ha.

Piuttosto che creare un’app di messaggistica semplice e in stile “SMS”, meglio acquistare la più grande azienda del settore. Tanto i soldi non mancano. Questo avrà pensato il buon Mark.

Con questa mossa, Faceboook sta anche cambiando il proprio modello di business. WhatsApp non diventerà gratuito (se non per i vecchi utenti), ma avrà sempre un costo di 0,89€ all’anno. Per la prima volta, Facebook farà quindi pagare i suoi utenti per utilizzare un servizio base, e questa strategia rimarrà tale fin quando Jan Koum rimarrà un dirigente di Facebook (sì, nell’accordo c’era anche questa clausola). Insomma, Facebook inizierà a monetizzare senza un servizio di pubblicità, ma facendo pagare l’utente per un servizio.

Si aprono quindi nuovi scenari per Facebook, che potrebbero portare ad un cambiamento radicale nelle strategie commerciali dell’azienda.

Non dimentichiamo nemmeno un altro aspetto: con oltre 27 miliardi di messaggi pubblicati ogni giorno su WhatsApp, questo servizio di messaggistica poteva diventare (e forse lo era già) una minaccia seria alla sopravvivenza di Facebook Messenger, che ora invece potrà essere gestito diversamente e, soprattutto internamente. Inoltre, da recenti studi è emerso come WhatsApp sia utilizzato almeno una volta alla settimana dal 44% degli utenti, contro il 35% di coloro che utilizzato Facebook Messenger.

Ora, questa massiccia base di utenti, associata al prezzo della “integrità personale” e ai nuovi modelli di business, vale 16 miliardi di dollari? Difficile a dirsi, ma di fatto Facebook userà le sue competenze per far crescere la piattaforma,  proprio come fatto con Instagram. Al momento non possiamo dire chi abbia fatto l’affare, perchè la riposta potremmo averla soltanto tra un paio d’anni, quando vedremo dove si trovano Facebook e WhatsApp nel mercato della messaggistica istantanea e dei social network.

 

 

 

 

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