Una sentenza emanata poche ore da dal Tribunale del New Jersey rischia di cambiare radicalmente il modo di intendere la privacy, almeno negli Stati Uniti. I giudici hanno infatti deciso che controllare il partner tramite un dispositivo GPS, in alcune circostanze, non è violazione della privacy ed è, quindi, del tutto legale.

Tutto è iniziato quando un uomo ha denunciato la sue ex-moglie rea di averlo fatto spiare da un investigatore privato. Tale investigatore, per controllare ogni passo dell’uomo, aveva inserito un dispositivo GPS nella sua auto.
I giudici hanno sentenziato che il GPS sarebbe stato usato solo per tracciare i movimenti dell’uomo in luoghi pubblici e che questo, quindi, non può essere considerato illegale.
Dato che negli USA manca una legge che regoli questo tipo di dispositivi, tra i quali vi rientra anche l’iPhone (pensate alla funzione Find My iPhone che può essere abilitata sul dispositivo del partner piuttosto che di un figlio per sapere dove si trova in ogni momento…), la sentenza rischia di creare un importante precedente.
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