King of the Opera: pancioni alla riscossa – la recensione di iPhoneItalia

Nella mia personale indagine sui giochi in multiplayer simultaneo per iPad e iPhone, King of Opera è stato il più sorprendente. Forse perchè mentre io mi sono trovata a giocarci quasi per caso, ogni altra persona a cui ho chiesto di fare una partita ha reagito con un entusiasmo senza precedenti e giocatore assolutamente anomali si sono trovati ad adorare questo gioco in pochi minuti.

Definire King of Opera un gioco musicale è davvero un’esagerazione: sarebbe più corretto dire che il background del gioco è il mondo dell’opera lirica e che tenere il volume alto è consigliabile, se non altro per farsi qualche risata. Infatti ogni giocatore controlla un panciuto cantante lirico, e ci si scontra per rubarsi a vicenda l’ambito posto di solista all’interno dell’occhio di bue. Questi scontri avvengono in senso letterale: i cantanti ciccioni si prendono a panciate tra di loro, cercando di sbalzarsi fuori dalla luce e giù dal palcoscenico. Rimanendo nell’occhio di bue il proprio punteggio sale e chi ha più punti alla fine della partita è proclamato vincitore.

Ma l’elemento che garantisce ad un gioco così semplice un tasso di divertimento assolutamente sorprendente è il sistema di controlli. Ogni giocatore dispone infatti di un unico tasto, che manda il proprio cantante avanti. Ma avanti in che direzione? Qui arriva il bello, perchè il giocatore non può in alcuna maniera influire su questo aspetto, che viene deciso dal gioco, in maniera comicamente arbitraria. I cantanti infatti sono sul palcoscenico, intenti a ruotare su loro stessi (si presuppone alla ricerca degli applausi del pubblico?) e serve un po’ di tempismo per decidere quando farli andare avanti nella direzione in cui guardano…

Con un gameplay basato su una meccanica così casuale e arbitraria, è chiaro che il gioco è tutto basato sull’equivoco: è quasi inevitabile che mentre si sta cercando di spanciare fuori il giocatore occupato a cantare si finisca per precipitare al suo posto, o che nel dribblare una spanciata avversaria si vada erroneamente nella direzione opposta. Eppure tutto questo non diventa mai frustrante e anzi riesce, in qualche modo, a diventare enormemente divertente, quando si è in compagnia. Ci si trova a prendersi allegramente a panciate, e se è vero che a volte si maledice la casualità con cui i panzoni girano su se stessi, bisogna anche ammettere che i controlli funzionano bene e l’abilità e il tempismo vengono ricompensati. Perfino sul ridotto schermo dell’iPhone, i comandi funzionano egregiamente: tutto sommato si tratta di un unico tasto e il rischio principale è quello di coprire inavvertitamente lo schermo con le mani. King of Opera è uno strano esperimento: al primo impatto non si capisce bene come si debba giocare, e i cantanti sembrano muoversi animati da un loro istinto… ma basta capire come funziona per scoprire un ordine nel caos, e un sistema preciso e ben bilanciato in quei controlli apparentemente casuali.

Con un guizzo di genio davvero sadico, ogni partita è divisa in tre atti… all’inizio del terzo atto il giocatore che ha meno punti (e che quindi è stato per meno tempo sotto i riflettori) acquista una splendido paio di corna da bisonte: non sono una trovata estetica, ma hanno una funzione assolutamente speciale. Il giocatore “cornuto” diventa infatti molto più pesante e gli basta una spanciata leggera per mandare i propri avversari sulla luna. Insomma, nell’ultimo atto se ne vedono sempre delle belle, con ribaltoni dell’ultimo secondo, imprecazioni e clamorose ingiustizie last-minute.

Inoltre, già alla prima partita ci si trova a ridere come dei matti. Un po’ per via della presentazione, assolutamente comica: i 4 cantanti visti dall’alto sembrano quattro botticelle, e al di là della grafica ben fatta, ma molto semplice, il comparto audio è assolutamente irresistibile. Ogni cantante infatti, quando conquista uno squarcio di luce, si mette a canticchiare con dei versi (“la, la la” o “po, po, po”, a seconda del personaggio scelto) sull’aria del Rigoletto “La donna è mobile”… Ascoltarli è qualcosa di veramente spassoso, e vederli sballonzolare in giro riuscirà a strappare un sorriso anche al nonno più restio a questo tipo di passatempi.

La piattaforma per questo tipo di multiplayer è chiaramente l’iPad, ma la semplicità de comandi permette a King of Opera di rimanere decisamente divertente anche sul “piccolo schermo” dell’iPhone, dove i giochi di questo tipo, in multiplayer simultaneo, sono ancora più rari. E occorre anche fare un precisazione: giocare a King of Opera in solitario è possibile, basta selezionare un personaggio e impostare la modalità della pratica con robot, per trovarsi ad affrontare dei cantanti “artificiali”… però questo toglie al gioco buona parte del divertimento. In realtà King of Opera è un semplicissimo gioco arcade, e difficilmente vi verrà voglia di giocarci da soli… se non per allenarvi a giocare meglio con gli altri!

King of Opera è un’applicazione universale, disponibile su App Store a 0,79 €

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