Venerdì scorso alcuni sviluppatori indipendenti hanno ricevuto una lettera di avvertimento da parte dei legali della Lodsys. L’accusa era quella di aver violato alcuni brevetti della società relativi all’utilizzo della funzione in-app purchase nelle applicazioni iOS. Ora la Losdys ha deciso di fare chiarezza sulla vicenda.

Il brevetto in questione risale al 2004 e con questa mossa legale la Losdys, spiega, vuole tutelare la sua immagine e le sue proprietà intellettuali. La società spiega che è nel suo pieno diritto tutelare tali brevetti e che non si tratta di un’azione immorale (come alcuni hanno accusato) o organizzata solo per cercare di vendere tali brevetti, cosa, questa, che sarebbe comunque lecita.
Per quanto riguarda il motivo per cui i legali hanno contattato direttamente gli sviluppatori, e non Apple, è che la stessa Apple, come Google e Microsoft, ha già ottenuto in licenza l’utilizzo di questi brevetti. Questo, però, non vale per gli sviluppatori terzi perchè nella licenza non è specificata la possibilità di sfruttare tali brevetti in una sorta di eco-sistema generale. Lo scopo di questa azione legale, continuano a spiegare i legali, non è quella di impedire agli sviluppatori di utilizzarla ma solo di fare in modo che i dev acquistino la licenza, che “tra l’altro non costa molto: con un milione di dollari di ricavo dall’in-app purchase, uno sviluppatore dobrebbe pagarci solo lo 0,575%, cioè 5.750 dollari”.
Peccato che gli sviluppatori App Store non possono firmare un accordo di licenza con Losdys anche se volessero, perchè un tale accordo violerebbe una clausola dell’SDK Apple. Losdys lo sa ed infatti il vero motivo di questa che pare a tutti gli effetti una sceneggiata è quello di ottenere più soldi da Apple…