
Il day one di un nuovo iPhone porta sempre con sé un “caso” estetico. Quest’anno tocca al telaio in alluminio anodizzato di iPhone 17 Pro e iPhone 17 Pro Max, soprattutto nella tinta Blu profondo: i primi riscontri nei negozi mostrano micro-segni e piccole scalfitture più visibili del solito su alcuni unità demo. Non parliamo di danni strutturali, ma di normale usura superficiale che, su certi colori, l’occhio cattura al volo.
Per capire perché succede bisogna partire dalla chimica dell’anodizzazione. Il colore che vedi non è una vernice spessa, ma un trattamento elettrochimico che tinge lo strato superficiale dell’alluminio. Sotto, il metallo resta argento naturale.
Ecco il punto: quando un urto leggero o un’abrasione consumano quel sottilissimo film, riemerge il colore “grezzo”, creando il classico puntino chiaro che stona molto di più su uno chassis scuro rispetto a uno chiaro. È lo stesso fenomeno che osserviamo da anni sui MacBook Space Gray/Black: basta un graffietto vicino alla porta USB-C per farlo risaltare.
Il confronto con il passato aiuta a inquadrare il tema. Con i 16 Pro in titanio i micro-graffi esistevano, ma la trama e la finitura riuscivano spesso a camuffarli. Al contrario, una botta seria poteva tradursi in vetro posteriore incrinato.
Su iPhone 17 Pro il retro in vetro è coperto da Ceramic Shield e la struttura in alluminio, per sua natura, assorbe meglio certi impatti rispetto al solo vetro; in cambio, il contatto con una chiave o la strisciata su una pietra possono lasciare segni a vista più evidenti, specie sul colore blu scuro. Se scegli argento il nuovo Arancione cosmico, la distanza cromatica dall’alluminio “nudo” si riduce e l’occhio nota meno le micro-abrasioni.
Capitolo MagSafe. Alcuni hanno già visto aloni e segni circolari sulla zona vetro dopo l’uso di basi e accessori magnetici. Qui entrano in gioco polvere e micro-granelli che restano intrappolati tra anello e superficie: premuti dal magnete, rigano. Spesso basta un panno in microfibra leggermente inumidito per rimuovere i soli residui, ma altre volte parliamo di micro-graffi reali. Il rimedio non è non utilizzare accessori MagSafe, ma pulire il tutto prima di appoggiare il telefono e non trascinare il puck quando lo stacchi.
Va comunque chiarito che il passaggio all’alluminio non è un passo indietro, è un compromesso diverso. Guadagni in gestione del calore, peso e dissipazione, porti a casa un retro vetro con Ceramic Shield più robusto, ma accetti che le micro-marche si notino di più su certi colori.
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