Durante il suo intervento a Birmingham per la presentazione del progetto istruzione con EdFarm, Tim Cook ha anche parlato della situazione coronavirus e dei possibili impatti sulle attività di Apple.

Tim Cook ha detto che la Cina sta iniziando ad avere sotto controllo l’epidemia di coronavirus, aggiungendo che è molto ottimista sul fatto che presto le cose torneranno alla normalità.
Mi sembra che la Cina stia controllando il coronavirus. Quando guardi i numeri, scendono di giorno in giorno. E quindi sono molto ottimista.
Cook ha poi detto che i fornitori di Apple in Cina stanno tornando al lavoro e che la produzione sta aumentando:
Dal lato dei fornitori, l’iPhone è costruito ovunque nel mondo. Abbiamo componenti chiave provenienti dagli Stati Uniti, abbiamo parti chiave che si trovano in Cina e così via. Quando guardiamo le parti realizzate in Cina, abbiamo riaperto le fabbriche, quindi gli stabilimenti stanno ritornando alla normalità. Anche gli store sono stati quasi tutti riaperti.
Cook ha poi affermato che, mentre gran parte dell’attenzione sul coronavirus si è spostata in luoghi come l’Italia e la Corea, la produzione e gli affari stanno tornando attivi come previsto da Apple.ì:
La nostra catena di approvvigionamento è relativamente più importante in Cina, ma abbiamo degli importanti affari in Corea, abbiamo fornitori in Italia e anche degli importanti store. Quindi dobbiamo vedere come si evolve la situazione.
Insomma, per il momento Apple non intende prendere alcun provvedimento in Italia (ad esempio con la chiusura degli Apple Store in Lombardia), ma l’azienda continua a monitorare la situazione.
E sulla possibilità di spostare la produzione in altri paesi come il Vietnam o la Cambogia, Cook spiega che non è solo un fatto economico: “Prima si poteva dire che la Cina era più economica, ma ormai da molto tempo non esiste più questa prospettiva. Si tratta di qualità, e al momento i tecnici in Cina sono tra i migliori al mondo“.
Il costo è solo un fattore per Apple. “Siamo anche fissati sulla qualità. E siamo concentrati sul time to market, sulla velocità e sulla profondità dell’ingegneria nei diversi luoghi. E quindi qualcuno dovrebbe soddisfare tutti quelli per poter fare qualcosa “.
Alla domanda sulle eventuali preoccupazioni legate all’impatto del coronavirus sulle azioni Apple (hanno perso il 20% in poche settimane), Tim Cook ha detto che non dà peso alle fluttuazioni a breve termine e che non vede come questa epidemia possa avere un impatto negativo sul lungo periodo: “E il futuro sembra molto luminoso“.
Per quanto riguarda il secondo trimestre dell’anno, Cook prevede che il coronavirus non avrà più alcun impatto sugli affari e sulla produzione dei prodotti Apple.
Alla fine dell’intervista si è parlato anche dei rapporti con il presidente Donald Trump: “Abbiamo delle divergenze su alcuni punti, ma il segreto è trovare degli incroci quando gli interessi sono comuni. Siamo entrambi interessati a creare più posti di lavoro e una migliore istruzione per i nostri ragazzi”.
I commenti di Tim Cook arrivano due settimane dopo che Apple ha annunciato che non avrebbe raggiunto gli obiettivi di fatturato per il trimestre in corso a causa della chiusura dei negozi in Cina e dei problemi di fornitura.