USA, anche la polizia locale è in grado di decriptare gli iPhone

Un nuovo report pubblicato da Motherboard ci dice che, negli Stati Uniti, gran parte delle forze dell’ordine è ora in grado di sbloccare gli iPhone e di accedere ai dati contenuti al suo interno.

A differenza di quanto dichiarato recentemente dal capo dell’FBI, che ha parlato di difficoltà nell’accedere agli iPhone sequestrati durante importanti indagini, sembra che la situazione sia molto diversa. Grazie a GrayKey, infatti, ora quasi tutti i copri di polizia sono in grado di accedere ai dati memorizzati su iPhone protetti da password, anche se con qualche limitazione. Il tool è molto economico e per questo si sta diffondendo a macchia d’olio anche tra la polizia locale.

GrayKey lavora tramite attacco brute force per superare la crittografia degli iPhone con iOS 11 e accedere ai dati memorizzati al suo interno. Il tool richiede però sempre l’accesso fisico al dispositivo. In pratica, si  tratta di una piccola scatola grigia con due cavi Lightning sul lato anteriore del dispositivo che consentono di collegare contemporaneamente due iPhone.

Gli iPhone possono essere scollegati dall’unità dopo circa due minuti, ma dopo la disconnessione e il software continuerà a funzionare sugli iPhone per cercare di sbloccarlo. I tempi per questo processo possono variare da due ore per i codici di accesso più brevi, fino a tre giorni o più per quelli a sei cifre.

Dopo lo sblocco, l’iPhone può essere riconnesso al dispositivo GrayKey per scaricare l’intero contenuto del filesystem, accessibile tramite un’interfaccia web su un computer collegato. Questi dati includono i contenuti non crittografati del portachiavi integrato su iPhone. La versione da 15.000 dollari offre 300 tentativi di accesso all’interno di iPhone crittografati, mentre una versione da 30.000 dollari offre tentativi illimitati.

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