Oltre 100 aziende tech presentano opposizione formale all’ordine esecutivo del presidente Trump

Apple, Google e Microsoft fanno parte di un elenco di 100 aziende tech americane che si sono formalmente opposte all’ordine esecutivo del presidente Donald Trump in tema di immigrazione, affermando che tale divieto temporaneo “infligge un danno significativo per il business negli Stati Uniti”.

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L’opposizione è stata depositata presso la Corte d’Appello del 9th Circuit a supporto di una causa avviata negli stati del Minnesota e di Washington per fermare questo ordine esecutivo. Oltre ad Apple, tra i firmatari ci sono anche Facebook, Google, Intel, Microsoft, eBay, Netflix, Intel, Uber e Twitter. Mancano all’appello alcune importanti aziende come Amazon, HP, Oracle e Yahoo, anche se il CEO di Amazon Jeff Bezos sta già sostenendo un’altra causa sempre contro questo ordine esecutivo che vieta temporaneamente ai cittadini di Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen di entrare negli Stati Uniti.

Nel testo presentato dalle 100 aziende tech si legge che “… l’ordine rappresenta un allontanamento significativo dai principi di equità e accoglienza che hanno guidato il sistema di immigrazione degli Stati Uniti per più di cinquanta anni. L’ordine infligge un danno significativo al business americano, all’innovazione e alla crescita. Gli immigrati e i loro figli hanno creato più di 200 aziende presenti nella lista Fortune 500. Naturalmente, il governo può e deve attuare delle modifiche appropriate alle norme sull’immigrazione per migliorare la sicurezza nazionale, ma un blocco così ampio non rientra nell’obiettivo di rendere il paese più sicuro. Anzi, questo ordine metterà a repentaglio gli interessi degli americani”. 

 

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