Apple conferma le sue accuse contro Samsung: “Ricordiamoci come siamo arrivati fin qui””

Arringa finale per gli avvocati di Apple nel processo contro Samsung: per convincere la giuria, la strategia è stata quella di rimarcare i punti salienti del procedimento, puntando il dito contro le violazioni dell’azienda sudcoreana.

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Ricordiamoci come siamo arrivati fin qui” ha esordito il legale di Apple Harold Mcelhinny “Siamo qui a causa di una serie di decisioni prese da Samsung. Una di queste decisioni è stata quella di copiare le caratteristiche dell’iPhone, come abbiamo letto in documenti interni dell’azienda. I dirigenti di Samsung hanno espressamente chiesto di riprendere quelle funzionalità e quel design per la linea Galaxy.

E ancora: “Abbiamo cercato di dimostrare ogni fatto con documenti che appartengono a Samsung. Loro non pensavano che tali documenti sarebbero un giorno usciti dalle loro stanze, ma di fatto dimostrano come e perché hanno violato i nostri 5 brevetti”.

Con questa arringa finale, Apple chiude il suo processo che, in totale, è durato circa 50 ore tra testimonianze e prove portate dai vari legali delle due parti.

Apple ha anche confermato la sua richiesta: 2,191 miliardi di dollari. Samsung, invece, contrattacca e chiede 6,2 milioni di dollari per la violazione di un proprio brevetto.

L’avvocato di Apple ha anche fatto una domanda diretta a Samsung: “Dove eravate il 9 gennaio 2007?” (giorno in cui l’iPhone venne presentato per la prima volta). Per Apple, quindi, ben 37 milioni di dispositivi violano i brevetti di Apple, e questo numero di sicuro ha anche provocato meno vendite per gli iPhone.

Nell’arringa finale, l’avvocato di Apple ha ribadito anche come solo uno dei testimoni portati da Samsung ha avuto il coraggio di parlare direttamente di design, mentre tutti gli altri hanno tergiversato e parlato d’altro.

Il prossimo step sarà l’arringa finale di Samsung.

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