L’analista della ABI Research Kevin Burden è solo l’ultimo di una schiera di esperti convinti che l’iPhone non è ancora pronto per essere utilizzato come strumento di lavoro in azienda, malgrado i passi avanti fatti con il firmware 3.0 ed il nuovo iPhone 3G S.
Sicuramente i miglioramenti ci sono stati, ed ora grazie al copia/incolla, alle applicazioni che consentono di modificare documenti Office, ai programmi di navigazione satellitare, alla crittografia e alle altre nuove funzioni introdotte da Apple, l’iPhone riuscirà ad accattivarsi qualche azienda, ma la strada è ancora lunga.
Quello che gli analisti ritengono sia il nodo cruciale è il multitasking e la possibilità di mettere le applicazioni in background: fin quando Apple non implementerà questa funzione indispensabile per molte aziende, l’iPhone non potrà mai diventare uno strumento di lavoro a tutti gli effetti, e di certo le notifiche push non hanno lo stesso effetto.
Non a caso la Bank of America era interessata ad utilizzare l’iPhone come strumento di lavoro, ma è stata costretta a cambiare idea proprio per l’impossibilità di avere applicazioni in background!