Nella giornata di ieri ho avuto l’onore di intervistare Luca Pagano, un italiano che è riuscito ad avere un posto di prestigio in seno alla EA Mobile. Di seguito vi riproponiamo tutte le sue dichiarazioni su pirateria, futuri progetti e marketing EA.

EA sta dando sempre più importanza alla sezione Mobile, come viene gestito tutto il reparto che sviluppa applicazioni per iPhone?
EA Mobile si pone in un’area che prende il nome di EA Interactive, nella quale abbiamo, oltre a Mobile, anche Pogo e Playfish, per cui tutta la parte delle nuove tecnologie digitali viene gestita da più punti.
Per quanto riguarda propriamente EA Mobile, abbiamo il nostro studio di sviluppatori che lavora solo sui giochi per smartphone, quindi non solo iPhone, ma anche altri terminali in cui EA crede molto. C’è poi il reparto di public relations, che si preoccupa di prendere accordi con gli operatori, con Apple o anche accordi strategici di distribuzione con altri sviluppatori come Namco e Taito in modo del tutto indipendente rispetto a EA.
Per quanto riguarda il lato prettamente economico, posso dire che la sezione Mobile è una parte significativa di EA in generale. Il tutto anche grazie anche ad Apple e all’iPhone, che hanno aperto la strada definitiva dei giochi e ha dimostrato come il mobile gaming avrà sicuramente una posizione molto rilevante nel nostro business: con una piattaforma così potente ed il giusto ecosistema di distribuzione, tutti diventano gamers!
Pensa che noi vediamo che il 50-60% delle persone che hanno un iPhone giocano, giocano più frequentemente e comprano molto più rispetto a quanto avveniva in passato. Inoltre nel futuro avremo sempre più smartphone, per cui questo ci fa capire che siamo agli inizi di un trand esplosivo e per EA è un’area super strategica, non a caso il nostro CEO, durante le interviste, nomina almeno 2 volte l’iPhone, proprio per la sua importanza strategica enorme.
Purtroppo però le applicazioni, e soprattutto i giochi per iPhone, soffrono di una piaga dilagante: la pirateria…
E’ vero, effettivamente, soprattutto in Italia e in Spagna, questo fenomeno è sempre più diffuso. EA ne è cosciente, e quando ne prende atto cerca di muoversi in tutte le direzioni per intraprendere le azioni necessarie. D’altra parte, però, la pirateria paradossalmente può anche essere un’opportunità a livello strategico, lì dove si riesce a creare il giusto sistema di business, anche perchè combatterla può risultare controproducente sotto certi aspetti.
Proprio per combattere la pirateria molte software house mettono giochi gratuiti, o comunque a 0,79€, per poi permettere agli utenti di sbloccare oggetti o nuove funzioni tramite in-app purchase. EA seguirà questa strada?
Questa è una delle aree che stiamo seguendo attentamente, come dimostra l’acquisizione di Playfish. Questo, ad esempio, ci ha portato quelle conoscenze cruciali per sviluppare un sistema di business di questo tipo. Si tratta sicuramente di una delle soluzioni a lungo termine che EA sta pensando di sviluppare per combattere la pirateria.
E per quanto riguarda i casual game, in futuro EA Mobile svilupperà nuovi “giochini” semplici ed immediati, nonché a prezzi ridotti?
Assolutamente sì, e i nostri casual game già pubblicati hanno avuto un successo enorme, per cui continueremo su questa strada non solo a livello interno, quindi sviluppandoli direttamente, ma anche tenendo un occhio aperto su tutti i giochi di questo tipo creati da sviluppatori indipendenti, ai quali noi possiamo offrire tantissimo, sia a livello di distribuzione che di relazioni esterne, oltre alla possibilità di poter portare il loro gioco da iPhone ad altre piattaforme mobile.
Ad oggi dove conviene, per una software house importante come EA, investire in marketing: carta stampata, internet o Tv?
Il primo obiettivo di EA Mobile è quello di intraprendere una strategia di marketing aggressiva che ci porti ad essere completamente indipendenti da AppStore o dagli operatori (per i giochi su altri smartphone), e la strada intrapresa è quella di dedicare tutte le risorse su internet e l’online. EA Mobile non ha interesse ad andare in spot televisivi, anche se grazie agli spot Apple su iPhone nei quali vengono mostrati nostri titoli, le nostre vendite salgono alle stelle subito dopo la messa in onda. La carta stampata, fondamentalmente come attività di PR, interessa relativamente poco, per cui tutti i nostri sforzi economici sono dedicati al digitale.