
Apple ha aperto la seduta di oggi con un traguardo storico: capitalizzazione oltre i 4.000 miliardi di dollari. È il terzo gruppo quotato a toccare la soglia, insieme a Nvidia (che da luglio viaggia verso i 5.000 miliardi) e Microsoft (di nuovo sopra i 4.000 miliardi nelle prime ore di scambio). Il rialzo di Apple è alimentato anche dal buon avvio commerciale della gamma iPhone 17, che ha riacceso l’ottimismo di molti analisti dopo mesi in cui il confronto con i competitor nel settore AI sembrava impietoso.
Vale una precisazione metodologica: la market cap è calcolata moltiplicando il prezzo per le azioni in circolazione e il conteggio aggiornato arriverà con i risultati trimestrali del 30 ottobre.
Nel frattempo, un altro tassello si muove nella stessa direzione: secondo il Financial Times, gli analisti stimano che nel report di questa settimana la divisione Servizi possa annunciare oltre 100 miliardi di dollari di ricavi annui, con una crescita di circa +13% anno su anno. Se confermato, significherebbe che da sola la componente Services varrebbe più dei ricavi annui di colossi come Walt Disney o Tesla, e che in cinque anni il perimetro dei servizi Apple si è raddoppiato.
Secondo le proiezioni citate, i Servizi potrebbero pesare oltre il 30% del fatturato complessivo a fine decennio, anche considerando l’effetto antitrust che potenzialmente intacca soprattutto la filiera App Store. La tesi degli analisti è che l’ampiezza del portafoglio, le sinergie con l’hardware e i prezzi modulabili rendano il business elastico a cambi di regole.
News