
Apple ha posizionato iPhone Air come l’iPhone più sottile e leggero della gamma, con un compromesso evidente: una batteria più piccola rispetto ad altri modelli. La domanda è quindi inevitabile: quanto dura davvero nella vita di tutti i giorni.
I risultati pubblicati da CNET, incrociati con settimane di utilizzo quotidiano, tracciano un quadro chiaro: l’Air arriva a sera nella maggior parte degli scenari d’uso, con prestazioni che, in alcune prove, si avvicinano ai modelli superiori.
CNET utilizza da tre anni una metodologia costante per confrontare l’autonomia degli smartphone, offrendo così un riferimento affidabile nel tempo. Due prove sono particolarmente indicative.
Streaming video a luminosità massima (3 ore, Wi-Fi). Un test impegnativo perché tiene lo schermo al 100% di luminosità e mantiene lo streaming continuo per 180 minuti. La metrica è la percentuale di batteria persa partendo dal 100%.
- iPhone 17 Pro Max: 9%
- iPhone 17: 11%
- iPhone 17 Pro: 15%
- iPhone Air: 15%
Il dato interessante è che iPhone Air si allinea a iPhone 17 Pro e replica, in pratica, il comportamento visto su iPhone 15 nella stessa prova. Considerato il formato e la batteria più contenuta, è un risultato incoraggiante.
Stress test “45 minuti intensivi”. Questo profilo compatto simula un utilizzo ad alto assorbimento con gaming, streaming video e videochiamata, misurando la riduzione percentuale della carica residua.
- iPhone 17 Pro Max: 1%
- iPhone 17: 2%
- iPhone 17 Pro: 2%
- iPhone Air: 5%
Qui l’Air mostra il lato del compromesso: sotto carichi pesanti concentrati, consuma di più rispetto agli altri 17. Non è sorprendente, ma è un promemoria utile per chi gioca a lungo o fa call video prolungate lontano da una presa.
Uso reale: una giornata intera è alla portata. Nel resoconto sul campo di CNET, la giornalista Abrar Al-Heeti segnala che iPhone Air ha regolarmente chiuso la giornata con circa il 20% di carica residua partendo dal 100%. Nelle giornate più intense, la batteria è scesa sotto il 20% in tarda serata, ma senza generare ansia da ricarica per chi ha abitudini d’uso “normali”.
Tradotto: notifiche, social, messaggistica, qualche foto e un po’ di navigazione non mettono in crisi l’Air. Se però il profilo diventa “pro” con tanti video, mappe, hotspot e gaming, è prudente pianificare un top-up.
Buone notizie sul fronte tempi: con un alimentatore USB-C da 20 W, iPhone Air ha raggiunto circa il 49% in 30 minuti nei test, in linea con iPhone 16 e iPhone 15 Pro, e meglio di iPhone 15 Plus nella stessa prova.
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