
Apple continua a fare shopping mirato nel mondo dell’AI. Secondo indiscrezioni affidabili, sarebbe in dirittura d’arrivo un accordo per rilevare talenti e tecnologia di Prompt AI, giovane realtà specializzata in computer vision applicata alle videocamere domestiche.
Il prodotto di punta di Prompt, Seemour, applica modelli di visione artificiale allo stream delle telecamere per riconoscere persone specifiche, animali e oggetti, generare avvisi contestuali e perfino risposte in linguaggio naturale su ciò che è accaduto davanti all’obiettivo. In pratica, meno “notifica movimento”, più consapevolezza semantica di ciò che sta succedendo in casa.
È esattamente il tipo di intelligenza che Apple vuole rendere nativa, privata e affidabile: modelli on-device, integrazione profonda con Apple Intelligence, rispetto della privacy by design e una user experience che non costringa a istruzioni macchinose o falsi positivi a raffica.
Alla luce di questa acquisizione, si parla della discontinuità dell’app Seemour e della cancellazione dei dati degli utenti. La tecnologia utile viene “spacchettata”, il resto si archivia. È il prezzo dell’integrazione rapida quando il valore è nel talento e nel modello, non nel brand o nel fatturato.
Dove potrebbe finire la tecnologia di Prompt dentro Apple
Tre direttrici sono le più plausibili_
- Apple Intelligence e Foto/Video. La computer vision di Prompt può migliorare il riconoscimento di scene, soggetti e azioni, abilitando ricerche più naturali (“mostrami quando il cane è entrato in salotto”) e strumenti di editing più precisi. Con i Neural Engine dei chip A e M, molto può girare on-device.
- Home e sicurezza domestica. Immaginate HomeKit Secure Video capace non solo di distinguere persone e pacchi, ma di comprendere chi e cosa in modo contestuale, riducendo notifiche inutili e attivando automazioni intelligenti: se arriva un corriere, registra, avvisa, accende la luce del portico e sblocca temporaneamente il cancello smart.
- Accessibilità e notifiche contestuali. Visione artificiale più robusta significa descrizioni in tempo reale di ciò che accade nell’ambiente, utile per utenti ipovedenti o per scenari professionali in mobilità. Il tutto con l’approccio Apple: inferenza locale, minima dipendenza dal cloud, controllo granulare dei permessi.
Portare in casa tecnologia che oggi vive spesso nel cloud comporta una sfida: trasporre i modelli sul dispositivo senza cannibalizzare batteria e latenza. Qui Apple gioca in casa: co-design tra silicon e framework (Core ML, Vision, Foundation Models), acceleratori neurali sempre più potenti, e una cultura de rispetto della privacy.
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