
Dopo settimane di accuse e minacce via social, Elon Musk è passato dalle parole ai fatti. Nelle scorse ore, la sua xAI ha depositato una causa legale contro Apple e OpenAI presso un tribunale del Texas, accusando i due colossi di comportamenti anticompetitivi e monopolistici nel settore dell’intelligenza artificiale.
Il cuore della denuncia riguarda l’integrazione di ChatGPT come unico modello generativo all’interno di Siri. Secondo Musk, questa scelta limita gli utenti iPhone, costretti ad utilizzare OpenAI anche qualora preferissero alternative come Grok, il chatbot sviluppato proprio da xAI.
Nel testo della causa si legge che la partnership tra Apple e OpenAI avrebbe generato un vantaggio competitivo sleale:
- Solo ChatGPT beneficia dell’integrazione diretta su iPhone, con miliardi di prompt provenienti da centinaia di milioni di dispositivi.
- Le app concorrenti vengono penalizzate nei ranking dell’App Store, con revisioni più lente e minore visibilità nei contenuti editoriali.
- L’app di xAI, ad esempio, non sarebbe mai apparsa nella sezione “Must-Have Apps” curata da Apple.
Musk parla apertamente di “collusione” e “monopolio protetto”, sostenendo che questo comportamento freni l’innovazione e impedisca a prodotti più creativi di emergere.
Apple, dal canto suo, aveva già replicato alle prime accuse di Musk con una dichiarazione netta:
L’App Store è progettato per essere equo e privo di bias. Presentiamo migliaia di app tramite classifiche, raccomandazioni algoritmiche e liste curate da esperti secondo criteri oggettivi. Il nostro obiettivo è garantire scoperta sicura per gli utenti e visibilità per gli sviluppatori.
Un punto interessante: nonostante l’integrazione di ChatGPT, altre app di AI hanno già raggiunto il primo posto nelle classifiche. È il caso di DeepSeek, che lo scorso gennaio ha guidato la top chart dell’App Store, dimostrando che lo spazio per la concorrenza esiste.
Un altro dettaglio che indebolisce, almeno in parte, la tesi di Musk riguarda i piani futuri di Apple. Craig Federighi ha più volte confermato che l’azienda sta esplorando l’integrazione di modelli alternativi a ChatGPT, come Google Gemini o Anthropic.
Alla WWDC 2025, ad esempio, Apple ha presentato una nuova versione di Xcode con supporto diretto ad Anthropic oltre che a OpenAI. Questo lascia intendere che l’esclusività non sia scolpita nella pietra, ma piuttosto frutto di un accordo temporaneo o di una fase iniziale di test.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Alcuni osservatori hanno fatto notare che non esistono prove concrete di un accordo esclusivo tra Apple e OpenAI, ma solo vantaggi derivanti da un’intesa commerciale privilegiata.
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