
Una buona notizia per Apple (e per altri giganti tech): l’Unione Europea ha deciso di accantonare la tanto discussa Digital Services Tax, ovvero la tassa sui servizi digitali che avrebbe colpito duramente aziende come Apple, Google e Meta.
Secondo un documento interno ottenuto da Politico, la Commissione Europea non includerà più questa tassa nel prossimo bilancio pluriennale 2028–2035. La proposta era stata discussa fino a maggio scorso come misura per far “pagare il giusto” alle grandi aziende digitali che guadagnano in Europa senza avere una base fisica sul territorio.
Apple era tra i principali bersagli della tassa, che avrebbe avuto un impatto diretto sui profitti europei generati da App Store, Apple Music e altri servizi.
Nel draft della Commissione non mancano comunque nuove imposte. Ecco le alternative proposte:
- Una tassa UE su prodotti del tabacco
- Un’imposta su rifiuti elettronici e apparecchiature dismesse
- Una corporate levy per aziende con fatturato europeo oltre i 50 milioni di euro, che comunque comprende Apple
Queste misure richiederanno l’approvazione unanime dei 27 stati membri.
Dietro il cambio di rotta, secondo molti analisti, ci sarebbe un motivo strategico: non ostacolare i negoziati per il nuovo accordo commerciale transatlantico tra Europa e Stati Uniti. Una tassa pesante sulle big tech americane avrebbe rischiato di incrinare i rapporti diplomatici e rallentare l’accordo.
Anche se la Digital Services Tax è fuori dai giochi per ora, Apple dovrà continuare a muoversi con cautela in Europa, tra l’applicazione del Digital Markets Act (DMA) e le nuove proposte fiscali. Il 16 luglio verrà pubblicata la proposta finale di bilancio UE 2028–2035: solo allora sarà tutto ufficiale.
Cosa ne pensate di questo passo indietro dell’UE?
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