Apple ha annunciato ufficialmente l’estensione del supporto del proprio linguaggio di programmazione Swift allo sviluppo di applicazioni per Android, grazie alla creazione di un gruppo di lavoro dedicato all’interno del progetto open-source Swift.
Una mossa che fino a qualche anno fa sarebbe sembrata fantascienza: vedere il linguaggio di programmazione realizzato da Apple rivolgersi alla piattaforma mobile di Google.
Introdotto nel 2014 come linguaggio moderno e sicuro per sviluppare su iOS, macOS, watchOS e tvOS, Swift ha progressivamente allargato il proprio raggio d’azione, includendo Linux e Windows. Ora, con l’annuncio della Android Working Group, si apre ufficialmente un nuovo fronte.
L’obiettivo? Rendere Swift perfettamente compatibile con Android, senza dover ricorrere a workaround, fork o toolchain di terze parti. Fino a oggi, chi voleva usare Swift per Android si affidava a framework come Scade o a soluzioni custom, spesso complesse e poco stabili con le nuove release del linguaggio.
Il gruppo di lavoro ha il compito di:
- Integrare Android come piattaforma ufficiale nel progetto Swift
- Migliorare la compatibilità delle librerie standard (come Foundation e Dispatch)
- Creare strumenti nativi per lo sviluppo Android in Swift
- Eliminare la necessità di fork esterni e patch comunitarie
Da quando nel 2017 Google ha indicato Kotlin come linguaggio di riferimento per Android, il panorama mobile si è polarizzato. Swift e Kotlin hanno spesso viaggiato su binari paralleli, ognuno nel proprio ecosistema. Ma con questo annuncio, Apple alza la posta: Swift vuole essere una vera alternativa multipiattaforma, non solo per sviluppatori Apple-oriented.
Non è difficile immaginare un futuro in cui un’app può essere scritta in Swift e pubblicata sia su App Store che su Play Store, con un core condiviso e solo pochi adattamenti. Certo, Kotlin ha dalla sua un’enorme community e un’integrazione profonda con gli strumenti Android, ma Swift non è da meno in quanto a potenza, sicurezza e leggibilità.
