Tim Cook investe in criptovalute, ma non arriveranno su Apple Pay (per ora)

Tim Cook ha parlato di criptovalute, privacy, sideloading e diritti umani.

In una recente intervista, il CEO di Apple Tim Cook ha ammesso per la prima volta di aver personalmente investito in criptovalute.

tim cook keynote

Tim Cook ha quindi rivelato di investire in criptovalute e di esserne interessato da diverso tempo. Tali dichiarazioni sono arrivate durante il suo intervento al summit “DealBook” del New York Times, quando il CEO di Apple ha risposto a diverse domande su privacy, sideloading e investimenti.

Rispondendo alla domanda sulle criptovalute, Tim Cook ha risposto in questo modo: “Sì. È ragionevole possedere criptovalute come parte di un portafoglio diversificato. A proposito, non so stando consigli finanziari a nessuno. Posso solo dire che Apple non ha piani immediati per accettare le criptovalute come mezzo di pagamento per i suoi prodotto o tramite Apple Pay“.

Nonostante la mancanza di piani “immediati” di Apple per quanto riguarda il mondo delle criptovalute, Tim Cook ha comunque ammesso che si tratta di un settore che l’azienda sta monitorando. Il CEO di Apple ha anche aggiunto che l’azienda non investirà in criptovalute, perché “le persone non acquistano azioni Apple per avere un’esposizione alle criptovalute. Quindi, se vogliono farlo, possono investire direttamente in cripto come e quando vogliono“. E sugli NFT, Tim Cook ha detto che si tratta di un settore molto interessante, ma anche molto acerbo: “Ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che diventino mainstream“.

Durante l’intervista, Cook ha affermato poi che le aziende hanno la responsabilità di essere una forza positiva nella società. Questo impegno include la salute mentale. “Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche”, ha affermato Cook, “tutti noi dovremmo preoccuparci di realizzare prodotti che aiutino la salute mentale delle persone e non ci giochino contro”. Tim Cook ha parlato di Screen Time come esempio dei modi in cui le aziende possono aiutare le persone in questo ambito, affermando che questa funzione ha cambiato il proprio comportamento in base ai dati sull’utilizzo dell’iPhone  e delle app.

Sul tema delle scelte, a Cook è stato chiesto del fatto che Apple da una parte afferma di offrire la scelta all’utente quando si tratta di privacy, ma dall’altro vieta agli utenti di scegliere se scaricare app da store alternativi:

Penso che le persone abbiano questa scelta già oggi. Perché se vuoi effettuare il sideloading, puoi acquistare un telefono Android. Quindi questa scelta esiste, per cui quando vai in un negozio di elettronica e pensi che poter scaricare app da store alternativi sia importante per te, allora dovresti comprare un telefono Android. Consentire il sideloading equivale a chiedere ad una casa automobilistica di non installare gli airbag in auto. Concedere una cosa del genere sarebbe troppo rischioso per gli utenti iOS, perché non sarebbe più un iPhone se il dispositivo non riuscisse a massimizzare sicurezza e privacy.

Si è poi parlato del fatto che Apple non abbia detto abbastanza sulle accuse di violazioni dei diritti umani in Cina, ma Cook ha difeso l’approccio dell’azienda e ha affermato che la società parla anche e soprattutto in privato di tali preoccupazioni: “La responsabilità di Apple è fare affari in quanti più posti possibile, il che significa rispettare le normative individuali di ciascun paese. L’impegno è l’approccio giusto, perché stare in disparte non è mai un buon posto, almeno per gli affari“.

Sui futuri prodotti e la Apple Car, Tim Cook non ha svelato nulla: “In Apple non amiamo parlare di prodotti futuri, perché non saremmo noi se non avessimo un asso nella manica“. Cook a anche detto di non aver mai parlato con Elon Musk di una possibile acquisizione di Tesla nel 2019, ma ammette che probabilmente Musk provò a contattarlo per intavolare una trattativa.

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