L’App Store potrebbe non essere più lo stesso

Le ultime vicende giudiziarie che hanno riguardato l'App Store potrebbero avere diverse ripercussioni sia per l'azienda che per gli utenti.

La sentenza nel processo Epic contro Apple impone a Apple di dare a tutti gli sviluppatori la possibilità di “puntare” direttamente ad altri sistemi di pagamento, oltre al sistema di acquisto in-app previsto dall’azienda. Quali saranno le ripercussioni per Apple e quali quelle per gli utenti?

app store

La decisione del giudice Yvonne Gonzalez-Rogers rischia di tagliare sensibilmente i circa 19 miliardi di dollari l’anno che l’App Store porta nelle casse di Apple, perché alla fine lo store guadagna la maggior parte dei suoi introiti dagli acquisti in-app presenti all’interno dei giochi free-to-download. Forse, però, la conseguenze saranno minori del previsto.

La sentenza avrà quindi conseguenze economiche per Apple, ma non intaccherà l’App Store come unico posto in cui gli utenti possono acquistare o scaricare nuove app, visto che il giudice ha confermato che l’azienda non ha alcun monopolio nel settore. Inoltre, non viene messa in discussione nemmeno la commissione del 30 o del 15 percento sugli acquisti, senza dimenticare che per ora la sentenza vale solo per le società con sede negli Stati Uniti, che rappresentano circa 6,3 miliardi di dollari delle entrate globali dell’App Store.

Detto questo, va comunque considerato il fatto che molte aziende che creano app gratuite con acquisti in-app potrebbero cambiare il loro modello di business spingendo gli utenti a completare la transazione fuori dall’app, evitando così di pagare la commissione ad Apple. E poiché gran parte degli introiti sono in mano a pochi grandi sviluppatori, basterebbero solo poche aziende per avere un impatto sul business dell’App Store.

SensorTower afferma che, nel 2020, oltre il 95% delle entrate totali dell’App Store proveniva dal 2% degli sviluppatori, con il restante 98% degli sviluppatori che guadagnavano meno di 1 milione di dollari all’anno. E, come rivela la stessa sentenza, la stragrande maggioranza dei proventi arriva dai giochi, che rappresentano circa il 70% delle entrate dell’intero App Store e il 98% delle entrate degli acquisti in-app.

Tradotto in termini pratici, basterebbero pochi sviluppatori che scelgono di attivare pagamenti di terze parti per far diminuire  i guadagni di Apple provenienti dall’App Store. Ovviamente, questo presuppone che gli sviluppatori siano disposti ad adottare le opzioni di terze parti come metodi di pagamento alternativi quando verranno condivisi tutti i dettagli, sempre in attesa di eventuali ricorsi che potrebbero cambiare nuovamente le regole del gioco.

Inoltre, ci sono ancora molti dettagli che devono essere specificati. Ad esempio, gli sviluppatori potranno inserire un tasto all’interno delle loro app per far pagare direttamente con PayPal o altri sistemi simili, oppure potranno solo inserire un link che porta al sito Web e da lì consentire il pagamento? Inoltre, Apple potrà imporre agli sviluppatori di addebitare lo stesso importo a prescindere dal tipo di pagamento scelto, al netto delle commissioni che gli sviluppatori andrebbero a risparmiare?

Alcuni sviluppatori hanno già annunciato l’intenzione di offrire un’alternativa per pagamento. Hey, che ha avuto diverse controversie legali con Apple, ha dichiarato che sfrutterà questa possibilità non appena verrà attivata da Apple, ma altri potrebbero non offrire un sistema di pagamento alternativo. La funzione nativa offerta da Apple offre infatti diversi vantaggi, dalla gestione delle tasse in tutto il mondo ai rimborsi, passando per la comodità di Apple Pay e di un sistema integrato molto semplice da utilizzare per i clienti finali. Gli sviluppatori più piccoli, inoltre, potrebbero non avere le risorse e il tempo necessario per implementare altri sistemi di pagamento.

Tra l’altro, Apple aveva già offerto diverse concessioni agli sviluppatori, per cui le ripercussioni potrebbero essere meno evidenti del previsto. Per gli utenti finali, un vantaggio potrebbe derivare da prezzi più bassi se gli sviluppatori potranno attivare un costo diverso per chi decide di completare l’acquisto fuori dall’App Store o senza passare per il sistema offerto da Apple.

Infine, molto dipenderà anche dai dettagli che saranno condivisi dal tribunale nelle prossime settimane, in particolare per quanto riguarda l’interpretazione delle nuove direttive sugli acquisti in-app: gli sviluppatori potranno inserire un tasto per il pagamento diretto in-app o soltanto un collegamento al sito web dove far completare l’acquisto? È chiaro che, in questo secondo caso, l’esperienza utente ne risentirebbe e molti meno sviluppatori sarebbero disposti ad attivare un’alternativa di questo tipo.

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