App Store, molte etichette sulla privacy sono “fuorvianti o completamente false”

Le etichette della privacy presenti su App Store non sempre rispecchiano la verità, almeno secondo un recente report pubblicato dal Washington Post.

Da qualche settimana, gli sviluppatori devono inserire la cosiddetta “etichetta nutrizionale” della privacy nelle schede delle singole app su App Store. Un controllo a campione effettuato dal Washington Post ha però rilevato che più della metà delle app esaminate mostra informazioni fuorvianti o completamente false.

app privacy app store

La ricerca è iniziata quando il giornalista Geoffrey Fowler ha scaricato un’app antistress:

Ho scaricato un’app anti-stress chiamata Satisfying Slime Simulator che mostra l’etichetta per la privacy su App Store. Ho poi scoperto che l’app invia informazioni di nascosto e condivideva la posizione del mio iPhone a Facebook, Google e altre società. Tutto questo non era scritto nell’etichetta.

Ad oggi, su App Store c’è ancora un’etichetta imprecisa dell’app Satisfying Slime. E non è l’unico inganno. Quando ho controllato ciò che decine di altre app affermano sulla privacy nell’App Store, ho scoperto che oltre la metà mostrava informazioni fuorvianti o completamente false.

Tra queste c’è il popolare gioco Match 3D, il social network Rumble e persino l’app PBS Kids Video. Match e Rumble  hanno entrambi cambiato le loro etichette e PBS ha cambiato alcune delle modalità di condivisione informazioni con Google.

Apple ha più volte spiegato che si affida all’onestà degli sviluppatori e che si muove di conseguenza quando vengono inviate delle segnalazioni:

Analogamente a come funzionano le classificazioni per età sull’App Store, gli sviluppatori segnalano le proprie pratiche sulla privacy. Se scopriamo che uno sviluppatore potrebbe aver fornito informazioni inesatte, lavoreremo con lui per garantire l’accuratezza delle informazioni.

In effetti, sotto ogni etichetta viene spiegato che “Queste informazioni non sono state verificate da Apple“.

Secondo il Washington Post, Apple dovrebbe effettuare maggiori controlli poiché gli utenti si fidano di queste etichette e potrebbero essere convinti che quanto scritto sia sempre vero. Tra l’altro, il giornalista fa notare che queste etichette non sono particolarmente utili: “le categorie sono eccessivamente ampie e non sappiamo quali aziende ottengono i nostri dati. È come un’etichetta alimentare che non elenca gli ingredienti“.

In risposta a questo articolo, Apple ha detto che effettua periodicamente controlli random e che collabora continuamente con gli sviluppatori per correggere eventuali inesattezze. Inoltre, le app che non condividono in modo accurato le informazioni sulla privacy potrebbero vedersi rifiutare i futuri aggiornamenti o, in alcuni casi, essere rimosse completamente dall’App Store.

NovitàAcquista il nuovo iPhone 16 su Amazon
News