WhatsApp ha deciso che la condivisione dei dati con Facebook è una condizione necessaria per l’utilizzo dell’app al di fuori dell’Europa, ma questa novità ha fatto partire un’indagine antitrust in Turchia.
Facebook ha acquisito WhatsApp nel 2014 per 19 miliardi di dollari, ma inizialmente l’azienda rassicurò gli utenti sul fatto che non ci sarebbe stata alcuna condivisione dei dati. Le cose hanno iniziato a cambiare nel 2016, quando WhatsApp ha iniziato a condividere i dati con Facebook per impostazione predefinita, ma era presente una clausola di rinuncia.
La scorsa settimana, tuttavia, la società ha informato gli utenti sul fatto che non fosse più possibile negare questa autorizzazione, fatta eccezione per gli utenti europei dove il GDPR la fa da padrone. Tradotto in termini pratici, gli utenti fuori dall’Europa che vogliono continuare ad utilizzare WhatsApp dovranno condividere i propri dati con Facebook.
Questa decisione ha fatto partire un’indagine antitrust in Turchia sui nuovi termini di utilizzo che hanno suscitato non poche preoccupazioni sulla privacy. Accettando la condivisione dei dati, gli utenti autorizzano infatti l’arrivo di annunci più mirati quando si trovano su Facebook.
I regolatori in Turchia vorrebbero anche interrompere l’attuazione di questi nuovi termini per tutti i cittadini del Paese.