Una coalizione formata di 150 gruppi di attivisti ha scritto una lettera ad Apple esortandola ad affrontare alcune preoccupazioni sui diritti umani e a smettere di “reprimere” le critiche alle sue attuali azioni.

Il gruppo sostiene che Apple non è riuscita ad adottare le politiche sui diritti umani che aveva annunciato all’inizio del 2020, intraprendendo anche misure per reprimere chi criticava il suo operato.
“Stiamo scrivendo in risposta al continuo fallimento di Apple nel proteggere la libertà di informazione e di espressione, nonostante una nuova politica che affermi il suo impegno per i diritti umani“, hanno scritto i gruppi nella lettera. Nel comunicato stampa, le organizzazioni affermano che Apple ha respinto una proposta degli azionisti che sollevava preoccupazioni sui diritti umani in tutte le sue operazioni.
“Bloccando il voto degli azionisti, Apple sta cercando di zittirci“, ha detto Pema Doma, membro di Students for a Free Tibet. “L’azienda vuole spazzare via i diritti umani cinesi, uiguri, tibetani e hongkonghesi sotto il tappeto e continua a piegarsi alle richieste di censura del Partito Comunista Cinese“.
Le politiche sui diritti umani di Apple sono state sotto i riflettori negli ultimi giorni anche per la questione dei lavori forzati in Cina. Di fatto, in molti criticano i comportamenti dell’azienda nel paese asiatico, dove per mantenere un buon rapporto con il governo sembra che spesso si chiuda un’occhio su alcune decisioni quanto meno discutibili.