Alcune delle modifiche che Apple ha proposto a un disegno di legge che cerca di prevenire il lavoro forzato in Cina sono emerse in un nuovo report e includono la riservatezza su alcune informazioni relative alla catena di approvvigionamento e l’estensione della scadenza di conformità.
Il disegno di legge mira a porre fine all’uso del lavoro forzato contro la minoranza etnica uigura nella regione cinese dello Xinjiang. Tra le varie disposizioni c’è il divieto di importazione di beni fabbricati nella regione, a meno che le aziende non possano garantire che nessun lavoratore è stato obbligato con la forza. Apple è tra le aziende che ha fatto pressioni per modificare alcuni punti di questo disegno di legge.
L’Uyghur Forced Labour Prevention Act richiederebbe alle aziende statunitensi di garantire di non utilizzare lavoratori incarcerati o costretti a lavorare prevalentemente nella regione musulmana dello Xinjiang, dove i ricercatori accademici stimano che il governo cinese abbia collocato più di 1 milione di persone nei campi di internamento
Alcune delle modifiche proposte da Apple includono l’estensione delle scadenze di conformità, la divulgazione al solo Congresso e non al pubblico di alcune informazioni sulla catena di approvvigionamento e la richiesta che gli enti cinesi siano designati dal governo degli Stati Uniti per aiutare a sorvegliare la situazione della minoranza uigura nello Xinjiang
Apple ha anche smentito le voci di un suo tentativo di bloccare o rendere meno efficace il disegno di legge:
La ricerca di eventuali casi di lavoro forzato fa parte di ogni singola valutazione che conduciamo sui fornitori e qualsiasi violazione delle nostre politiche comporta conseguenze immediate, inclusa la cessazione dell’attività. All’inizio di quest’anno, abbiamo condotto un’indagine dettagliata con i nostri fornitori in Cina e non abbiamo trovato prove di lavoro forzato sulle linee di produzione Apple e stiamo continuando a monitorare da vicino la situazione.
Oltre ad Apple, altre società che hanno richiesto modifiche al disegno di legge sono Coca-Cola, Nike, Costco e Patagonia.