Accuse contro il governo indiano dopo le proteste dei dipendenti Wistron

Non si placano le polemiche dopo le forti proteste nella fabbrica indiana di Wistron, uno dei più importanti partner di Apple.

Un importante sindacato indiano si è espresso contro il governo indiano per la mancanza di azione contro il fornitore di Apple Wistron dopo la rivolta dei dipendenti avvenuta alcuni giorni fa.

Il 12 dicembre, quasi tutti i 2.000 dipendenti dello stabilimento Wistron di Narasapura hanno preso parte a una violenta rivolta contro l’azienda. Sono stati danneggiati mobili, macchinari, vetrate e moltissime auto nel parcheggio antistante gli uffici per danni pari a circa 7 milioni di dollari. Centinaia di lavoratori sono stati arrestati dopo le proteste, con il governo indiano che ha promesso azioni molto severe contro tutti coloro che hanno partecipato alla rivolta. I lavoratori hanno avviato le proteste dopo che per diversi mesi le loro paghe erano diminuite di settimana in settimana, fino ad arrivare a meno di 7$ in alcuni casi eccezionali.

L’All India Central Council of Trade Unions, un importante sindacato indiano, si è però espresso contro il governo indiano, reo di non aver tutelato al meglio i lavoratori e di aver tenuto una linea molto morbida contro Wistron. Il sindacato accusa anche diversi comportamenti illeciti del fornitore Apple, con il governo che non ha mai preso misure idonee nel corso degli ultimi mesi.

Apple è stata costretta a interrompere la produzione nello stabilimento Wistron e ha annunciato l’avvio di un’indagine per verificare se l’azienda ha infranto le sue linee guida.

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