L’app IO vola, Immuni no: quando il cashback supera la sicurezza (e fa dimenticare la privacy)

L'app IO ha superato i 7 milioni di download negli ultimi giorni, grazie al tanto atteso Cashback di Natale. Dove sono ora i paladini della privacy?

Alcuni mesi fa parlai del fatto che in molti non volevano installare Immuni perché lo stato li avrebbe spiati (!), ma oggi sembra che quelle stesse persone non si facciano problemi a installare l’app IO per ottenere bonus fino a 150€. I soldi fanno dimenticare la privacy?

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Il Cashback di Natale prevede un rimborso del 10% su ciascuna spesa effettuata nei negozi fisici con carte di credito o di debito, per un massimo di 150€. Per poter usufruire del bonus, gli utenti devono possedere lo SPID o la carta di identità elettronica, scaricare l’app IO e inserire l’IBAN. Esatto, bisogna inserire l’IBAN.

Malgrado questa richiesta non certo di poco conto, tra l’altro necessaria per i rimborsi, gli utenti che prima criticavano Immuni non si sono fatti problemi a lasciare qualsiasi tipo di dato sensibile pur di accedere al bonus. La dimostrazione è nei numeri: negli ultimi giorni, l’app IO ha superato le 8 milioni di installazioni. Immuni non ha ancora raggiunto questa cifra.

Attenzione: non stiamo dicendo che l’app IO rubi i dati degli utenti, stiamo solo riflettendo su come la percezione delle persone cambi da un momento all’altro quando ci sono soldi di mezzo. 

Ma cosa cambia tra Immuni e IO? Anche Immuni è un’app “pubblica” voluta dal governo e realizzata per tenere traccia dei contatti positivi a COVID-19. La differenza è che gli sviluppatori di Immuni hanno rilasciato anche il codice sorgente e che nessun esperto di sicurezza ha trovato una sola falla. In pratica, l’app era ed è super sicura, non ruba nulla, non accede al GPS, non richiede alcun dato (se non la regione del domicilio) e non spia gli utenti.

IO sarà anche super sicura, ma non abbiamo accesso al codice sorgente e, soprattutto, richiede molti più dati: codice fiscale, nome cognome e residenza, IBAN. Perché nessuno si sta lamentando dell’app sui social? Perché non è nata una campagna “anti IO”? Perché nessuno si indignia (sì, scritto proprio così)?

Forse la salute è meno importante di un bonus da 150€? O forse, quando ci sono benefici materiali, della privacy non ce ne frega più nulla. Eppure, da questa situazione abbiamo qualcosa da imparare per il futuro: la prossima volta, regalate 1€ a ogni utente che scarica Immuni.

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