Epic Games ha risposto alle accuse di Apple, negando l’affermazione secondo cui la denuncia contro App Store sia stata portata avanti solo come campagna di marketing per favorire la versione iOS di Fortnite

Il 16 settembre, Apple ha depositato alcuni documenti legali presso il tribunale distrettuale della California, affermando che Epic Games ha intrapreso questa azione legale solo per farsi pubblicità e incrementare i download in crisi di Fortnite:
Per ragioni che non hanno nulla a che fare con le affermazioni di Epic contro Apple, la popolarità di Fortnite è in declino. A luglio 2020, l’interesse per Fortnite era diminuito di quasi il 70% rispetto a ottobre 2019. Questa causa (e i titoli in prima pagina che ha generato) sembra far parte di una campagna di marketing progettata per rinvigorire l’interesse per Fortnite.
Nel nuovo documento, Epic contesta l’affermazione di Apple relativa a un presunto calo di interesse di quasi il 70% nel mese di luglio 2020 rispetto a ottobre 2019. Epic continua dicendo che Apple ha utilizzato i dati di Google Trends sui volumi di ricerca, partendo da un picco durato alcuni giorni ad inizio ottobre 2019, in concomitanza con un popolare evento in-game: “Gli utenti di Fortnite sono aumentati a dismisura in quel periodo, ma successivamente abbiamo comunque avuto un aumento del 39% degli utenti attivi quotidianamente nel gioco“.
Nel documento, Epic risponde anche a un’altra affermazione di Apple, secondo cui l’azienda non sarebbe “monopolista” perché l’App Store è alla stregua degli store digitali (e chiusi) di console e computer. La software house dice invece che la differenza sta proprio nel fatto che gli iPhone sono tascabili: “L’affermazione di Apple è contraria ai principi fondamentali dell’antitrust e al buon senso: una Sony PlayStation non sta in tasca, ma uno smartphone sì“. Questa argomentazione utilizza una strana misura di confronto, in quanto si potrebbe sostenere che Nintendo Switch sia una piattaforma di gioco “monipolista”, poiché ha uno store digitale chiuso e, in qualche modo, si tratta di un dispositivo che seppur non propriamente tascabile può essere trasportato facilmente in giro.
Epic esorta quindi inoltre il tribunale a ignorare le affermazioni di Apple secondo cui l’acquisto in-app è un “aspetto inseparabile dell’App Store“, a causa di molte app che offrono l’elaborazione dei pagamenti di terze parti in categorie specifiche e che le transazioni in-app possono avvenire molto tempo dopo che l’app è stata scaricata per la prima volta dall’utente.
Per quanto riguarda la chiusura dell’account sviluppatore da parte di Apple, Epic afferma che l’azienda non ha indicato un singolo problema di sicurezza o di privacy su altre app della software house che giustifichino quella decisione. Anche la dichiarazione di Apple secondo cui l’update di Fortnite del 13 agosto non è stato accettato per motivi di sicurezza sarebbe falsa, in quanto “Apple non ha presentato uno straccio di prova in merito“.
Infine, il tentativo di Apple di suggerire che il business di Epic “addebita agli utenti e agli sviluppatori una commissione” simile al proprio sistema App Store viene smentito da Epic. “L’Epic Games Store offre agli sviluppatori la scelta che Apple non fa: possono utilizzare il processore di pagamento di Epic per gli acquisti in-app, oppure possono utilizzare un altro processo di pagamento e non pagare nulla a Epic“.
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