La dogana USA difende il sequestro dei OnePlus Buds per violazione del marchio

A meno di 24 ore dalla notizia del sequestro di migliaia di OnePlus Buds, la dogana USA afferma che non ci sono stati errori nelle procedure.

La notizia degli auricolari OnePlus Buds sequestrati dalla dogana USA perché scambiati per AirPods contraffatti ha fatto il giro del mondo, ma oggi i funzionari della Customs and Border Protection provano a difendersi.

oneplus buds

Ricordiamo che la dogana USA ha dichiarato di aver intercettato e sequestrato oltre 2.000 AirPods contraffatti durante un controllo all’aeroporto JFK di New York, ma in realtà le confezioni contenevano auricolari OnePlus Buds originali.

Un portavoce del CBP ha dichiarato a The Verge che l’agenzia non ha commesso alcun errore sequestrando un prodotto comunque legittimo e non contraffatto:

Dopo aver esaminato la spedizione in questione, uno specialista in importazioni della CBP ha stabilito che gli auricolari in questione sembravano violare il marchio di configurazione di Apple. Apple ha diversi marchi di configurazione per i suoi auricolari e ha registrato tali marchi alla CBP. I marchi di configurazione coprono l’aspetto generale di un prodotto e, sulla base di tale determinazione, gli ufficiali CBP all’aeroporto JFK hanno sequestrato la spedizione in base alle norme vigenti.

Inoltre, l’agenzia ha aggiunto che il sequestro degli auricolari è sempre indipendente dalle immagini o dal testo sulle confezioni, poiché secondo le regole “una società non deve mettere un marchio o un design Apple sui propri prodotti“. Infine, il portavoce del CBP ha concluso dicendo che OnePlus “avrà presto l’opportunità di fornire la prova che il suo prodotto non viola i relativi marchi registrati”.

Apple ha dichiarato di essere completamente estranea alla vicenda.

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