Apple fa causa a Epic Games, altro che “Robin Hood aziendale”

Apple va all'attacco e accusa Epic Games di aver volutamente violato il contratto su App Store, attivando i pagamenti diretti in-app.

In attesa dell’udienza che deciderà se Fortnite potrà tornare su App Store, Apple ha intentato una nuova causa contro Epic Games chiedendo un risarcimento danni per violazione del contratto.

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In una dichiarazione presentata nella giornata di ieri, Apple afferma che la causa intentata da Epic non è altro che “un disaccordo di base sul denaro“, evidenziando le entrate che la software house ha guadagnato grazie a Fortnite per iOS e agli altri strumenti di sviluppo forniti da Apple.

Sebbene Epic si dipinga come un moderno Robin Hood aziendale, in realtà è un’impresa multimiliardaria che semplicemente non vuole pagare nulla per l’enorme valore che deriva dall’App Store. Le richieste di Epic di un trattamento speciale e le grida di “ritorsione” non possono essere conciliate con la loro violazione del contratto e le loro pratiche commerciali, poiché la software house guadagna miliardi prendendo commissioni sulle vendite degli sviluppatori di giochi e addebitando ai consumatori fino a 99,99$ per pacchetti V -Bucks.

Per anni, Epic ha sfruttato tutto ciò che l’App Store aveva da offrire. Si è avvalso degli strumenti, della tecnologia, del software, delle opportunità di marketing e dei milioni di clienti che Apple ha fornito per poter portare giochi come Infinity Blade e Fortnite in tutto il mondo. Ha apprezzato le enormi risorse che Apple riversa nel suo App Store per innovare costantemente e creare nuove opportunità per sviluppatori e nuove esperienze per i clienti, nonché per rivedere e approvare ogni app, mantenendo lo store sicuro e protetto per clienti e sviluppatori.

Epic ha utilizzato più di 400 API e framework di Apple, cinque versioni di Apple SDK, ha visto le sue app revisionate più di 200 volte e ha inviato più di 140 aggiornamenti ai clienti su App Store. Apple afferma che ha anche pubblicizzato ogni nuova stagione di  Fortnite, offrendo “promozioni gratuite e tweet” a più di 500 milioni di utenti finali.

Apple prosegue spiegando l’attuale situazione tra Epic e Apple, e come Epic abbia cercato di far passare la nuova opzione dei pagamenti diretti come semplice “bugfix” quando inviò il nuovo aggiornamento su App Store. Apple aggiunge anche  che la “condotta volontaria, sfacciata e illegale” di Epic non può essere lasciata incontrollata e chiede al tribunale un risarcimento danni e un ordine che impedisca a Epic di promuovere le sue pratiche commerciali sleali.

Né le pretese ipocrite (ed egoistiche) del signor Sweeney (CEO di Epic Games, ndr), né le dimensioni dell’attività di Epic possono giustificare le violazioni contrattuali deliberate, la condotta illecita o le pratiche commerciali sleali. Questo tribunale dovrebbe obbligare Epic a rispettare le promesse contrattuali, concedere ad Apple danni compensativi e punitivi e vietare a Epic di intraprendere ulteriori pratiche commerciali sleali.

Apple ha anche confutato punto per punto tutte le affermazioni di Epic, negando tutte le accuse presentate nella prima denuncia.

Ricordiamo che la prima sentenza ha solo in parte dato ragione ad Apple. I giudici hanno infatti stabilito che Epic Games può accedere e continuare a distribuire il suo SDK e l’Unreal Engine su iOS utilizzato da migliaia di altri sviluppatori, ma Fortnite rimarrà fuori dall’App Store. Il tribunale ha infatti stabilito che Epic Games non è riuscita a dimostrare i “danni irreparabili” derivanti dalla eliminazione del gioco da parte di Apple, aggiungendo inoltre che questa situazione è stata creata solo ed esclusivamente dalla stessa software house.

L’udienza preliminare di ingiunzione si terrà lunedì 28 settembre.

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