Apple e altre aziende tech contestano un precedente sulle revisioni dei brevetti

Per una volta è Apple a fare causa, con l'obiettivo di rivedere un precedente del Patent Trial and Appeal Board relativo ai brevetti.

Apple, Google, Intel e Cisco hanno intentato una causa che contesta un precedente del Patent Trial and Appeal Board sulle revisioni inter partes relative ai brevetti.

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La causa, presentata ieri presso il tribunale distrettuale della California, va a sfidare direttamente quella che i giganti della tecnologia chiamano la regola NHK-Fintiv. Nella denuncia, i querelanti affermano che la regola è stata creata in modo illeggittimo e mina l’American Invents Act.

Nello specifico, le società tecnologiche affermano che la regola si basa su fattori vaghi che portano a “risultati speculativi, imprevedibili e ingiusti“. Andrei Iancu, direttore dell’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti, è stato citato come imputato.

Il precedente di cui si parla nella denuncia delinea sei fattori che il Patent Trial and Appeal Board (PTAB) dovrebbe utilizzare quando prende in considerazione le petizioni di revisione inter partes o i processi che esaminano se una rivendicazione è brevettabile. In pratica, definisce i sei fattori per negare i Diritti di proprietà intellettuale (DPI) in caso di controversia parallela per violazione degli stessi.

Nella denuncia, le società tecnologiche definiscono i DPI un elemento centrale dell’America Invents Act (AIA) perché si occupano del problema dei brevetti non validi rilasciati e utilizzati in contenzioso. Poiché i procedimenti relativi ai diritti di proprietà intellettuale sono condotti da giudici esperti in brevetti anziché da giurie che probabilmente non hanno esperienza con la proprietà intellettuale, l’alternativa al contenzioso è “un’alternativa amministrativa più efficiente e semplificata per determinare la brevettabilità davanti a giudici specializzati“.

Altri vantaggi dei DPI sono un processo più breve che dura in genere 18 mesi dal deposito alla decisione e la flessibilità in tribunale.

In base a questo precedente, il Congresso prevede ora che i DPI procedano parallelamente al contenzioso sui brevetti e questa cosa viene contestata dai querelanti: poiché tali precedenti potrebbero essere utilizzati per negare una petizione per i DPI, viene minata la natura degli stessi.

Inoltre, le società affermano che il precedente è stato stabilito attraverso un processo interno che non ha fornito alcuna opportunità di contributo pubblico, invece delle procedure standard stabilite dalla legge sulla procedura amministrativa. Per questo motivo, le aziende tecnologiche affermano che non è valido e illegale ai sensi dell’APA.

Oltre a negare ad Apple e ad altre aziende diverse richieste di diritti di proprietà intellettuale, il PTAB ha anche utilizzato il precedente per negare le richieste di diritti di proprietà intellettuale in molteplici cause di violazione da parte di altre aziende.

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