Craig Federighi e Greg Joswiak parlano di Mac ARM, Boot Camp, iOS 14 e tanto altro

Craig Federighi e Greg Joswiak sono intervenuti nella puntata speciale di Talk Show dedicata alla WWDC 2020.

Come da tradizione, il blogger John Gruber ha ospitato una puntata speciale del suo podcast Talk Show con protagonisti Craig Federighi e Greg Joswiak, due tra i più importanti dirigenti Apple.

talk show wwdc 2020

La conversazione inizia parlando della transizione dai Mac con processori Intel ai Mac con architettura ARM personalizzata (qui tutti i dettagli), frutto di anni di sviluppo e importanti investimenti.

Joswiak ha affermato che Apple è leader nel settore per la soddisfazione dei clienti sia con il Mac che con l’iPad, e non c’è motivo di fondere le due piattaforme

Gruber ha parlato dello stato di Mac Catalyst e di come le app Catalyst su Mac fino ad oggi non siano state soddisfacenti. Federighi descrive il progetto come una “grande iniziativa pluriennale” e indica i miglioramenti introdotti in Big Sur che consentono agli sviluppatori di utilizzare i controlli dell’interfaccia Mac, a risoluzione nativa, in macOS Big Sur. Craig Federighi aggiunge poi che Apple sta mettendo alla prova Catalyst con le nuove app Messaggi e Mappe, che sono basate su proprio su questa infrastruttura: “Non abbiamo ancora finito, ma quest’anno stiamo girando l’angolo e i miglioramenti del 2020 affronteranno esattamente lo scetticismo e le critiche della comunità“.

Alla domanda su quali framework dovrebbero usare gli sviluppatori tra UIKit, AppKit, Catalyst e SwiftUI, Federighi non ha dubbi: “Se fossi un nuovo sviluppatore appena uscito dal college, per creare una nuova app oggi userei Swift e SwiftUI“.

Su salto al nome macOS 11, Federighi afferma che Apple ha deciso di portare la versione del sistema operativo dalla 10.x alla 11 perché quello di quest’anno è un grande cambiamento anche in termini di design, oltre che simbolico per l’arrivo dei primi Mac ARM.

E sulla mancanza di Boot Camp nei Mac Apple Silicon? Federighi conferma questa notizia, dicendo che Boot Camp non verrà rilasciato per i Mac ARM e che l’unica alternativa rimarrà quella della virtualizzazione di Windows tramite appositi tool.

Situazione App Store. Greg Joswiak difende l’approccio generale dell’App Store, ma afferma anche che la società sta prestando attenzione agli sviluppatori sui problemi relativi al modo in cui l’azienda gestisce la distribuzione: “È quasi difficile ricordare come fossero le cose prima dell’App Store. Abbiamo dato un grande contributo a milioni di sviluppatori. Se tu fossi un piccolo sviluppatore, sarebbe stato piuttosto difficile pubblicare un titolo. E in qual caso, l’editore e il canale di distribuzione avrebbero preso la loro parte. Saresti rimasto, come piccolo sviluppatore di software, con pochissimo. Quindi, che tu sia un piccolo sviluppatore o un grande sviluppatore, ti abbiamo dato un modo per ottenere la distribuzione della tua app in tutto il mondo con l’App Store, e ha cambiato tutto. In ogni caso, cerchiamo di prestare attenzione a ciò che dicono i nostri sviluppatori, non solo in settimane come quelle della WWDC, e abbiamo apportato molte modifiche lungo il percorso“.

Per quanto riguarda iOS 14, Federighi osserva che la App Library può effettivamente diventare la destinazione predefinita per i download di nuove app. Se un utente ha modificato la schermata principale per nascondere le pagine, le nuove app scaricate dall’App Store andranno solo nella Libreria app.

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