Foxconn vuole riattivare metà della produzione entro fine febbraio

Foxconn sta facendo di tutto per riportare la capacità produttiva dei suoi stabilimenti in Cina alla metà del loro potenziale, così da garantire almeno le linee di approvvigionamento più importanti e urgenti. 

La diffusione del coronavirus in Cina ha costretto Foxconn e tante altre fabbriche in Cina a chiudere gran parte dei propri stabilimenti, provocando non pochi problemi a clienti come Apple.

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Secondo le ultime notizie provenienti dalla Cina, Foxconn starebbe lavorando per riportare almeno a metà la sua capacità produttiva nel paese entro la fine di febbraio. Entro fine marzo, invece, il presidente della società Liu Young-Way punta a raggiungere una capacità produttiva dell’80%.

Le operazioni che saranno riattivate entro fine febbraio saranno quelle più importanti e urgenti, probabilmente finalizzate a produrre quell’iPhone 9 che Apple dovrebbe presentare a marzo. Ovviamente, molto dipenderà da come si evolveranno le cose da qui alle prossime settimane.

Come saprete, in Cina il coronavirus ha provocato la morte di oltre 1.100 persone, mentre altre 45.000 sono state infette. L’epidemia non sembra arrestarsi, tanto che il governo cinese ha imposto la chiusura di diverse strutture in tutto il paese.

L’impatto per Apple potrebbe essere molto importante, soprattutto per la produzione di AirPods, iPhone e iPad. Basti pensare che anche lo stabilimento Foxconn di Zhengzhou, lì dove si assemblano la gran parte di iPhone 11 e iPhone 11 Pro, è chiuso. Foxonn si sta muovendo anche per spostare parte della produzione in India e Taiwan, ma la capacità produttiva non potrà mai essere la stessa.

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