Diversi client e-mail su App Store venderebbero i dati degli utenti

Su App Store e Mac App Store ci sarebbero diverse app e-mail che vendono senza consenso i dati personali degli utenti.

Un nuovo report pubblicato da Motherboard si concentra su alcuni client di posta elettronica su iOS e Mac che non sarebbero trasparenti con la gestione dei dati personali degli utenti.

privacy apple

Una di questa app, classificata tra le prime 100 su App Store, venderebbe i dati personali degli utenti a inserzionisti e società terze senza alcun consenso.

Edison, infatti, utilizzerebbe tecniche di scrap per vendere i dati personali degli utenti. Gli sviluppatori hanno negato ogni coinvolgimento, affermando che si è trattato di un bug software che verrà subito corretto. Situazione molto grave per un’azienda che si professa paladina della privacy sul proprio sito.

Si tratta di un’app molto popolare, che tra l’altro già in passato aveva comunicato internamente le intenzioni di monetizzare maggiormente i dati dei propri utenti. Altre due app incriminate sono Cleanfox e Slice.

Dopo la pubblicazione del report, Edison ha condiviso un post sul proprio blog ufficiale:

Per mantenere gratuita la nostra app Edison Mail e proteggere la tua privacy rifiutando un modello di business basato sulla pubblicità, la nostra società Edison Software analizza l’e-commerce attraverso una tecnologia che riconosce automaticamente le e-mail commerciali ed estrae informazioni anonime sull’acquisto. La nostra tecnologia è progettata per ignorare le e-mail personali e di lavoro, il che non ci aiuta a misurare le tendenze del mercato.

Non realizziamo targeting dei nostri utenti per scopi pubblicitari e non consentiamo ad altri di effettuare il targeting.

Il COO di Cleanfox ha detto a Motherboard che vendere i dati degli utenti è buono per i consumatori e le aziende. In questo modo, dice, è possibile monetizzare i dati in modo anonimo, offrire sempre più funzioni nell’app e tutelare allo stesso tempo la privacy dei consumatori.

Il problema è sempre la trasparenza. Basterebbe informare correttamente gli utenti e dare loro la possibilità di fornire o meno queste informazioni.

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