Facebook ammette l’accesso alla localizzazione degli utenti anche con i servizi disattivati

Facebook accede ai nostri dati sulla posizione anche senza autorizzazione diretta. Ad ammetterlo è la stessa azienda.

L’anno scorso è stato scoperto che Facebook accede alla posizione degli utenti anche quando i servizi di localizzazione dell’app sono disattivati. Oggi, l’azienda ha confermato questo comportamento dell’app in una lettera inviata a due senatori.

facebook posizione

Facebook afferma di utilizzare tre diversi metodi per tracciare le posizioni degli utenti, uno dei quali necessità dei servizi di localizzazione:

Anche se qualcuno non abilita i servizi di localizzazione, Facebook potrebbe comunque carpire le informazioni sulla posizione in base alle informazioni che gli utenti e altri forniscono attraverso le loro attività e connessioni sui nostri servizi. Ad esempio, se qualcuno risponde a un evento su Facebook per un festival musicale locale, carica un video con tag sulla posizione o viene taggato da un amico in un check-in in un ristorante, queste azioni ci forniscono informazioni sulla probabile posizione di quella persona. Allo stesso modo, una persona potrebbe condividere il luogo in cui vive impostando una posizione nel Marketplace o aggiungendo il proprio indirizzo al proprio profilo.

Inoltre, Facebook spiega che può utilizzare il nostro indirizzo IP per ottenere una posizione approssimativa:

A ogni dispositivo connesso a Internet viene assegnato un indirizzo IP che identifica la sua connessione a Internet e funge da indirizzo di routing per tutti i dati inviati da e verso il dispositivo. Tale indirizzo identifica la posizione del dispositivo su Internet. Il dispositivo trasmette necessariamente l’indirizzo IP.

Un indirizzo IP assegnato a un dispositivo mobile da un operatore wireless potrebbe identificare solo la città o l’area in cui il dispositivo è connesso alla rete. Per questo motivo, gli indirizzi IP possono essere inaccurati.

Nella lettera, Facebook afferma di ritenere ragionevole l’accesso a questi dati, perché in questo modo può filtrare opportunamente gli annunci e i post sponsorizzati. I senatori hanno però criticato questa risposta:

Facebook afferma che gli utenti hanno il controllo della propria privacy, ma in realtà gli utenti non hanno nemmeno la possibilità di impedire a Facebook di raccogliere e monetizzare le informazioni sulla loro posizione. Il popolo americano merita di sapere come le aziende tecnologiche utilizzano i propri dati e continuerò a lavorare per trovare soluzioni per proteggere le informazioni sensibili degli americani.

Cosa ne pensate?

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