Ieri è stato presentato il primo cellulare con sistema operativo Android, progetto open source di Google e per molti unico vero concorrente dell’iPhone.
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Il primo cellualre Android, il bruttino HTC G1, sarà disponibile in USA a partire da ottobre per 179$ e contratto obbligatorio di 24 mesi con T-Mobile (35$ al mese per navigare senza limiti). In Europa dovrebbe arrivare l’estate prossima.
Queste le caratteristiche tecniche e alcune note sul nuovo Android prese direttamente da Macity, che ha avuto modo di assistere alla presentazione del dispositivo:
Schermo touch, tastiera completa sotto il display che flotta, tasti telefonici in abbondanza anche fuori da questo, dimensioni dell’area visibile di 3 pollici con risoluzione 480×320. Si può parlare per 5 ore, stare in stand-by per 130, fotocamera da 3,1 Megapixel, ibrido Gsm e Umts (Hsdpa) doppio quad-band.
Spazio per Micro Sd da 1 Gb preinstallata e supporto fino a 8 Gb, Gps di serie, Amazon Mp3 Store precaricato, tutte le apps di Google a un tiro di polpastrello, alcuni programmini interessanti per il mercato americano (ShopSavy, per comparare gli acquisti online, Ecorio per misurare la propria carbon footprint quotidiana, BreadCumbz per fare mappe passo a passo con le foto da condividere con il resto del mondo).Tra le novità: se si tiene per qualche secondo il dito premuto sullo schermo, viene fuori un menu contestuale (come quando si preme con il tasto destro del computer) e si possono fare scelte aggiuntive che con iPhone ad esempio non esistono (ma Apple è stata fin dal principio sostenitrice dei mouse con un solo bottone: è Microsoft che ha raccolto questa idea di Engelbart). Le scopiazzature? Dalla filosofia dell’interfaccia, simile ma con meno eleganza, si arriva all’App store, chiamato proprio così, con il nome generico usato da Apple anche perché gli altri chiamano di solito le applicazioni “programmi”, “software” e ci si poteva aspettare chessò, un “Soft Store” o un “Prog Store” e invece no: App Store e via pedalando.
Vedere chi manipola il telefono durante la presentazione di Brin e Page è un po’ come vedere una demo del prototipo di iPhone, quello che non è mai uscito dai laboratori interni di Apple e che neanche Steve Jobs ha visto (altrimenti avrebbe licenziato tutti). Alcune cose funzionano in maniera drammaticamente buona, altre funzionano in maniera…. bruttina! E soprattutto, mano a mano che si va avanti a vedere il G1 Htc Dream, si pensa a una cosa sola: quanto somiglia in peggio all’iPhone. Ma com’è possibile?
Certo, non si può giudicare una tecnologia e una piattaforma (comprensiva di servizi e modelli di business) basandosi solo sull’interfaccia. Quello che c’è sotto è una profonda differenza tecnologica: Bsd contro Linux, tecnologie di visualizzazione contro X-Windows. Gphone ammette il multitasking, cioè i processi continuano a “marciare” in sottofondo, mentre con il telefono si fa altro. iPhone no, perché consuma la batteria e poco controllo sui carichi rischia di mandare in palla le funzioni fondamentali come quella di telefonia. Quindi, delle due l’una: c’è una profonda differenza di filosofia tecnologica, nonostante tutto, che forse potrebbe pagare in termini di usabilità e alla fine anche di stabilità del sistema. Chi la capitalizzerà di più? Apple o Google? iPhone o Android?
Insomma, la battaglia è aperta, ma il vincitore sembra già annunciato.