Android 16: Google rilancia con Live Updates e nuove protezioni anti-furto ispirate all’iPhone

Con Android 16, Google introduce Live Updates simili alle Live Activity di iOS e un potenziamento della sicurezza anti-furto che replica l’Activation Lock di Apple.

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Con Android 16, Google alza l’asticella sia sul piano dell’esperienza utente che su quello della sicurezza, introducendo una serie di novità che strizzano l’occhio ad alcune delle migliori soluzioni già viste su iOS. Dalle Live Updates, ispirate alle Live Activities di Apple, fino a un nuovo sistema di protezione contro i furti, molto simile all’Activation Lock degli iPhone, il 2025 si preannuncia come un anno di vera svolta per l’ecosistema Android.

Live Updates: Android prende ispirazione dalle Live Activity di iOS

Una delle principali novità presentate da Google riguarda l’introduzione delle Live Updates, un sistema di notifiche in tempo reale che richiama da vicino le Live Activities disponibili da tempo sugli iPhone.

Grazie a questa funzione, gli utenti Android potranno seguire in tempo reale aggiornamenti da app come servizi di consegna, ride sharing, navigazione e persino eventi sportivi, direttamente dalla schermata di blocco o dalla home screen. Proprio come su iPhone con la Dynamic Island o il Lock Screen interattivo, anche su Android sarà possibile visualizzare una barra informativa sempre aggiornata, con dati dinamici forniti in tempo reale.

L’idea è quella di rendere l’interazione con le app più fluida, continua e utile, senza dover aprire manualmente ogni applicazione per verificarne lo stato.

Oltre a questa funzione, Android 16 proporrà un’interfaccia rinnovata, che punta tutto su colore, movimento e feedback aptici, con un linguaggio visivo più espressivo e coerente. Un restyling che si pone anche in diretta competizione con il nuovo design atteso su iOS 19, su cui Apple starebbe lavorando per un’importante revisione grafica.

Sicurezza rafforzata: Android si ispira all’Activation Lock di Apple

Ma è sul fronte della sicurezza e della protezione contro i furti che Google sta facendo passi davvero significativi. Dopo anni di dominio Apple grazie al suo Activation Lock, Android tenta ora di colmare il divario, proponendo una protezione che va oltre la semplice Factory Reset Protection (FRP).

Come spiegato durante The Android Show: I/O Edition, il sistema FRP sarà infatti potenziato e reso più difficile da aggirare. Oggi la protezione FRP impedisce la configurazione di un telefono Android reimpostato alle impostazioni di fabbrica se non si conosce l’account Google originale o il codice di sblocco precedente. Tuttavia, questa misura è facilmente bypassabile su molti dispositivi non Pixel, spesso a causa delle personalizzazioni dei produttori.

Il nuovo sistema in fase di test prevede un meccanismo di reset aggiuntivo e automatico nel momento in cui il dispositivo rileva un tentativo sospetto di aggirare la configurazione. In questi casi, il telefono si riavvia nuovamente e resta bloccato finché non viene verificata l’identità del proprietario.

Una sorta di “loop protettivo”, pensato per rendere inutilizzabile lo smartphone rubato, rendendolo poco appetibile anche per chi intende rivenderlo sul mercato nero.

Oltre al rafforzamento della FRP, Android 16 introdurrà anche il nuovo Find Hub, una versione rielaborata del classico “Trova il mio dispositivo”, che ora permette il tracciamento di persone, oggetti e dispositivi, in modo molto simile a quanto avviene da anni con l’app Dov’è di Apple.

Per gli utenti più esposti a rischi – come giornalisti, attivisti o politici – Google lancerà anche una modalità di protezione avanzata, una sorta di equivalente del Lockdown Mode di iOS, con restrizioni specifiche pensate per bloccare tentativi di phishing, accessi non autorizzati e malware.

Android 16 sarà ufficialmente presentato durante il Google I/O della prossima settimana, ma molte delle funzionalità – specialmente quelle legate alla sicurezza – saranno rilasciate più avanti nel corso del 2025, probabilmente attraverso i QPR (Quarterly Platform Releases), gli aggiornamenti trimestrali del sistema operativo.

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