Apple brevetta la cuffia AR che identifica la posizione delle persone

La grande attenzione di Apple per le tecnologie AR viene confermata oggi da un nuovo brevetto che parla di vere e proprie cuffie in Realtà Aumentata.

Apple ha registrato un nuovo brevetto dedicato a delle cuffie AR. La tecnologia brevettata da Apple consente di sentire dove si trovano le persone all’interno di una stanza, anche quando non sono fisicamente presenti.

cuffia apple ar

Quello che stiamo descrivendo è solo uno dei tanti brevetti Apple dedicati ai dispositivi hardware AR come l’atteso visore che, stando agli ultimi rumor, potrebbe entrare in produzione nel 2022. Il brevetto di oggi si concentra però su un nuovo dispositivo, visto che si parla di vere e proprie cuffie con tecnologia AR integrata.

La cuffie AR sono ideali in ambito lavorativo, per ascoltare teleconferenze e meeting a cui partecipano più persone. Ovviamente, tale tecnologia potrà essere sfruttata anche per ascoltare musica e contenuti video.

Le cuffie brevettate da Apple fornirebbero un suono stereo in realtà aumentata progettato per aiutare l’utente a sentire dove si trova una persona in una sala riunioni reale o virtuale, in modo da poter capire chi sta parlando senza dover fare affidamento al solo riconoscimento della sua voce.

I segnali audio dei singoli utenti in teleconferenza vengono elaborati simulando un ambiente audio virtuale (ad esempio, una stanza virtuale) le cui proprietà acustiche assomigliano a quelle dell’ambiente reale in cui si trova l’ascoltatore. I metadati inclusi nei segnali audio possono essere utilizzati per raggruppare automaticamente i chiamanti e riposizionare i gruppi di partecipanti nell’ambiente audio virtuale. Utilizzando un sistema di riproduzione del suono tracciato, i segnali audio vengono filtrati dinamicamente con risposte all’impulso binaurali della stanza per tenere conto e preservare la posizione di rendering dei chiamanti nell’ambiente audio virtuale. Per aumentare il riconoscimento del parlato, l’ascoltatore può ruotare la testa verso la posizione di chi sta parlando, in modo simile a una conversazione reale.

In altre parole, se si gira la testa per “ascoltare” qualcuno, le cuffie AR regolano l’audio in modo tale da rendere l’esperienza del tutto simile a quella reale, simulando la presenza nella stessa stanza di tutti i partecipanti.

Durante una chiamata in conferenza in cui tutti i partecipanti si trovano in luoghi diversi, il sistema creerebbe una stanza virtuale e assegnerebbe una posizione a ciascuna persona che si unisce alla call. Se è presente un relatore principale, questo può essere posizionato al centro.

Lo stesso approccio delle cuffie AR potrebbe essere adottato non solo nel lavoro, ma anche con giochi o nelle chat di gruppo FaceTime per fornire una rappresentazione audio altrettanto realistica.

Sarà questo il futuro della cuffie Apple?

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