Il CFO Luca Maestri guiderà Apple nell’appello contro la Commissione europea

Si terrà questa settimana l’udienza d’appello di Apple contro la decisione della Commissione europea di condannare l’azienda ad una multa da 13 miliardi di euro per tasse non pagate in Europa.

L’udienza si terrà a Lussemburgo e vedrà Apple sfidare in appello la Commissione Europea che, nel 2018, ha reso definitiva questa pesante condanna.

Apple si presenterà con una delegazione di 6 persone guidate dal direttore finanziario Luca Maestri, per un’audizione che dovrebbe durare due giorni (martedì e mercoledì). Probabilmente, Apple sosterrà molti dei punti già condivisi da Tim Cook in una lettera aperta pubblicata diversi mesi fa.

L’azienda si è sempre difesa affermando di aver rispettato le leggi irlandesi, lì dove c’è la sede europea di Apple, e di aver pagato tutte le tasse dovute in ogni paese in cui opera. Apple ha anche affermato che quasi tutta la sua attività di ricerca e sviluppo si svolge negli Stati Uniti, quindi è lì che la società dovrebbe e paga la maggior parte delle tasse.

Ecco un estratto della lettera di Tim Cook:

Come cittadini responsabili siamo orgogliosi anche del nostro contributo alle economie locali in tutta Europa, oltre che alle comunità di tutto il mondo. Con il nostro business che è cresciuto negli anni, siamo diventati il più grande contribuente di tutta l’Irlanda, il più grande contribuente degli Stati Uniti e il più grande contribuente al mondo. Nel corso degli anni, abbiamo ricevuto diverse indicazioni da parte delle autorità fiscali irlandesi su come rispettare correttamente la legge fiscale del paese; lo stesso tipo di indicazioni che ricevono tutte le aziende che fanno business in Irlanda.

Il parere emesso il 30 agosto sostiene che l’Irlanda ha siglato con Apple un accordo speciale per farci pagare meno tasse. Questa affermazione non ha alcun fondamento, né di fatto né di diritto. Non abbiamo mai chiesto, né abbiamo mai ricevuto, eventuali offerte speciali da parte del governo. Ora ci troviamo nella posizione insolita di essere condannati a pagare retroattivamente le tasse aggiuntive a favore di un governo che dice che non dobbiamo loro più di quanto abbiamo già pagato!

L’iniziativa della Commissione non ha precedenti e porterà gravi implicazioni in futuro. La sentenza propone di sostituirsi alle leggi fiscali irlandesi, in base a come la Commissione ritiene che la legge avrebbe dovuto essere. Questo sarebbe un colpo devastante per la sovranità degli Stati membri dell’UE sulle proprie questioni fiscali, e per la certezza del diritto in Europa. L’Irlanda ha detto che si appellerà a questa decisione e Apple farà lo stesso. Siamo sicuri che la sentenza sarà ribaltata.

Ricordiamo che nel 2016, a seguito di un’indagine durata tre anni, la Commissione europea ha riscontrato che Apple ha ricevuto aiuti di stato illegali dall’Irlanda. Apple avrebbe pagato tra lo 0,005 percento e l’1 percento delle tasse in Irlanda tra il 2003 e il 2014, rispetto all’aliquota d’imposta sulle società del 12,5 percento prevista normalmente nel paese.

L’appello inizia proprio a poche ore dalle dichiarazioni di Paolo Gentiloni, che ha parlato della necessità di attivare una Web tax in tutta Europa.

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