Pamu Slide, sono i veri AirPods Killer? – Recensione

Dopo lo strabiliante successo degli auricolari Pamu Scrolls, gli ormai ben noti auricolari di Padmate oggetto di una massiccia campagna pubblicitaria, l’azienda prova a bissare il grande successo dei predecessori con i Pamu Slide. Padmate prova nuovamente a giocare al tavolo dei grandi, sfidando gli auricolari di Apple con un prodotto ma sopratutto uno slogan dal taglio decisamente forte. Siamo davvero di fronte agli ‘AirPods killer’? Scopriamolo insieme.

Giocare al tavolo dei grandi significa proporre un proporre dal rapporto qualità prezzo elevato ma significa anche cercare di portare sul mercato qualcosa di veramente innovativo, con una realizzazione convincente in grado di mettere l’utente in seria difficoltà in fase di scelta sul prodotto da acquistare. I Pamu Slide sono senza dubbio un’evoluzione nel complesso positiva dei predecessori sotto moltissimi aspetti, un’evoluzione che presta però il fianco ad alcune implementazioni meno convincenti e a qualche azzardo decisamente di troppo che impone più di una riflessione in fase di acquisto.

Analogamente ai Pamu Slide l’azienda sceglie sempre Indiegogo come principale motore di vendita del proprio prodotto, offrendo la possibilità di acquistare i Pamu Slide a partire da 53 euro. Questa volta gli auricolari sono disponibili in due versioni tra le quali una versione Plus, che aggiunge al case la funzione di power bank grazie alla ricarica wireless attiva.

DESIGN E FUNZIONALITA’

Con Pamu Slide arriva un deciso restyle rispetto alla precedente versione, una rivisitazione che corregge diversi problemi del precedente modello ma che introduce al contempo alcune scelte discutibili. Gli auricolari veri e propri infatti portano diversi cambiamenti sotto il profilo estetico ed ergonomico; restano di tipologia in-ear ma aggiungono un’asticella (simile a quella degli AirPods) che li rende più somiglianti agli auricolari di Cupertino.

Il confort una volta inserite nelle orecchie è sicuramente apprezzabile nell’uso quotidiano, mitigando quell’effetto “tappo” spesso lamentato da molti detrattori della conformazione in-ear. Di contro però sono apparsi meno saldi nelle orecchie rispetto alla precedente generazione proprio a causa dei gommini meno profondi rispetto a quelli dei Pamu Scroll; sia chiaro, non li abbiamo mai persi per strada ma nel mio caso mi sono trovato più volte a dover spingere gli auricolari dentro le orecchie proprio a causa di questa scelta ergonomica, specialmente durante l’attività fisica. I gommini possono essere sostituiti con altri in dotazione ma in nessun caso ho trovato il massimo confort che mi sarei aspettato da un prodotto simile; ovviamente sotto questo profilo il proprio orecchio gioca un ruolo fondamentale, pertanto in questo caso non esiste una valutazione universalmente valida.

I comandi a cuffia sono di tipologia touch e differiscono tra auricolare destro e auricolare sinistro, una scelta senza dubbio vincolante in alcuni contesti (come in auto dove saremo di fatto obbligati ad usare l’auricolare sinistro vista la presenza del comando per richiamare l’assistente vocale) ma che ricalca gran parte dei prodotti di concorrenza; la risposta purtroppo non è sempre precisa ma l’ampia superficie touch disponibile consente comunque di impartire i comandi senza troppi problemi anche durante l’attività sportiva. Tra le varie funzionalità ritroviamo anche la possibilità di richiamare Siri con un doppio tap sulla cuffia sinistra ed il controllo del volume in cuffia mediante pressione prolungata sull’auricolare sinistro per diminuirlo e destro per aumentarlo, il che ci consente di avere a disposizione quasi tutti i comandi necessari (manca infatti il comanda per skippare al brano precedente) limitando quindi la necessità di estrarre il telefono dalla tasca.

Per quanto riguarda il case troviamo però davvero tanti punti di discussione a cominciare dalle dimensioni. Lo slide del coperto e l’aggancio magnetico degli auricolari sono senza dubbio gli aspetti più convincenti ma a penalizzare decisamente troppo questo prodotto ci pensano le dimensioni davvero troppo generose che rendono questi Pamu Slide molti scomodi da portare in tasca, specialmente se siete amanti di Jeans più aderenti dove l’ingombro eccessivo si farà sentire non poco. L’aumento delle dimensioni è probabilmente legato all’inserimento della funzionalità di ricarica wireless attiva, una soluzione che vi consente in sostanza di ricaricare uno smartphone compatibile semplicemente appoggiandolo sul dorso del case; tale soluzione a nostro avviso non è solo inutile (visto il sacrificio in termini dimensionali e la sensibile riduzione dell’autonomia della batteria) ma risulta anche mal implementata a causa del coperchio irregolare che rende il prodotto instabile una volta collocato su un piano d’appoggio, con lo smartphone che traballerà inevitabilmente fino a scivolare se non posizionato in modo preciso; vista la presenza del connettore di ricarica USB-C una più semplice funzionalità di powerbank a ricarica cablata sarebbe stata sicuramente più ben accetta e meno invasiva in termini dimensionali.

QUALITA’ AUDIO

La qualità di riproduzione musicale è sicuramente il grande pregio del prodotto Padmate, che continua ad offrire un rapporto qualità prezzo eccellente (quantomeno in relazione al prezzo proposto nel corso della campagna Indiegogo). Grazie al nuovo chip audio Qualcomm QCC3020 l’ascolto della musica è decisamente piacevole, con basse frequenze molto vivaci rispetto alle medie e alte frequenze (che risultano forse un pelino spente) e un bilanciamento del volume non troppo elevato che riduce al minimo la distorsione sonora. Nella sostanza il suono che arriva alle nostre orecchie è comunque sempre molto bilanciato e ci consente di apprezzare tutti i generi musicali, con una latenza e una sincronia tra gli auricolari decisamente migliorate rispetto al precedente modello. I cuscinetti meno profondi riducono in maniera percettibile l’effetto tappo, lasciando ovviamente passare qualche rumore ambientale in più rispetto ai Pamu Scrolls. Di contro però non abbiamo evidenziato miglioramenti per quanto riguarda i microfoni, puliti in ambienti chiusi ma decisamente disturbati in ambienti rumorosi e che ci hanno più volte obbligato a deviare la telefonata sul microfono dello smartphone per rendere la voce più chiara al nostro interlocutore.

AUTONOMIA

Eterni! Questi Pamu Scrolls davvero vi faranno dimenticare il cavo di ricarica per un bel po’ di giorni. I soli auricolari offrono infatti fino a ben 10 ore di riproduzione continua che possono arrivare fino a quasi 60 ore grazie alla generosa batteria in dotazione all’interno del case. Se da un lato quindi le dimensioni si rivelano un aspetto negativo, dall’altro la grandissima autonomia mitiga in buona parte l’ingombro del case.

CONSIDERAZIONI FINALI

Pamu Slide sono sicuramente un prodotto interessante, con qualche punto negativo certamente non da poco ma che nella sostanza offre poi una qualità di riproduzione sicuramente notevole. Tuttavia il prodotto Padmate non riesce ancora a nostro avviso ad uscire vincitore dal confronto con i rivali Apple, un confronto da loro stessi cercato proprio con quel maldestro slogan ‘AirPods Killer‘. Gli AirPods infatti restano a nostro avviso ancora ineguagliati per gli utenti iOS grazie ad una maggiore compattezza e la grande praticità del chip H1 che consente di spostare la riproduzione da una fonte all’altra in pochi secondi con una latenza impercettibile. Al prezzo proposto nel corso della campagna (rispettivamente 53 e 62 euro a seconda della scelta o meno del case con ricarica wireless) sicuramente ci troviamo di fronte ad un vero e proprio best buy per qualità di riproduzione e confort, ma il prezzo di vendita finale pari a 160 e 200 euro scoraggerà sicuramente gran parte dell’utenza Apple che continuerà a preferire gli AirPods per compattezza e integrazione con i dispositivi Apple.

 

 

 

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